Mese: Giugno 2014

"Gradimento record per il premier. Dubbi sull’efficacia del governo" di Nando Pagnoncelli

Dopo i fatidici cento giorni dall’insediamento di un nuovo governo solitamente viene misurato il giudizio dei cittadini sul suo operato. L’opinione pubblica è molto divisa in proposito. I giudizi positivi prevalgono su quelli negativi riguardo alla riduzione della burocrazia e della spesa pubblica (53% contro 45%), al contenimento dei costi della politica (51% contro 45%) nonché alle riforme costituzionali e alla nuova legge elettorale, sia pure di poco (49% contro 45%). Al contrario prevalgono i giudizi negativi relativamente al contrasto della disoccupazione (i critici sono il 55%, mentre il 42% apprezza quanto realizzato finora) e alla diminuzione della pressione fiscale (58% negativi contro 40% positivi). Tra gli elettori del Pd, com’era lecito attendersi, le opinioni sono nettamente più favorevoli, con l’eccezione della riduzione delle tasse che vede una polarizzazione dei giudizi. Prevale il segno negativo invece tra gli elettori di Forza Italia e, più marcatamente, del M5s. Nel complesso il 37% degli italiani ritiene che il governo abbia mantenuto del tutto o in larga misura gli impegni assunti, il 45% pensa che abbia rispettato le …

"Cultura senza fondi crollano i consumi (tranne la classica e i Rolling Stones)", di Luisa Grion

Era prevedibile che la crisi avrebbe compromesso i consumi culturali. In base ad un adagio antichissimo, le esigenze del vivere vengono prima di quella del fare, in senso lato, filosofia. Se i redditi diminuiscono la cultura ne soffre. Questione di soldi, certo, ma anche di una mentalità che stenta a cambiare. La crisi economica sta soffocando la cultura: lo Stato taglia gli investimenti, i privati lesinano i fondi, l’offerta langue e il pubblico scema. Si va meno al cinema, si trascura il teatro, resistono — a sorpresa — solo i concerti di musica classica. Per il secondo anno consecutivo — e dopo dieci d’ininterrotta crescita — calano i consumi culturali degli italiani. L’ultimo rapporto Federculture (l’associazione delle aziende pubbliche e private che operano nel settore) mette in fila una lunga serie di numeri negativi, ma ce n’è uno, positivo, che dimostra che non tutto è ineluttabile: il pubblico è tornato alla musica classica, la fruizione ai concerti è aumentata — fra il 2012 e il 2013 — del 16,7 per cento. «Merito della gestione dell’offerta …

"Al di là del bene e del Maalox", di Luca Landò

Alla fine ha ceduto. Come il braccio del Dottor Stranamore, che si tende all’improvviso rivelando l’anima segreta dell’ex generale tedesco, il blog di Grillo ha mostrato mercoledì la vera natura dell’ex comico genovese. Difficile dire se alla notizia delle difficoltà economiche de l’Unità (sai che scoop) l’avambraccio del leader sia partito davanti alla tastiera in un destro saluto: cose d’altri tempi e d’altri luoghi (anche se la maschia traversata del- lo Stretto a nuoto qualche neurone lo aveva riscaldato). Sappiamo però che l’idea di avere meno voci e meno giornali (soprattutto il nostro) ha eliminato del tutto i già scarsi freni inibitori del guru a cinque stelle che preso dall’entusiasmo, non solo ha smesso di assumere la quotidiana dose di Maalox, ma ha messo nero su bianco (più il primo che il secondo) il suo candido pensiero: «Meno giornali significa più informazione». Che il tipo fosse allergico alle più elementari forme di democrazia lo avevamo sospettato da tempo. Dal «non ti faccio parlare» urlato a Renzi in diretta streaming, al divieto di partecipare ai talk …

"La strana coalizione che non vuole  lo shopping della domenica", a cura di Giuseppe Botteri

Le commesse di Bolzano che sono volate fin da Papa Francesco con i cartelli «Domenica No Grazie», l’alleanza «per le festività libere» che si sfoga su un cliccatissimo gruppo Facebook. E poi le sigle sindacali senza troppe distinzioni, il governatore del Veneto Luca Zaia, i vescovi, la Confcommercio, Confesercenti, sindaci sparsi per l’Italia, a macchia di leopardo.  Che strana coalizione, quella che sta muovendo contro la liberalizzazione delle aperture dei negozi, fissata nel 2011 da Monti e messa nel mirino da (quasi) tutte le associazioni dei piccoli esercenti, che monitorano attenti come poche altre volte i progressi della legge bipartisan che sta avanzando svelta in Parlamento, precisamente in commissione attività produttive.     La proposta – decisamente osteggiata dalle grandi aziende – è stata presentata dal deputato Pd Angelo Senaldi all’inizio del mese. Dopo lunghe trattative, il 18 giugno hanno votato a favore Partito democratico, Ncd, Sel, Forza Italia e Lega. L’arco costituzionale al gran completo, a parte i Cinque Stelle e Scelta Civica.  L’ipotesi su cui si sta lavorando è un parziale passo indietro …

"La grande menzogna dei boss", di Roberto Saviano

“GLI uomini della ‘ndrangheta non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”. Le parole di papa Francesco fanno entrare la Chiesa in una nuova era. LE ha pronunciato in Calabria non a Roma. Le ha pronunciate sapendo che sarebbero arrivate forti e chiare. È andato a confortare i parenti di Cocò il bambino di tre anni ucciso con un colpo in testa e bruciato a Cassano allo Ionio. Un bambino ucciso è la prova oggettiva e definitiva della menzogna “d’onore” dei mafiosi. Bergoglio, ricordando questo bambino massacrato, non ha avuto bisogno di dimostrare con altre parole la barbarie del potere criminale. Ha annullato con un gesto la menzogna con cui la ‘ndrangheta si autocelebra come società d’onore e di difesa di deboli, poveri, e come distributrice di giustizia, lavoro e pace sociale. Qualcuno potrebbe credere che sia naturale e scontato per la Chiesa ricordare un bambino ammazzato e bruciato, e denunciare i colpevoli. Ma purtroppo non è così. Ecco cosa disse il parroco di Cassano, don Silvio Renne, qualche tempo fa in un’intervista a Niccolò …

"Il dilemma a sinistra del Pd" di Michele Prospero

Lo smembramento del gruppo parlamentare di Sel non è proprio una buona notizia. Non lo è per una formazione che si candidava a presidiare il fianco sinistro di una possibile coalizione di governo e invece si è frantumata trascinando con sé i costi politici (e non solo) che sempre accompagnano gli abbandoni. E non lo è per il sistema politico che di sicuro conserva uno spazio per una forza di sinistra più marcata nel profilo identitario e capace di assorbire spezzoni preziosi dei radicalismi che, nei tempi di crisi, trovano altri interpreti, sovente inquietanti, cui aggrapparsi. Ma quando alla fuga da un partito si perviene, e con dimensioni così ampie, a nulla vale ricamare su ciò che c’è dietro le scelte dei singoli transfughi, sui contatti avuti chissà con quale emissario. Chiacchiere. Una rottura così lacerante, come quella ancora in corso, si spiega solo con il fallimento di una strategia politica. E ne portano le responsabilità chi esce dal progetto, perché lo avverte come ormai logorato e irriconoscibile al punto da preferire l’addio, e chi …

"Doppio turno e niente preferenze: Renzi blinda l’Italicum", da L'Unità 21.06.14

Aspetta di leggere tutte le dichiarazioni, adesso che gli emendamenti dei relatori in Commissione Affari costituzionali sono stati depositati. L’Italia ha appena perso la partita, l’umore non aiuta, ma quel tentativo di Roberto Calderoli di intestarsi la quadratura del cerchio non se lo manda giù. E così Matteo Renzi con i suoi non la lascia passare: «Si tratta di un ottimo punto di arrivo. Calderoli prova a rigirare la frittata facendo finta di aver vinto. Ma chi conosce la vicenda sa come sono andate le cose: il Senato non sarà elettivo e infrastrutture, energia, commercio con l’estero, promozione turistica, sono materie che passano dalle Regioni allo Stato». Rivendica cioè quell’impostazione iniziale che è sempre stata il suo pallino fisso e oggi dice, «si tratta di un ottimo punto di arrivo. La Lega era tagliata fuori dal patto tra la maggioranza e Fi e adesso prova a mettere la sua bandierina. Facciano pure se hanno bisogno di visibilità. A noi interessano le riforme». Sa bene il premier che adesso la tentazione di salire sul carro del …