Giorno: 13 Giugno 2014

"Se i grillini sposano la destra xenofoba", di Gad Lerner

Trascinare a destra il Movimento 5 Stelle è l’azzardo politico con cui Grillo e Casaleggio confidano di poter sopravvivere al doppiaggio subito dal Partito Democratico lo scorso 25 maggio. Occupare lo spazio lasciato libero dalla crisi del berlusconismo, monopolizzare la protesta euroscettica rintuzzando la risorgente concorrenza leghista. Sono calcoli domestici di questa natura a spiegare una scelta che i due padripadroni hanno perseguito fino in fondo, a costo di provocare lacerazioni in un elettorato per sua natura trasversale. Il comico italiano che si affianca all’istrione britannico, lo ha fatto cercando accuratamente lo scandalo, il colpo di scena. La propaganda di Nigel Farage contro gli immigrati e i musulmani, le sue uscite volgari contro i gay e contro la parità femminile, vengono minimizzate da Grillo quando sul blog deve rintuzzare le critiche. Ma in realtà egli spera di giovarsene. Spera che Grillo-Farage divenga l’accoppiata grottesca ma devastante sul palcoscenico della crisi dell’Unione Europea. Tutto fa brodo, dopo l’emorragia di quasi tre milioni di voti e la conseguente ingestione di Maalox, per rinnovare su scala continentale la …

"Modena respira aria di ripresa", di Ilaria Vesentini

Il neo presidente degli industriali Caiumi: sì alla fusione con Bologna e Reggio Vendite in crescita del 9,6%, export a +11,3%, produzione a +3,2 e pure un timido segno più (0,9%) davanti all’occupazione, con magazzini che si svuotano e ordini che si rimettono in moto: sono i trend dell’industria modenese nel primo trimestre dell’anno, voci di una ripresa ben sopra la media regionale e nazionale che sovrastano gli echi di crisi e terremoto. Anche se sono caute le attese per i prossimi mesi dei 900 imprenditori di Confindustria Modena, riuniti ieri al Forum Monzani per l’assemblea annuale, si respira un gran fermento. Il passaggio di testimone tra l’uscente Pietro Ferrari dopo sei anni di mandato («passerò alla storia con l’etichetta di “presidente terremotato”», scherza) e l’entrante Valter Caiumi, eletto ieri alla guida dell’associazione con il 95% dei voti, segna la svolta «da un lavoro in costante emergenza, tra crisi economica, terremoto e alluvione a una ritrovata fase dove la progettualità potrà avere spazio, con la speranza che si sia davvero aperta una nuova fase di …

"La corruzione uccide la politica", di Alfredo Reichlin

Il dilagare della corruzione è impressionante. Sta provocando guasti profondi. Se vogliano combatterla sul serio dobbiamo capire meglio di che cosa si tratta. Sembrano lontani i tempi di «mani pulite». Allora un ceto politico potente (i famosi «tesorieri») imponeva le tangenti alle grandi imprese, le quali poi si rifacevano facendo pagare un chilometro di autostrada il doppio che in Francia. Cose vergognose, la legge veniva violata ma almeno era chiara la differenza tra corrotto e corruttore, tra pubblico e privato. Adesso le cose non stanno più così. Che cosa sono diventati questi grandi «consorzi» di imprese retti da una vera e propria «cupola» dove si distribuiscono gli appalti e alla quale partecipano generali della Guardia di Finanza, «magistrati delle acque», grandi notabili e dove qualche ricca briciola viene elargita non ai partiti in quanto tali che non contano più nulla ma a singole persone – assessori e «sbriga faccende» – per quanto essi volta a volta servono? Non voglio anticipare sentenze che spetta- no alla magistratura. Dico solo che siamo ol- tre la corruzione politica. …

"In nome del Made in Italy no alla contraffazione", di Valeria Fedeli

La contraffazione pone a tutto il Paese il tema serio della sicurezza dei prodotti sia per chi li lavora sia per i cittadini consumatori. Mercoledì 11 ho partecipato all’Assemblea di Confindustria Firenze, un appuntamento che ha segnato una scelta fortemente innovativa e coraggiosa, perché ha messo al centro la responsabilità anche delle imprese di fare del contrasto all’illegalità e al lavoro sommerso, nelle filiere e nei territori in cui operano, un impegno prioritario. La sfida lanciata è di impegnarsi insieme, istituzioni e attori sociali, ognuno facendo la propria parte, per tracciare un percorso comune che ci consenta di costruire un’Italia diversa, anzi ri-costruire, come recita il titolo dell’iniziativa. Ricostruire a partire dalla semplificazione delle regole, dall’investimento sulla qualificazione dei processi produttivi e dalla formazione, come forma più alta di responsabilità: mettere i giovani nella condizione di scegliere, incentivare il lavoro di ragazze e ragazzi come forza che produce innovazione, investire così davvero sul futuro. Un futuro che ha urgente bisogno che tutti assumano la cultura e la pratica della legalità come precondizione per il proprio …

Ogm, trovato l’accordo “Saranno i singoli Stati a decidere se coltivarli”, di Andrea Bonanni

I ministri europei dell’Ambiente hanno raggiunto ieri un accordo sulla regolamentazione delle culture Ogm che consente ad ogni stato membro di vietare la coltivazione di piante geneticamente modificate. L’intesa, che chiude quattro anni di discussioni infruttuose e di veti incrociati, dovrà ora essere discussa con il Parlamento europeo nel corso del semestre di presidenza italiana e potrebbe essere approvata entro fine anno. Finora la situazione delle coltivazioni Ogm in Europa era estremamente confusa. Il compito di autorizzare o meno l’utilizzo di determinate sementi geneticamente modificate toccava alla Commissione, sentito il parere dell’agenzia alimentare europea, che ha sede a Parma. Nel corso degli anni, Bruxelles ha autorizzato per esempio un tipo di grano prodotto dalla Monsanto. Ma molti stati membri, tra cui l’Italia, si sono rifiutati di consentirne l’utilizzazione, adducendo motivi di tutela della salute che però sono stati regolarmente respinti dall’Agenzia alimentare che li ha ritenuti ingiustificati. Nonostante i ricorsi della società produttrice, la Commissione non era però arrivata ad imporre ai governi la liberalizzazione delle culture autorizzate perché il Consiglio era sempre riuscito a …

"Expo, i tre poteri di Cantone", di Alessia Gallione e Liana Milella

Tre poteri in una sola persona. Di fare ispezioni. Di acquisire dati. Di comminare sanzioni. Tutto per Raffaele Cantone. A 43 giorni dalla sua nomina nel ruolo di commissario anticorruzione e a 32 dal suo coinvolgimento nello scandalo giudiziario sull’Expo di Milano come controllore e supervisore, pare proprio che oggi il governo dovrebbe farcela a dargli quei poteri che l’ex pm anti-camorra chiede, e senza i quali i suoi incarichi sono puramente nominalistici. In un consiglio dei ministri pomeridiano si discuterà la prima tappa della manovra del governo Renzi contro i corrotti. La prima, quella che riguarda per ora solo in poteri di Cantone, perché per le altrettanto importanti norme penali, dal nuovo falso in bilancio all’autoriciclaggio alla prescrizione lunga, bisogna aspettare un’altra settimana. La prossima, dopo che il 18 giugno il Guardasigilli Andrea Orlando avrà presentato le linee guida delle sue principali riforme. Cantone dunque. Ma come vedremo anche Giuseppe Sala, il commissario unico di Expo. Sono poche le norme importanti che fanno di un commissario “simulacro”, come quello dell’Anac, uno “effettivo”. A partire …