La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni ha interrogato il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi affinché ribadisca, come già avvenuto nel 2012, che aziende e professionisti non sono tenuti al pagamento del canone speciale Rai per l’utilizzo di computer, tablet, smartphone e sistemi di videosorveglianza. In queste settimane, infatti, sono arrivate alle aziende e ai professionisti bollettini per il pagamento di cifre che vanno dai 200 ai 6mila euro l’anno.
Era già successo anche nel 2012, ma poi era intervenuto il Ministero competente che con una nota del Dipartimento delle comunicazioni aveva fatto chiarezza sul caso. In queste settimane, senza che nulla fosse mutato nella legislazione vigente, la Rai sta di nuovo inondando le imprese e i professionisti di richieste per pagare il cosiddetto abbonamento speciale, quello a cui sono tenuti coloro che detengono, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi, atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. “Molti imprenditori e responsabili di associazioni di categoria mi hanno contattato – spiega la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni – e io ho deciso di scrivere direttamente al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi affinché cessi questo comportamento illegittimo della Rai”. L’on. Ghizzoni, infatti, nella mattinata odierna, ha presentato una interrogazione a risposta scritta in Commissione al Ministero dello Sviluppo economico. Nel documento si descrive la situazione attuale e si ricorda che già il Ministero, a suo tempo, aveva ben chiarito che gli abituali strumenti di lavoro per professionisti e imprese, quali personal computer, tablet e smartphone, non devono essere sottoposti al pagamento del canone, poiché consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi televisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare. “Nonostante i chiarimenti espressi dallo stesso Ministero – spiega l’on. Ghizzoni – la Rai ha reiterato la richiesta di pagamento del canone speciale a migliaia di utenti possessori di computer, tablet, smartphone e di sistemi di videosorveglianza: la cifra richiesta varia secondo la tipologia dell’impresa e va da un minimo di 200 a un massimo di 6mila euro all’anno”. E’ per questo che la deputata Pd Manuela Ghizzoni chiede al ministro Guidi “quale iniziative intenda assumere affinché non sia più richiesto illegittimamente il pagamento del canone speciale Rai a professionisti e imprese”.