Ue: l’Italia cresce poco ma ripresina dei consumi Padoan: “Acceleriamo”, di Andrea Bonanni
Una crescita modesta, appena 0,6 per cento, addirittura al di sotto dello 0,8 per cento previsto dal governo nel Def di aprile. Un debito che quest’anno raggiungerà il picco del 135,2 per cento del Pil superando anche le ultime previsioni. Un deficit nominale sotto controllo, che scenderà al 2,6 quest’anno e al 2,2 nel 2015. Ma un deficit strutturale che non viene azzerato come previsto dal nuovo trattato europeo sui conti pubblici e che anzi peggiora leggermente passando da meno 0,7 quest’anno a meno 0,9 nel 2015. Le cifre che la Commissione attribuisce all’Italia nelle previsioni economiche di primavera pubblicate ieri lasciano sospesa sul capo del governo la spada di Damocle di una riapertura delle procedure di infrazione a carico del nostro Paese. La decisione sarà presa ai primi di giugno. Adesso, alla vigilia delle elezioni europee, Bruxelles vuole evitare a tutti i costi che qualsiasi sua mossa venga utilizzata a fini elettorali. E dunque il commissario Siim Kallas, che sostituisce temporaneamente Olli Rehn alla guida degli affari economici, evita di rispondere alla richiesta italiana …