Sembrano aver colpito nel segno le parole di Papa Francesco sul rispetto del
riposo domenicale. Diverse le reazioni che hanno animato la giornata di ieri:
la liberalizzazione dei festivi è un argomento che continua a dividere, come
più volte hanno sottolineato i sindacati e le associazioni di categoria.
Il primo a intervenire è il segretario generale della Cisl, Raffale Bonanni,
che elogia le parole del pontefice sulla necessità di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della famiglia e di garantire la domenica libera dal lavoro. Ai microfoni di RadioVaticana, il leader sindacale ha concordato sul fatto che in Italia si è spinto troppo sul lavoro domenicale, soprattutto di fronte a un netto calo dei consumi. «Si è andati molto oltre per conformismo. Il Papa giustamente ha detto: oltre i lavori indispensabili, come quelli degli ospedali – e come quelli della ristorazione, aggiungo io, nei posti di turismo più importanti e altre situazioni particolari – non credo che ci sia bisogno di lavorare anche nel giorno del riposo», osserva Bonanni.
Anche il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, si dice confortato dalle parole del Papa sui valori da porre al centro della domenica e sulla necessità di rispettare la dignità del lavoro». Da tempo la Confesercenti ha lanciato una campagna tesa «ad una diversa regolazione delle aperture domenicali degli esercizi commerciali. Azione che è culminata nella presentazione alla Camera, lo scorso anno, di una proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto il consenso ed il sostegno della Cei, di diverse Regioni italiane e di molte forze del mondo del lavoro», ha sottolineato Bussoni. Una liberalizzazione toutcourt non è sostenibile per i piccoli commercianti, che si trovano a dover fare concorrenza con i centri
commerciali, che avendo più personale riescono a tenere aperti.
LE COOP: «TURNI FONDAMENTALI»
Non si è fatto attendere, infatti, il commento dell’Alleanza delle cooperative
italiane (Aci), che sottolinea la necessità di una buona turnazione per rendere sostenibile anche il lavoro domenicale.
«Per garantire i tempi di vita dei lavoratori e i servizi ai cittadini anche di domenica, occorre una buona organizzazione del lavoro che si raggiunge attraverso una rotazione equilibrata nelle imprese che garantisca i servizi all’utenza e la necessaria produttività delle imprese», si legge in una nota
dell’Aci. «In questi casi – aggiunge il comunicato – diventa fondamentale la rotazione su turni, perché tutti i lavoratori abbiano comunque domeniche libere da dedicare alla famiglia e alla propria vita privata, nonché comunque il massimo rispetto possibile verso le principali festività religiose e civili. Su questi temi tutta la cooperazione é impegnata, con specifici progetti di conciliazione vita/lavoro».
Infine, il richiamo di Papa Francesco al lavoro «come strumento per garantire
la dignità delle persone – sottolinea l’Aci – è da sempre tra le priorità
delle nostre imprese che anche durante gli anni più bui della crisi, anche a
costo di grandi sacrifici, hanno mantenuto e spesso incrementato l’occupazione
e delle nostre associazioni, impegnate in questi mesi soprattutto per sostenere il lavoro giovanile».
da l’Unità