"L’amaca", di Michele Serra
Un grazie di cuore al Fatto Quotidiano. Non perché abbia intervistato Licio Gelli (ci era riuscito anche Piero Pelù); ma perché, intervistandolo, è riuscito a farmi decidere per chi votare, levandomi da una incertezza che durava da settimane. Il Venerabile (epiteto che ha il pregio di rendere perfettamente ridicola la massoneria mondiale nel suo complesso) è stato uno deiprotagonisti di spicco di quel livello occulto e violento del potere italiano che per più di mezzo secolo ha mestato il mestabile, depistato il depistabile, insanguinato l’insanguinabile con un solo obiettivo strategico, da ottenere con qualunque mezzo: tenere la sinistra lontana dal potere. E ancora oggi, decrepito e sostanzialmente impunito come molti dei suoi compari, lo rivendica, vantando l’ininterrotto rapporto con i servizi segreti nei quali fu introdotto — lo dice lui — da Mussolini in persona. Bene: questo campione di democrazia, che tra le altre cose si augura che “un tributo di sangue” (ancora?) porti a una “rivoluzione” in Italia, parla con spregio e ostilità di Matteo Renzi. È il tassello che mi mancava per decidere …