"La solitudine al tempo di Internet", di Carlo Buttaroni
Quando i funzionari della società proprietaria dell’appartamento hanno sfondato la porta della casa di Joyce Vincent per conse- gnarle un avviso di sfratto, hanno trovato il suo cadavere acca- sciato sul divano e la televisione ancora accesa. Era il 2006 e Joyce era morta da quasi tre anni. Il corridoio era ricoperto da lettere di vario ge- nere e da richieste di pagamento di tutti i tipi. Intorno al suo scheletro, ammucchiati, i regali che aveva finito di preparare per il Natale 2003. Joyce aveva alcune sorelle, ex colleghi ed ex fidanzati, ma tutti l’avevano persa di vista. Viveva in un monolocale a nord di Londra, in un complesso residenziale sopra l’enorme centro commerciale a Wood Green. Per tre anni, nessuno dei vicini aveva notato nulla di strano. Come Joyce sia morta resta un mistero. Forse la causa è stata l’asma di cui soffriva, forse si è trattato di suicidio. Ha poca importanza. Si è lasciata morire, mettendo in scena una festa inesistente cui non era invitato nessuno, come a drammatizzare la sua immensa solitudine. …