Mese: Maggio 2014

"Un simpatico cacciaballe? Già visto, grazie", di Stefano Menichini

Alla domanda se Beppe Grillo l’altra sera da Vespa abbia o no sfondato in un altro elettorato, ognuno dà la risposta che crede. Molto spesso, la risposta che gli conviene di più. Dovessi dire, però, il mio primissimo pensiero d’impulso, sul fotogramma finale di Grillo e Vespa che si stringono la mano complici e felici, è andato altrove. È andato a Silvio Berlusconi. Perché quella immagine, e quella intera puntata di Porta a Porta, sono soprattutto il sigillo alla marginalizzazione irrecuperabile di colui che in quel salotto tv e davanti a quel pubblico ha celebrato i propri trionfi. Berlusconi escluso dalla contesa elettorale a due è come se fosse escluso tout court: un ruolo da terzo attore, con distacchi abissali, semplicemente non può recitarlo. Perfino Giorgia Meloni può intimargli di lasciare il campo, dovesse rimanere sotto il 20 per cento. I ragionamenti che si fanno sugli scenari post-europee sono tutti assennati, e giustamente tengono in gran conto le scelte di Forza Italia. Ma i sorrisi forzati di Berlusconi nelle sue apparizioni televisive sono ormai come …

Napolitano: «No a populismi e sterili nazionalismi», da l'Unità

Il presidente della Repubblica, in visita di Stato in Svizzera, non riserva più che una battuta all’attacco continuo di Beppe Grillo a lui, che per l’ex comico dovrebbe lasciare il Quirinale e andarsene a casa, e alla legislatura che dovrebbe finire subito dopo le europee, nel caso di una vittoria dei Cinquestelle, data la scontata caduta del governo. Da sincero democratico il Capo dello Stato ha ricorda che «c’è libertà di parola». Nient’altro. Dato che i suoi pensieri e il suo impegno Napolitano ancora una volta li ha riservati alla situazione dell’Italia che «vive una fase complessa e cruciale» e all’ormai prossima consultazione elettorale europea che dovrà insediare i nuovi rappresentanti in un Parlamento che si troverà a fare i conti con problemi vecchi e nuovi. Problemi europei alla cui soluzione non giova, certo, il limitare la competizione nell’ambito nazionale. «Su questo sapete come la penso» ha chiosato il presidente, che solo qualche giorno fa aveva sottoscritto con i suoi omologhi di Germania e Polonia un appello al voto per un’Europa sempre più indispensabile, se …

"Un ponte di cui essere orgogliosi", di Mario Calabresi

Parlare di immigrati ormai è diventato difficilissimo, nessuno ha più pazienza d’ascoltare, i più moderati restano in silenzio, gli altri o invitano a rispedire ogni barca a destinazione o a girare la testa dall’altra parte quando fanno naufragio. La questione è trattata solo in termini economici: prima ci si preoccupa dei costi di salvataggio e accoglienza, poi della minaccia che rappresentano per la sicurezza o per il nostro già disastrato mercato del lavoro. Inutile cercare di discutere razionalmente, guardare i numeri che mostrano che sono molti di più quelli che si stabiliscono in Germania, in Francia o in Svezia. Noi siamo terra di passaggio non meta finale. Poi leggi il racconto di quella madre che è riuscita a tenere a galla per un’ora il figlio di otto anni, prima di morire all’arrivo dei soccorsi, e senti che qualcosa non funziona più, dentro e fuori di noi. Guardi la foto qui accanto e scopri che su questa barca verde e rossa alla deriva ci sono 133 bambini, che ieri sera sono stati asciugati, rifocillati e hanno …

"Una speranza per l'Unione", di Martin Schultz

Carissimo Scalfari, è stata per me una sorpresa e un grande piacere leggere il suo lucido editoriale domenicale. Condivido pienamente le sue riflessioni sulla politica italiana ed europea. Negli ultimi cinque anni, l’Europa è stata nelle mani di una maggioranza conservatrice al Parlamento e al Consiglio dei Ministri. E ha impostato una politica di austerity a senso unico per Stati e cittadini. Nel corso degli ultimi anni, l’Unione europea si è trasformata da progetto di pace e prosperità a insieme di regole. Un’Unione di sole regole ha perso la capacità di raccontarsi, di entusiasmare e di far guardare al futuro con ottimismo. L’obiettivo del nostro progetto comune non è un’Unione burocratica, ma un’unione politica ed economica. Eppure, negli ultimi anni, nel mezzo della crisi, l’Europa ha risposto aggrappandosi alle regole, senza una vera leadership politica. I trattati europei, e la mancanza di competenze esplicite, sono stati utilizzati come giustificazione all’inazione. La gestione puramente amministrativa e la deriva inter-governativa hanno acuito la crisi economica, ma soprattutto quella politica. Nei trattati non c’è scritto come uscire dalla …

"Quell’alba che cambiò la vita della Bassa", di Enrico Grazioli

Due anni non sono passati invano, ma due anni non potevano bastare e non sono bastati. In due anni dalla prima scossa di quella tempesta infinita di tremori e tragedie sono serviti ai paesi della Bassa per ripartire: ben sapendo che ci si sarebbe trovati un giorno a metà del guado. Ricostruire è un’opera anche dell’anima: ricostruire è ricostruirsi, nella fiducia da ritrovare giorno per giorno, quando a sera si fa il conto della fatica spesa, delle speranze tradite, dei risultati raggiunti. E ci si guarda allo specchio: per riconoscersi, ancora. In cosa è stato riportato a come era, in cosa è stato cambiato o si vuole cambiare, in cosa ancora non si sa se e come potrà essere futuro nella memoria del passato. Nel presente, tutti i paesi stravolti dal terremoto sono uguali e diversi. Uguali nella coraggiosa determinazione ad andare fino in fondo, magari non sapendo bene ancora quale sarà e come sarà la meta di questo cammino così impegnativo. Diversi nel loro apparire, nei segni lasciati dalle ferite che si è voluto …

"Edilizia, operazione verità al via", di Osvaldo Roman

Il governo Renzi si accinge a valutare gli oltre 4000 progetti che i sindaci avranno sottoposto all’attenzione del governo con le relative richieste di finanziamento per la messa in sivurezza. «Settimana positiva per la scuola», ha scritto via tweet il premier, Matteo Renzi. Entro il 23 maggio dovranno infatti pervenire al governo i dati identificativi, anche in termini finanziari, dei singoli progetti avanzati da ogni comune richiedente. Le situazioni in cui i comuni potrebbero trovarsi possono essere raggruppate nelle seguenti tipologie: comuni che, avendo le risorse nelle proprie casse comunali, chiedono unicamente lo sblocco del Patto di Stabilità per poter partire con i lavori. In questo caso si richiede di specificare la previsione di spesa suddividendola per anno; comuni che hanno nelle proprie casse una parte delle risorse necessarie alla realizzazione dell’opera di cui chiedono l’esclusione dal Patto di Stabilità. In questo caso deve essere specificata la previsione di spesa suddividendola per anno. La richiesta di finanziamento statale riguarda la parte residua del progetto; comuni che chiedono allo stato il finanziamento integrale per coprire l’importo …

#terremotoemilia due anni dopo

Oggi è il secondo anniversario della prima scossa che devastò la bassa modenese. Lo dico con sincerità, senza spocchia: non sono necessari gli anniversari per ricordare le vittime, per impegnarci nella ricostruzione, per assumere il punto di vista di chi combatte ogni giorno per tornare alla normalità. Da allora, ogni giorno è il 20 /29 maggio. Ma questo è il giorno giusto per ringraziare tutti quelli che nell’emergenza e, ora, nella ricostruzione si impegnano – su fronti diversi – perché si ritorni a quella quotidianità violata dal sisma. Voglio, cioè, ringraziare le migliaia di persone che operano per la ripresa, attraverso il loro lavoro materiale oppure con le loro proposte, visioni e idee. E anche con le loro proteste. Perché per ricostruire abbiamo bisogno di tutti. Solo così saremo di nuovo comunità