Mese: Giugno 2014

"La ricerca virtuosa", di Simona Ravizza

In Italia investimenti fermi all’1,25% del Pil «Eppure Usa, Germania, Corea insegnano che puntare sulla scienza crea ricchezza» La ricerca fa bene al Pil. Lo dicono gli scienziati che per battere cassa in tempi di crisi hanno deciso di cambiare strategia. In un Paese civile le motivazioni culturali, sociali e di ritorno in qualità della vita dovrebbero essere sufficienti per spingere le istituzioni a scommettere sul futuro: in Italia, però, finora tutto ciò non è bastato per sollevare gli investimenti, fermi all’1,25% del Prodotto interno lordo, contro la media europea dell’1,7%, mentre Stati Uniti e Germania sono intorno al 2,6%. È uno dei motivi per cui adesso gli uomini di scienza sono sempre più impegnati nel dimostrare che investire in ricerca conviene anche economicamente. Le prove sono schiaccianti. Bisogna cambiare rotta. Gli ultimi dati Istat vedono ancora una volta l’Italia in fondo alla classifica per la spesa in investimento e sviluppo, pari a 19,8 miliardi di euro (cifra onnicomprensiva dei fondi messi a disposizione da imprese, enti pubblici, istituzioni private non profit e università). Nell’Unione …

"Lo sforzo di cambiare lo Stato", di Fabrizio Forquet

È sicuramente un ircocervo. Mostruoso. Un insieme di norme incoerente, con due decreti omnibus che più omnibus non si può. Una roba che lascia stecchiti i puristi del drafting legislativo. Ma il «pacchetto» approvato ieri dal Consiglio dei ministri contiene, pur tra contraddizioni, errori ed omissioni, una raffica di misure che si aspettavano da tempo. Rientrato appena ieri mattina dalla Cina, Renzi si è ricordato di Deng Xiaoping: «Non importa che il gatto sia bianco o nero, importa che acchiappi i topi». E all’interno di questi testi zibaldone qualche buona trappola per topi c’è. Ma prima di entrare nel merito dei provvedimenti, va riconosciuta al premier la determinazione con cui porta avanti la sua sfida. Questa infilata di norme, e di nomine (buona la scelta di Rossella Orlandi all’Agenzia delle Entrate), è infatti frutto dello stesso atteggiamento che spinge il premier a ribadire in conferenza stampa che «il tempo delle mediazioni è finito». La questione “Mineo” e dei dissidenti del Senato può sembrare lontana dai decreti semplificazione e crescita, ma la logica è la stessa: …

"Fisco, vince il premier una donna al vertice vecchia guardia battuta", di Roberto Mania

Una donna, Rossella Orlandi, alla guida dell’Agenzia delle Entrate: è questa la nomina più importante e politicamente più significativa fatta ieri dal governo. La Orlandi prende il posto di Attilio Befera, andato in pensione e nominato nel 2008 dall’allora ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti. La nomina del successore di Befera è arrivata dopo tre consecutive fumate nere dal Consiglio dei ministri perché dietro le quinte si è consumato uno scontro durissimo tra il premier, Matteo Renzi, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Ha vinto Renzi. Altro era, infatti, il candidato del ministro e soprattutto degli alti burocrati ministeriali: Marco Di Capua, classe 1954, ex ufficiale della Guardia di Finanza, direttore vicario dell’Agenzia, braccio destro di Befera che lo aveva praticamente designato. Un candidato all’insegna della continuità sul piano della lotta all’evasione ed elusione fiscale ma anche su quello delle relazioni personali e di potere. Un membro di quello che è stato definito “il cerchio magico tremontiano” che dall’ex ministro porta a Marco Milanese, ex consigliere politico di Tremonti, al generale in pensione …

"Multe, processi e super-poliziotti", di Liana Milella

«Scelte positive e coraggiose». «Norme che vanno nella direzione giusta». Quando sono quasi le 20, e il consiglio dei ministri ha appena varato la manovra anti-corruzione, a Napoli Raffaele Cantone scorre sull’Ipad, mentre è a un convegno, il decreto che gli ha conferito proprio quei poteri straordinari che chiedeva da giorni. L’ex pm anticamorra, nemico dei Casalesi, adesso è tre volte commissario, non solo su tutti gli appalti italiani e sui lavori dell’Expo, ma anche sull’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di cui fagociterà uomini, mezzi, e pure un’importante banca dati. I suoi 26 collaboratori diventeranno oltre 300, avrà una squadra della Gdf per Expo, potrà controllare gli appalti vecchi e nuovi, potrà imporre sanzioni fino a 10mila euro contro chi non rispetta le regole della trasparenza, ma soprattutto avrà il potere di commissariare, attraverso il prefetto, un’impresa il cui titolare è indagato per corruzione. Comincerà a farlo per Expo, ma il segnale contro gli imprenditori infedeli nelle pubbliche gare è lanciato. Cantone lo approva: «Non c’è la revoca, i lavori proseguono, ma così si …

"Se i grillini sposano la destra xenofoba", di Gad Lerner

Trascinare a destra il Movimento 5 Stelle è l’azzardo politico con cui Grillo e Casaleggio confidano di poter sopravvivere al doppiaggio subito dal Partito Democratico lo scorso 25 maggio. Occupare lo spazio lasciato libero dalla crisi del berlusconismo, monopolizzare la protesta euroscettica rintuzzando la risorgente concorrenza leghista. Sono calcoli domestici di questa natura a spiegare una scelta che i due padripadroni hanno perseguito fino in fondo, a costo di provocare lacerazioni in un elettorato per sua natura trasversale. Il comico italiano che si affianca all’istrione britannico, lo ha fatto cercando accuratamente lo scandalo, il colpo di scena. La propaganda di Nigel Farage contro gli immigrati e i musulmani, le sue uscite volgari contro i gay e contro la parità femminile, vengono minimizzate da Grillo quando sul blog deve rintuzzare le critiche. Ma in realtà egli spera di giovarsene. Spera che Grillo-Farage divenga l’accoppiata grottesca ma devastante sul palcoscenico della crisi dell’Unione Europea. Tutto fa brodo, dopo l’emorragia di quasi tre milioni di voti e la conseguente ingestione di Maalox, per rinnovare su scala continentale la …

"Modena respira aria di ripresa", di Ilaria Vesentini

Il neo presidente degli industriali Caiumi: sì alla fusione con Bologna e Reggio Vendite in crescita del 9,6%, export a +11,3%, produzione a +3,2 e pure un timido segno più (0,9%) davanti all’occupazione, con magazzini che si svuotano e ordini che si rimettono in moto: sono i trend dell’industria modenese nel primo trimestre dell’anno, voci di una ripresa ben sopra la media regionale e nazionale che sovrastano gli echi di crisi e terremoto. Anche se sono caute le attese per i prossimi mesi dei 900 imprenditori di Confindustria Modena, riuniti ieri al Forum Monzani per l’assemblea annuale, si respira un gran fermento. Il passaggio di testimone tra l’uscente Pietro Ferrari dopo sei anni di mandato («passerò alla storia con l’etichetta di “presidente terremotato”», scherza) e l’entrante Valter Caiumi, eletto ieri alla guida dell’associazione con il 95% dei voti, segna la svolta «da un lavoro in costante emergenza, tra crisi economica, terremoto e alluvione a una ritrovata fase dove la progettualità potrà avere spazio, con la speranza che si sia davvero aperta una nuova fase di …

"La corruzione uccide la politica", di Alfredo Reichlin

Il dilagare della corruzione è impressionante. Sta provocando guasti profondi. Se vogliano combatterla sul serio dobbiamo capire meglio di che cosa si tratta. Sembrano lontani i tempi di «mani pulite». Allora un ceto politico potente (i famosi «tesorieri») imponeva le tangenti alle grandi imprese, le quali poi si rifacevano facendo pagare un chilometro di autostrada il doppio che in Francia. Cose vergognose, la legge veniva violata ma almeno era chiara la differenza tra corrotto e corruttore, tra pubblico e privato. Adesso le cose non stanno più così. Che cosa sono diventati questi grandi «consorzi» di imprese retti da una vera e propria «cupola» dove si distribuiscono gli appalti e alla quale partecipano generali della Guardia di Finanza, «magistrati delle acque», grandi notabili e dove qualche ricca briciola viene elargita non ai partiti in quanto tali che non contano più nulla ma a singole persone – assessori e «sbriga faccende» – per quanto essi volta a volta servono? Non voglio anticipare sentenze che spetta- no alla magistratura. Dico solo che siamo ol- tre la corruzione politica. …