Mese: Giugno 2014

"Riforme e pregiudizio", di Massimo Adinolfi

Premessa per intendere in maniera pacata i fatti odierni. L’immunità parlamentare sta nella Costituzione italiana dal 1948. Non basta, si potrebbe tornare ancora più indietro: all’epoca medievale, per esempio, e alle prerogative riservate ai membri dei parlamenti in ragione della loro alta funzione. Non c’era ancora la democrazia, non c’era ancora il suffragio universale, non c’era ancora il costituzionalismo, e però si poneva comunque il problema di come tutelare i componenti delle assemblee elettive. Questa tutela si chiamava allora e si chiamerà in seguito – udite udite – «privilegio parlamentare», e si chiamava così, in assenza di grillini agguerriti che elevassero sdegnati la loro protesta. Ma ora i grillini ci sono, e si sdegnano e co- me: se uno vale uno, come recita il loro finto iperdemocraticismo – finto perché trova un’applicazione piuttosto altalenante, a se- conda delle circostanze -, qualunque privilegio è inammissibile. Lo dice (lo direbbe) la parola stessa. E invece la parola racconta la lunga storia con cui le istituzioni parlamentari si sono fatte largo contro la prevaricazione di altri poteri, conquistando …

“Musei, basta scioperi per tenerli aperti precetteremo i custodi”, di Francesco Erbani

La parola chiave, una parola quasi magica, è: precettazione. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, infuriato per il ripetersi delle agitazioni sindacali che a Pompei impediscono l’accesso agli scavi, sceglie una linea dura. Anzi durissima: «Mi sono attivato per una modifica normativa che aggiunga l’apertura dei luoghi della cultura all’elenco dei servizi pubblici essenziali. Una nuova norma che consenta di ricorrere, in casi eccezionali, alla precettazione del personale per scongiurare le chiusure e tutelare i diritti dei visitatori». L’annuncio del ministro giunge proprio mentre nel sito archeologico campano — 2 milioni e mezzo di visitatori ogni anno — si è raggiunta una tregua fra il soprintendente Massimo Osanna e le sigle sindacali che promuovono la mobilitazione. Una tregua fragile in un ambiente dove le tensioni si accumulano. E dove ormai si dispera di portare a compimento il Grande progetto (restauri finanziati con fondi europei) al quale si affida il riscatto di Pompei. Ma il proposito di Franceschini va oltre l’area archeologica vesuviana: considerare i luoghi della cultura — musei, siti archeologici e monumentali — …

Renzi: “Il mio programma dei mille giorni", di Francesco Bei

Ecco il «programma dei mille giorni». Quello che traghetterà l’Italia fino alla fine della legislatura. Matteo Renzi, abituato a scartare di lato, a non farsi trovare dove uno se lo aspetta, oggi sorprenderà deputati e senatori convocati per ascoltare la solita litania sulle «linee guida del semestre di presidenza italiana dell’Ue». E invece no. O almeno non solo. Perché nella visione del premier le riforme interne sono le fondamenta su cui costruire quella «nuova Europa» che inizia a scorgersi dietro le formule astratte del documento Van Rompuy. Tutto si tiene nella testa di Renzi. E allora ha senso dare più respiro all’appuntamento di oggi in Parlamento, rompendo la consuetudine dei discorsi scritti dai consiglieri diplomatici. Il premier ci ha lavorato tutto il giorno a palazzo Chigi, ma quello che filtra sono solo i cinque capitoli su cui impostare «l’agenda dei mille giorni». Le cinque grandi aree di intervento per «cambiare l’Italia cambiando l’Europa»: pubblica amministrazione, lavoro, scuola, sanità, giustizia. Le riforme, come l’abolizione delle province e la fine del bicameralismo, non solo soltanto un «fuoco …

Sisma e alluvione, Lucia Bursi “Il Pd al fianco delle comunità”

Si è tenuto in mattinata un incontro con sindaci, parlamentari e rappresentanti Regione Fiscalità di vantaggio, misure a sostegno del lavoro dei Comuni, Cispadana: sono questi alcuni dei temi affrontati, in mattinata, nel corso di un incontro promosso dal Pd con i sindaci dell’area del cratere sismico. Erano presenti il segretario provinciale Pd di Modena Lucia Bursi, i parlamentari Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari e, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, il neo-assessore alle attività produttive Luciano Vecchi e la presidente dell’Assemblea legislativa dell’E.R. Palma Costi. Si è tenuto, in mattinata, presso il municipio di San Felice sul Panaro, l’incontro – promosso dal Partito democratico e organizzato da Filippo Molinari, responsabile della segreteria provinciale per l’area colpita dal sisma – con i sindaci dell’area del cratere sismico per tracciare un’analisi del risultato elettorale, ma soprattutto per fare il punto sugli interventi relativi alla ricostruzione post-terremoto e post-alluvione. “Le urne hanno premiato il lavoro dei primi cittadini nella fase dell’emergenza prima e ora in quella della ricostruzione – spiega il segretario provinciale del Pd …

"Ecco gli ex di Sel e M5S Con maggioranze variabili Renzi si allarga al Senato", di Francesco Bei e Giovanna Casadio

Una nuova maggioranza a geometria variabile. Un mese dopo quello strabiliante 40,8%, la calamita renziana sta ridisegnando i confini di tutti i gruppi parlamentari. Dodici deputati e quattro senatori in più, tra quelli appena usciti e quelli in procinto di mollare le vecchie imbarcazioni. Non è solo un fatto numerico, si assiste a un vero e proprio smottamento delle vecchie appartenenze. Alla Camera il dato è eclatante, benché il premio di maggioranza garantito dal Porcellum renda le nuove adesioni politicamente ininfluenti. Da Sel sono già andati via in sei — capitanati dal capogruppo Gennaro Migliore — attratti dal Pd ma per il momento in transito nel Misto. Altri sei vendoliani li dovrebbero raggiungere nei prossimi giorni. La scomposizione di Scelta Civica è inarrestabile. Andrea Romano è ormai già fuori e molti altro lo seguiranno. Ma dove il dato diventa significativo è al Senato, finora luogo infido per Renzi. La transumanza è cominciata. Tra i sette senatori di Sel i più insofferenti sono Dario Stefàno, protagonista nella fase della decadenza di Berlusconi, e Massimo Cervellini. Se …

"Se il mecenate è uno straniero che ama l’Italia", di Francesco Erbani

Si contano sulle dita di una mano. Forse di due. Il più celebre è David W. Packard, appartenente alla famiglia che ha dato vita a un colosso mondiale della tecnologia informatica. Da quindici anni spende un sacco di soldi – siamo a una ventina di milioni – per la manutenzione del sito archeologico di Ercolano. Un altro è Thomas Pritzker – suo padre fondò la catena alberghiera Hyatt e il premio d’architettura – che ha donato agli Uffizi 500 mila dollari. E poi Yuzo Yagi, giapponese, imprenditore tessile: sono suoi i due milioni elargiti alla Soprintendenza archeologica di Roma per il restauro della Piramide Cestia. Oppure Tetsuya Kuroda, che ha versato 1 milione 130 mila euro all’Opificio delle Pietre dure per il restauro della Leggenda della Vera Croce di Agnolo Gaddi in Santa Croce a Firenze. Chiamiamoli mecenati o filantropi: pochi, tanti che siano è a loro, benefattori stranieri, che si guarda quando, con la norma che innalza al 65 per cento lo sgravio fiscale per chi dona soldi ai beni culturali, ci si attende …