Giorno: 12 Maggio 2014

"Divorzio, l’eccezione italiana" Carlo Rimini *

La Camera approvò la legge sul divorzio nel 1969, durante l’autunno caldo. Non furono certo formidabili quegli anni, ma oggi sembrano incredibili. La Democrazia Cristiana accettò che venisse approvata la legge dopo un accordo che un grande giurista, Michele Giorgianni, definì «un biblico piatto di lenticchie». Gli ingredienti della ricetta parvero allora a chi ci osservava dall’estero, da Paesi da tempo abituati al divorzio, piuttosto bizzarri. Il divorzio all’italiana non si fonda sul consenso dei coniugi e neppure sull’accertamento di una colpa, ma solo sull’accertamento da parte del giudice della assoluta intollerabilità della convivenza. È quindi pronunciato come un estremo rimedio di fronte ad una situazione oggettivamente irrecuperabile. Insomma, la frase che già allora si sentiva nei film americani – «non gli concederò mai il divorzio!» – è rimasta fuori dai nostri tribunali. In Italia il divorzio non si può «concedere», perché il consenso dell’altro coniuge allo scioglimento del matrimonio è ininfluente. Neppure rilevante è la prova dell’adulterio o di qualche altra colpa commessa dall’altro. La legge invece prevede che l’impossibilità di ricostituire l’unione fra …

"Affonda un altro barcone Oltre quaranta morti", di Andrea Bonzi

Almeno 36 migranti sono morti e altri 42 dispersi nel naufragio di una imbarcazione che cercava di raggiungere l’Europa. L’ennesimo viaggio della disperazione finito in tragedia: è successo al largo della costa della Libia, di fronte ad al-Qarbouli, a circa 50 chilometri a est di Tripoli. Lo fanno sapere fonti ufficiali libiche, rilanciate su Twitter da al-Arabiya: l’incidente sarebbe accaduto martedì, ma è stato reso noto solo ieri. Sul barcone erano stipate circa 130 persone, probabilmente troppe visto che il fondo è collassato, il mezzo si è ribaltato e le acque hanno inghiottito i passeggeri. I primi soccorsi – ha spiegato il colonnello della marina libica Ayub Kassem alle agenzie – sono riusciti a salvare 52 persone, in gran parte di origine africana, ma altri 36 corpi, tra cui una donna incinta, sono già stati recuperati (di cui 24 portati a riva ieri). A causa dei suoi confini con l’Africa subsahariana e della sua prossimità rispetto a Malta e all’Italia, la Libia è diventata punto di transito per i migranti che vogliano raggiungere l’Europa. Il …

"Il difficile compito di rilanciare l'Europa", di Adriana Cerretelli

Il governo di Matteo Renzi non nasconde le ambizioni italiane per il semestre europeo che debutterà il primo luglio prossimo. Rilancio della crescita economica e dell’occupazione in Europa cambiando passo, contenuto e priorità delle attuali politiche europee. Unità politica e più integrazione a tutti i livelli inseguendo un’altra Europa, più coesa, più solidale e più umana, capace di riconciliarsi con i suoi cittadini disoccupati, provati e disillusi, quando non dichiaratamente scettici o ostili. Anche se forse un po’ velleitario nell’ansia di mettere il sale sulla coda di un’Europa svogliata, priva di visioni comuni che non siano quella della stabilità della moneta unica e in apparenza sempre meno entusiasta di “stare insieme in famiglia”, il canovaccio delle priorità italiane sarebbe quello giusto al momento giusto se non dovesse fare i conti con il grande ingorgo istituzionale Ue. Che questa volta rischia di ridurre al minimo i margini di manovra della presidenza italiana. Il secondo semestre dell’anno è già quello più breve perché è interrotto dalla pausa estiva, l’intero mese di agosto e anche l’ultima settimana di …

"Il delirio burocratico che uccide l’università", di Claudio Sardo

l’università che uccide se stessa È il titolo provocatorio di un post, pubblicato a fine aprile da due professori di filosofia a Tor Vergata, Stefano Semplici e Giovanni Salmeri. Un sasso che sta provocando una valanga. Anzitutto una valanga di adesioni sul web, con centinaia e centinaia di messaggi da tutti gli atenei italiani. Poi sono partite le lettere ai rettori (una di queste, sottoscritta da 90 presidenti di corso di laurea – su 120 – dell’università di Padova). E ieri, a sostegno della protesta, ha preso ufficialmente posizione anche Stefano Paleari, presidente della Crui, la conferenza dei rettori. I docenti non ne possono più della «burocrazia accademica», di quel “delirio” di carte, adempimenti, misurazioni, redazioni, descrizioni, a cui sono quotidianamente costretti e che stanno diventando ormai la loro attività principale, superando il tempo dedicato alla didattica e agli studenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la pubblicazione, da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca), delle «Linee guida per l’accreditamento periodico delle sedi e dei …

"Test Invalsi: cosa c'è che non va e come si potrebbero cambiare", di Francesca Sironi

Poco supporto alle scuole. Domande scadenti. Nessun questionario per conoscere meglio genitori, studenti e insegnanti. Sovrapposizione fra prove nazionali e internazionali. Così da 30 anni le valutazioni standard dicono sempre le stesse cose delle nostre scuole. Senza che per questo l’educazione migliori. Ecco dove bisognerebbe intervenire, secondo due grandi esperti. È un rito che si ripete ogni anno. Col suo corredo di stress, fatica e proteste. I test Invalsi, introdotti per la prima volta 13 anni fa e diventati d’obbligo per tutti gli studenti italiani, dalle elementari alle superiori, catalizzano battaglie e speranze come pochi altri aspetti della scuola dell’obbligo. Valutare infatti è difficile. E se la misura viene imposta dall’alto può risultare odiosa. Quest’anno alla guida dell’ente è arrivata una nuova presidente, Anna Maria Ajello, che promette di voler cambiare le cose e di ascoltare i pareri di chi dissente. “l’Espresso” ha chiesto a due esperti di provare a spiegare, concretamente, cosa c’è che non va in queste prove. E come potrebbero migliorare. Così Bruno Losito , docente a Scienze della formazione all’Università di …

"Decreto Poletti perché dico sì", di Cesare Damiano

Le correzioni al Decreto lavoro votate dalla Camera restano confermate. I cambiamenti introdotti dal Senato, anche se presentano alcune criticità, non stravolgono le modifiche volute dal PD. In alcune parti il testo risulta migliorato, come nel caso della formazione per gli apprendisti. Restano confermate le proroghe dei contratti a termine che da 8 passano a 5 e che sono complessive nell’arco dei 36 mesi e non collegate ai rinnovi; resta la sanzione, nel caso di superamento del tetto del 20% di contratti a termine, non prevista nel decreto iniziale, che diventa pecuniaria (su questo cambiamento avvenuto al Senato avevamo già dato la nostra disponibilità al ministro Poletti nella riunione di «maggioranza» tenutasi il giorno della prima fiducia alla Camera: mediazione rifiutata all’epoca dal Ncd); il fatto che il calcolo del 20% sia esclusivamente correlato ai dipendenti a tempo indeterminato (non includendo quindi tipologie come il lavoro a progetto, l’interinale o altre forme di assunzione flessibili), riduce il numero di contratti a termine utilizzabili dalle imprese; resta il diritto di precedenza che verrà richiamato in forma …

Renzi chiama Cantone all’Expo: controllo sugli appalti «puliti», di Vladimiro Frulletti

«Vogliono usare la vicenda Expo contro il governo e il Pd? Bene, allora ci salto sopra. Ci metto la faccia». Renzi ha deciso di giocarsi all’attacco la partita dell’Expo. E visto che la partita non s’annuncia semplice farà scendere in campo anche il neopresidente dell’autorità anti-corruzione Raffaele Canto- ne a cui ieri ha chiesto di seguire i lavori per l’Expo. E visto che Grillo e i 5 Stelle dicono che va fatta saltare l’esposizione, che è tutto un disastro, che già si sapeva che l’Italia non sarebbe riuscita nell’impresa, il premier coi suoi si dice pronto a scommettere che Milano ce la farà e che certo non sarà lui, ora, a mollare. «C’è chi gioca alla meno, che vuol far credere che l’unica strada è la disperazione, che è tutto finito. Invece dobbiamo dare un messaggio di speranza non ce lo chiede il nostro passato ce lo chiedono i nostri figli», scandisce da Monfalcone all’inaugurazione della nuova nave da crociera della Fincantieri. La vicenda Expo e la relativa inchiesta della magistratura milanese preoccupano, perché potrebbero …