Giorno: 22 Maggio 2014

"Dal bavaglio ai tribunali del popolo", di Stefano Menichini

La minaccia di Grillo ai giornalisti si fa dettagliata, ma chi per vent’anni ha riempito le piazze contro Berlusconi tace o minimizza. Forse oggi a Roma Renzi potrebbe dire qualcosa in merito. Non so che cosa di Beppe Grillo penserebbero oggi Indro Montanelli, che di Marco Travaglio è stato maestro, o Enzo Biagi, al cui ultimo programma si ispira la testata del Fatto. Di una cosa però sono certo: questi due grandi del giornalismo italiano si ribellerebbero all’ultima minaccia rivolta alla stampa da un capo partito che dichiara di puntare alla presa del potere totale. Del preannuncio dell’istituzione di tribunali popolari per processare i giornalisti “avversari” (con molti dettagli sulla procedura adottata) possiamo decidere di ridere. A patto però di liquidare come pagliacciate anche tutte le altre cose che Grillo e Casaleggio vanno dicendo in questi giorni. Oppure possiamo decidere di non ridere, memori dell’errore compiuto nel ’94 quando le sparate di Berlusconi ci sembravano così eccessive da non dover essere prese sul serio. Per vent’anni la sinistra, i sindacati e le associazioni hanno riempito …

"Caro sindaco, sull'uguaglianza si rilegga don Milani", di Mila Spicola

Gentile sindaco Fucci, io lo so, tu non hai fatto che interpretare alla lettera il famoso adagio di Don Milani. «Non si divide in parti uguali una torta tra diseguali». Vorrei però rilevare che si è creato un increscioso equivoco, che, con tutte le faccende in cui è affaccendato di questi tempi un sindaco, sicuramente ti sarà sfuggito il senso di quella frase. Forse hai letto distrattamente, ma quel prete lì intendeva tutt’altra cosa quando parlava di eguali e diseguali. Intendeva renderli tutti uguali nei diritti. Diversi uno per uno, i nostri studenti, ma eguali nei diritti. Per compensare ciò che non hanno, non per passarci sopra l’evidenziatore fluò. Quanti di noi docenti ripongono quaderni nuovi nell’armadio di classe, dicendo a tutti loro e non solo a quel bimbo lì, «se qualcuno ha dimenticato il quaderno, lo prenda dall’armadio»? E libri, squadrette, persino scarpe da ginnastica. Così, distrattamente, i bambini diversi per sfortuna, tornano uguali tra i banchi. Senza che nessuno se ne accorga. Compensare per eguagliare, caro sindaco. È la normalità nelle classi, giusto …

"Affari e politica, i segreti di ’O Ninno che fanno tremare l’impero dei clan", di Roberto Saviano

Il boss Antonio Iovine ha deciso di pentirsi: non è uno qualunque. È un capo, è “il ministro dell’economia” della camorra. È stato condannato all’ergastolo nel processo Spartacus e a 21 anni e sei mesi nel processo Normandia. Ora vuole collaborare con la giustizia: è una notizia che rischia di cambiare per sempre la conoscenza delle verità su imprenditoria e criminalità organizzata non solo in Campania, non solo in Italia. Antonio Iovine detto ’ o ninno per il suo viso di bambino ma soprattutto per aver raggiunto i vertici del clan da giovanissimo non è un quadro intermedio, un riciclatore delle famiglie, non un solo capo militare. È uno che sa tutto. E quindi ora tutto potrebbe cambiare. La terra trema per una grossa parte dell’imprenditoria, della politica, per interi comparti delle istituzioni. Le aziende grandi e piccole che hanno ricevuto, che sono nate e che hanno prosperato grazie ai flussi di danaro provenienti da Antonio Iovine, si sentono come in una stanza le cui pareti si stringono sempre più. Il talento di Iovine è …

"L’Europa che vogliamo", di Lucio Caracciolo

Domenica si vota per il “Parlamento europeo”. Rigorosamente tra virgolette. Infatti non è un vero parlamento e non è davvero europeo. Vediamo. Nessuno Stato che esibisse come parlamento l’assemblea di Strasburgo, con i suoi limiti di autorità e potestà legislativa, senza un governo da votare, controllare e sfiduciare, potrebbe infatti passare il test preliminare di democrazia. Sicché, una volta insediato, i media di tutto il mondo si disinteressano quasi totalmente di ciò che accade in quell’esoterico emiciclo. Né si tratta di un’elezione europea in cui ognuno di noi sceglie i suoi deputati a prescindere dallo Stato di origine. Semmai, di 28 scrutini nazionali. Su liste composte in base a logiche domestiche nei diversi paesi dell’Ue, cui seguono molto virtuali campagne elettorali, centrate sui temi che interessano le opinioni pubbliche locali. Le quali lo considerano un voto nazionale di serie B, un test in vista del vero voto politico, quello interno. Di più: non solo non esiste un progetto d’Europa condiviso, manca una discussione su quali debbano essere i fini dell’esercizio comunitario, oltre alla riproduzione di …

Interrogazione al ministro Franceschini sulle risorse per gli archivi

Condivido la proposta di ARCH.I.M. Archivisti in Movimento, tanto da farne oggetto di interrogazione al ministro competente. Grazie per l’iniziativa che avete intrapreso, a difesa del patrimonio archivistico, della professione degli archivisti e della memoria delle comunità. INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE GHIZZONI, PICCOLI NARDELLI – Al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo – Per sapere – Premesso che: gli istituti archivistici svolgono l’importante funzione di tutela, conservazione e fruizione del patrimonio documentario; ad essi, pertanto, è anche affidato un ruolo irrinunciabile nella valorizzazione e promozione della storia, della cultura e dell’identità sia locale sia nazionale; a fronte di tale funzione dal rilievo costituzionale, dal mondo archivistico – segnatamente da ARCH.I.M. Archivhisti in Movimento – arriva l’appello urgente affinché adeguate risorse siano assegnate ai fabbisogni di detti istituti dato che, ad oggi, i finanziamenti costringono a gestioni inadeguate da punto di vista culturale, scientifico, didattico o addirittura a chiusure (con grave danno per la tutela del patrimonio), mentre in molti Comuni ed altri enti pubblici, gli archivi, storici e correnti, versano …