Mese: Maggio 2014

"Simulazione di schifo", di Massimo Gramellini

L’immagine immortala Riccardo Fraccaro dei Cinquestelle in uno studio televisivo mentre si spazzola il gomito della giacca dopo che il suo vicino di posto Pippo Civati gliel’ha sfiorata. Il Pippo del Pd non risulta portatore di malattie infettive (non è neanche comunista) e tra i tutti i membri dell’esecrabile nomenclatura è senz’altro il meno impuro, essendosi sempre schierato all’opposizione di chiunque. Eppure il cittadino Fraccaro ritiene inconcepibile ogni contatto fisico con lui. Non subito però. Impiega tre secondi per accorgersi dell’oltraggio, come quei giocatori diplomati in simulazione che ci mettono del tempo prima di cadere moribondi al suolo. Nella spazzolata ritardata di Fraccaro latitano l’ironia e la spontaneità che avrebbero saputo profondervi degli istrioni matricolati come Grillo o il Berlusconi ilare spolveratore della sedia di Travaglio. La sua sembra piuttosto l’esecuzione gelida di uno schema mandato a memoria per esprimere con un gesto plastico, a beneficio del pubblico votante, lo schifo suscitato dai politici di professione. Ma se persino i grillini cominciano a recitare i loro malumori, ai cercatori di certezze alternative al sistema non …

"Cosa succede se usciamo dall’euro", di Tito Boeri

C’è una domanda cui tutti i detrattori dell’euro, soprattutto quelli più violenti sul web, si rifiutano di rispondere: come si fa ad uscire dall’euro? Ammesso e niente affatto concesso (ne abbiamo già discusso su queste colonne) che convenga farlo, cosa accadrebbe durante la transizione dall’euro alla nuova/vecchia lira? Sarebbe davvero rapida e indolore come ci fanno pensare coloro che si ostinano a non volerne parlare? Bene partire dalla prima domanda, quella su come si può uscire. L’EUROPA non sarà certo un esempio di democrazia, ma in tutti i paesi con l’euro c’è una maggioranza di cittadini a favore della moneta unica, come certificano i sondaggi Eurobarometro condotti a fine 2013, dopo 7 anni di crisi. L’uscita dall’euro sarebbe, invece, profondamente antidemocratica, come la nostra entrata in guerra cent’anni fa: senza un voto del Parlamento, scavalcato dalla decisione del re di rompere la posizione di neutralità assunta sin lì dal nostro paese nella Prima Guerra Mondiale. Come allora, sarebbe un atto d’imperio, un Consiglio dei ministri straordinario, convocato di notte, a decretare l’uscita dell’Italia dall’euro, mentre …

I nostri consigli per il rilancio dell’Europa

Anni di politiche di austerità devastanti non hanno limitato o ridotto la recessione, ma l’hanno resa più profonda e più duratura di quanto sarebbe stata altrimenti. L’Fmi, la Commissione europea e molti governi europei hanno imposto delle politiche sbagliate basate su assunti difettosi e idee ingenue. Queste politiche hanno stabilizzato le banche europee, e poco altro. Hanno peggiorato le condizioni dei Paesi in crisi. Notiamo oggi che il dipartimento di ricerca del Fondo Monetario Internazionale sostiene in gran parte queste conclusioni. I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti. La disoccupazione è deflagrata e ha colpito più duramente i giovani. Circa un terzo dei disoccupati è già intrappolato in una disoccupazione di lungo termine. La povertà e l’esclusione sociale hanno raggiunto proporzioni assolutamente scioccanti. La coesione e la solidarietà, una volta assi portanti dell’integrazione europea, sono scomparse dal dibattito politico. La deflazione è una minaccia. I rapporti debito-Pil continuano a salire. Il calo degli investimenti unito all’emigrazione dei lavoratori qualificati comprometterà la crescita della produttività in molti Paesi europei. La disuguaglianza è in aumento …

"Quelle ragazze nostre sorelle", di Barbara Stefanelli

Blessing Abana, Deborah Abari, Deborah Abbas, Hadwa Abdu… Sono i primi nomi di una lista che corre fino a quasi 300: sono i nomi delle ragazze rapite, tra il 14 e il 15 aprile, nel dormitorio di una scuola in Nigeria. Rapite da uomini armati di kalashnikov, torce e una fede fanatica. Le hanno caricate sui camion in mezzo al bestiame razziato nei campi e portate nella foresta di Sambisa, dove sono ancora prigioniere. Il sogno di un diploma per diventare un giorno avvocate, insegnanti, chirurghe fa dunque paura ai terroristi. Nel video in cui rivendica il sequestro, il leader del gruppo Boko Haram dice ridendo: le ragazze sono fatte per diventare mogli — a 12 anni, anche a 9 — non per studiare, adesso troveranno un marito o saranno vendute al mercato. Boko Haram, una sigla che significa «l’educazione occidentale è peccato», combatte e minaccia la popolazione da anni con l’obiettivo di creare nel Nord un’area integralista islamica. Ma questa non è una storia di musulmani contro cristiani. L’elenco di quei nomi, pubblicato dalla …

Rivara, parlamentari Pd “M5s non speculi su pelle dei terremotati”

I parlamentari modenesi Pd rispondono ai 5stelle sul nuovo ricorso di Rivara Gas Storage I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari rispondono ai 5stelle dell’Area Nord che, dando notizia di un nuovo ricorso al Tar di Rivara Gas Storage srl, accusano l’Esecutivo e il Pd di comportamento dicotomico, a seconda che parlino con i territori o con i produttori di energia. Ecco la loro dichiarazione: “I 5stelle dell’Area Nord stanno “prendendo fischi per fiaschi”. Dicono che il Governo sta mantenendo una porta aperta per il progetto del deposito interrato di gas a Rivara. Non è vero, il Ministero dell’Ambiente si è già espresso chiaramente e ha detto no al progetto: tanto è vero che il nuovo ricorso di Rivara Gas Storage impugna proprio il diniego al progetto espresso dal Ministero. Che gli atti amministrativi dei diversi soggetti appartenenti alla Pubblica amministrazione possano essere sempre impugnati al Tar è norma stabilita a garanzia e tutela dei cittadini. E questo è vero per tutti gli atti. Infatti, quando i 5stelle invocano la …

"F35, accordo sul dimezzamento. Oggi ok ai tagli, 1 miliardo l’anno" da l'Unità

È stato raggiunto un accordo per una «drastica riduzione» del programma d’acquisto degli F35, che potrebbe essere dimezzato da una spesa di 12 miliardi a 6 miliardi, sempre nell’arco di trent’ anni. Oggi si vota in commissione Difesa alla Camera la relazione del governo sulla riforma dei sistemi d’arma e complessivamente potrebbe esserci una riduzione delle spese non so- lo per i 150 milioni indicati da Renzi, ma oltre un miliardo l’anno già dal 2015 per i prossimi cinque anni. Ieri sera in una riunione del gruppo Pd a Montecitorio è stato prodotto un documento, come contributo alla relazione del governo in commissione, che sarà discusso con gli altri gruppi. Scelta civica e Ncd infatti già stavano contestando un accordo che pensavano fosse stato trovato solo fra governo e Pd. Il gruppo dem alla Camera chiede un ridimensionamento molto significativo del programma che vincola l’Italia all’acquisto dei cacciabombardieri F35 (anche se l’ambasciatore Usa ha avvertito l’Italia di non ridurlo). Si parla del dimezzamento delle forniture, quindi da 90 caccia potrebbero essere acquistati 40 o 45, …

"È una battaglia dello Stato", di Marco Bucciantini

L’intervento del Presidente della Repubblica sui fatti di sabato ridimensiona il ruolo dello Stato. Additare il perverso rapporto fra le società di calcio e gli ultras è uno sprono sul quale vigilare ma fuori e dentro l’Olimpico si è consumato il dramma di un sistema-Paese. Sarebbe cinico e poco utile non considerare questa realtà. E solo lo Stato può intestarsi una definitiva battaglia contro l’inquinamento di uno spaccato di vita pubblica e sociale qual è il calcio in Italia. Per ragioni essenziali alla sua nobile esistenza e legittimità: lo Stato come titolare delle politiche che permettono un pieno diritto di cittadinanza. Non solo inasprendo le sanzioni, come viene promesso a ogni rovescio (come se i divieti non ci fossero), ed è inutile ricordare i 45 milioni spesi in questo «capitolo» se poi si depositano i tifosi a 4 chilometri dallo stadio, obbligandoli alla processione in città, con tutti i rischi annessi: nei Paesi civili i «mezzi» avvicinano gli appassionati alle strutture, senza ghettizzarli altrove e poi – magari – scortarli. Non ci piace, non ci …