La riforma della Pa annunciata dal governo Renzi risparmierà la scuola. Almeno per ora. Nel prossimo triennio saranno infatti assunti più di 63mila insegnanti e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento (dove stazionano ancora circa 170mila precari “storici”) e il restante 50% sulla base dei concorsi. Vecchi e nuovi. La prima e più ampia “infornata” di posti avverrà nei prossimi mesi, spiega in un colloquio con Il Sole 24Ore il capo dipartimento per l’Istruzione del Miur, Luciano Chiappetta.
Per l’anno scolastico 2014/2015, a organico invariato, sono in programma circa 29mila immissioni in ruolo. Le prime 14mila serviranno a coprire i pensionamenti intervenuti nel frattempo (in aumento rispetto ai poco più di 8mila stimati a gennaio dal dicastero di viale Trastevere). Vi rientreranno quasi sicuramente gli ultimi 7mila vincitori del concorso bandito nel 2012 dall’allora ministro Francesco Profumo (per gli altri 4mila l’ingresso in servizio è già avvenuto lo scorso anno, ndr) e 7mila nominativi scelti dalle graduatorie a esaurimento. A questi si sommeranno 15mila assunzioni sul sostegno (la seconda tranche di stabilizzazioni previste dal decreto Carrozza dell’autunno 2013). Il bottino potrebbe essere ancora più sostanzioso se il Mef darà l’ok a coprire pure i circa 8mila posti oggi esistenti, ma non autorizzati, per via degli esuberi.
La terza e ultima quota da 8mila docenti di sostegno (sempre previsti dal decreto Carrozza) arriverà nell’anno scolastico 2015/2016. A questi andranno aggiunti i circa 14mila “buchi” che andranno riempiti per il turn over stimato. Anche in questo caso varrà la regola del fifty fifty. Come annunciato mercoledì scorso dal ministro Stefania Giannini, 7mila posti andranno agli idonei (ma non vincitori) della scorsa selezione e 7mila ad altrettanti precari. Nel complesso il conto dei professori che entreranno di ruolo al prossimo giro (settembre 2015) sarà di 22mila unità.
Nel frattempo la responsabile dell’Istruzione pubblicherà un nuovo bando da 17mila cattedre. Che vedrà la luce nella primavera del 2015 e presenterà più di una novità rispetto alla tornata precedente. «Innanzitutto riguarderà tutte le classi di concorso – sottolinea Chiappetta – e non solo alcune come avvenuto in precedenza; in secondo luogo, interesserà l’intero territorio nazionale e potrà avere anche una base interregionale». Non tutti i vincitori saranno assunti subito però. Per l’anno scolastico 2016/2017 infatti sono previsti poco più di 12mila avvicendamenti per turn-over (sono finite le assunzioni “extra” per il sostegno). E quindi di questi 12mila nuovi posti da coprire solo 6mila dovrebbero essere assorbiti attraverso il “concorsone”. Nel rispetto del 50% previsto dalla legge, gli altri 6mila continuerebbero ad arrivare dalle graduatorie a esaurimento.
Lunedì il ministero dell’Istruzione renderà noto il decreto sull’aggiornamento delle graduatorie di istituto (dove si pesca per le supplenze assegnate dai presidi). E nei prossimi giorni partirà anche il secondo ciclo di Tfa, i percorsi abilitanti all’insegnamento. In ballo ci sono oltre 29mila posti, di cui più di 6mila sul sostegno. Il bando è praticamente pronto. A luglio dovrebbero scattare le prove.
Il Sole 24 Ore 04.05.14