Giorno: 20 Maggio 2014

"Una speranza per l'Unione", di Martin Schultz

Carissimo Scalfari, è stata per me una sorpresa e un grande piacere leggere il suo lucido editoriale domenicale. Condivido pienamente le sue riflessioni sulla politica italiana ed europea. Negli ultimi cinque anni, l’Europa è stata nelle mani di una maggioranza conservatrice al Parlamento e al Consiglio dei Ministri. E ha impostato una politica di austerity a senso unico per Stati e cittadini. Nel corso degli ultimi anni, l’Unione europea si è trasformata da progetto di pace e prosperità a insieme di regole. Un’Unione di sole regole ha perso la capacità di raccontarsi, di entusiasmare e di far guardare al futuro con ottimismo. L’obiettivo del nostro progetto comune non è un’Unione burocratica, ma un’unione politica ed economica. Eppure, negli ultimi anni, nel mezzo della crisi, l’Europa ha risposto aggrappandosi alle regole, senza una vera leadership politica. I trattati europei, e la mancanza di competenze esplicite, sono stati utilizzati come giustificazione all’inazione. La gestione puramente amministrativa e la deriva inter-governativa hanno acuito la crisi economica, ma soprattutto quella politica. Nei trattati non c’è scritto come uscire dalla …

"Quell’alba che cambiò la vita della Bassa", di Enrico Grazioli

Due anni non sono passati invano, ma due anni non potevano bastare e non sono bastati. In due anni dalla prima scossa di quella tempesta infinita di tremori e tragedie sono serviti ai paesi della Bassa per ripartire: ben sapendo che ci si sarebbe trovati un giorno a metà del guado. Ricostruire è un’opera anche dell’anima: ricostruire è ricostruirsi, nella fiducia da ritrovare giorno per giorno, quando a sera si fa il conto della fatica spesa, delle speranze tradite, dei risultati raggiunti. E ci si guarda allo specchio: per riconoscersi, ancora. In cosa è stato riportato a come era, in cosa è stato cambiato o si vuole cambiare, in cosa ancora non si sa se e come potrà essere futuro nella memoria del passato. Nel presente, tutti i paesi stravolti dal terremoto sono uguali e diversi. Uguali nella coraggiosa determinazione ad andare fino in fondo, magari non sapendo bene ancora quale sarà e come sarà la meta di questo cammino così impegnativo. Diversi nel loro apparire, nei segni lasciati dalle ferite che si è voluto …

"Edilizia, operazione verità al via", di Osvaldo Roman

Il governo Renzi si accinge a valutare gli oltre 4000 progetti che i sindaci avranno sottoposto all’attenzione del governo con le relative richieste di finanziamento per la messa in sivurezza. «Settimana positiva per la scuola», ha scritto via tweet il premier, Matteo Renzi. Entro il 23 maggio dovranno infatti pervenire al governo i dati identificativi, anche in termini finanziari, dei singoli progetti avanzati da ogni comune richiedente. Le situazioni in cui i comuni potrebbero trovarsi possono essere raggruppate nelle seguenti tipologie: comuni che, avendo le risorse nelle proprie casse comunali, chiedono unicamente lo sblocco del Patto di Stabilità per poter partire con i lavori. In questo caso si richiede di specificare la previsione di spesa suddividendola per anno; comuni che hanno nelle proprie casse una parte delle risorse necessarie alla realizzazione dell’opera di cui chiedono l’esclusione dal Patto di Stabilità. In questo caso deve essere specificata la previsione di spesa suddividendola per anno. La richiesta di finanziamento statale riguarda la parte residua del progetto; comuni che chiedono allo stato il finanziamento integrale per coprire l’importo …

#terremotoemilia due anni dopo

Oggi è il secondo anniversario della prima scossa che devastò la bassa modenese. Lo dico con sincerità, senza spocchia: non sono necessari gli anniversari per ricordare le vittime, per impegnarci nella ricostruzione, per assumere il punto di vista di chi combatte ogni giorno per tornare alla normalità. Da allora, ogni giorno è il 20 /29 maggio. Ma questo è il giorno giusto per ringraziare tutti quelli che nell’emergenza e, ora, nella ricostruzione si impegnano – su fronti diversi – perché si ritorni a quella quotidianità violata dal sisma. Voglio, cioè, ringraziare le migliaia di persone che operano per la ripresa, attraverso il loro lavoro materiale oppure con le loro proposte, visioni e idee. E anche con le loro proteste. Perché per ricostruire abbiamo bisogno di tutti. Solo così saremo di nuovo comunità

"Un voto contro la crisi", di Massimo D'Antoni

Il dato sulla crescita del Pil italiano nel primo trimestre 2014 è arrivato come una doccia fredda sulle speranze di ripresa, alimentate nei mesi scorsi dall’inversione del ciclo in Europa e dal clima di fiducia portato dall’attivismo del nuovo governo. Quel – 0,1%, una sostanziale crescita zero per l’Italia, deve farci riflettere, ma dobbiamo anche evitare di trarne conclusioni sbagliate. La prima considerazione da fare è che ancora non ne siamo fuori. Va sottolineato a questo riguardo che il dato dell’Italia non è isolato. È vero che ancora una volta facciamo peggio degli altri, ma l’eurozona, con una crescita dello 0,2%, se la passa solo marginalmente meglio di noi. Anche i dati della Germania (+ 0,8%) e della Spagna (+ 0,4%), vanno correttamente compresi. Sarebbe ad esempio un errore concludere che, siccome la Germania va bene, il problema della bassa crescita è un problema nazionale e non europeo. Il problema resta quello più volte denunciato: l’attuale sistema europeo di governo dell’economia non è attrezzato ad affrontare quello che in gergo viene definito uno «shock asimmetrico»; …

"Così l’Europa ha migliorato la nostra vita", di Vladimiro Zagrebelsky

L’appello rivolto dal presidente Napolitano insieme ai Presidenti di Germania e di Polonia a «Votare e Votare per l’Europa», non ha trovato l’attenzione che merita, travolto nel gorgo di insulti, sciocchezze e battute di spirito che avvelenano la campagna elettorale. E invece quell’appello è importante. È innanzitutto importante perché viene dai Presidenti di tre grandi Paesi dell’Unione europea, che, pur rappresentando storie e caratteri diversi, chiamano all’unità d’Europa. A prova che il motto della Unione europea, Uniti nella diversità, risponde ad una realtà ancor viva, che i vari stereotipi di contrapposizione (primo fra tutti quello dei Paesi del Nord opposti a quelli del Sud) non riescono ad annullare. è poi fondamentale il contenuto dell’appello, perché finalmente attira l’attenzione su temi diversi da quello, importante ma non esclusivo, della politica economica e della relativa crisi. La pace nella grande area dell’Unione viene data per scontata. La maggior parte delle attuali generazioni non ha visto la guerra, non ne conosce l’orrore, non sa che per secoli gli europei si sono combattuti in un’infinita guerra civile europea, che …