"Il partito della sinistra plurale", di Claudio Sardo
Le feste dell’Unità torneranno a chiamarsi con il loro nome. È una gran bella notizia. Che rende felici noi dell’Unità, e tutti coloro che hanno continuato a credere al futuro di questo giornale, le cui radici nella storia della sinistra italiana sono intrecciate con forti sentimenti popolari e con le culture democratiche. Ma la decisione di Matteo Renzi, ne siamo certi, rallegrerà anche tantissime persone che a quelle feste, in ogni parte d’Italia, hanno dedicato tempo, cuore, passione civile e la loro fatica di volontari. Non è un caso che, nonostante incertezze e divergenze, molti hanno continuato a usare il brand dell’Unità. E il numero delle feste cittadine o di quartiere con questo nome è cresciuto di anno in anno. Qualcuno sostiene che solo Matteo Renzi, il quale per formazione non proviene dalla sinistra storica, poteva prendersi la libertà di recuperare il marchio Unità e metterlo al servizio dell’impresa di tutti i democratici. Ma poco importa se sia vero o meno. Ciò che vale di più è che Renzi abbia fatto l’annuncio in un’assemblea nazionale …