"Adesso Renzi apre gli archivi sulle stragi ", di Adriana Comaschi
Niente più atti riservati o segreti se relativi alle stragi che hanno insanguinato il Paese, come quella di piazza Fontana o della stazione di Bologna, o a episodi oscuri anche recenti, vedi l’assassinio della giornalista Ilaria Alpi a Mogadiscio. La direttiva annunciata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per portare alla luce documenti su bombe e attentati che hanno segnato la storia repubblicana tra il 1969 e il 1984 è stata firmata ieri. E promette di riportare sotto lo sguardo pubblico dell’Archivio di Stato materiali finora off limits. Quanti? Non lo sa nemmeno il governo, proprio perché come racconta chi da decenni si è battuto per abbattere muri di gomma, diradare nebbie e veleni quello che anzitutto manca per costruire una memoria completa di quegli avvenimenti è una “mappa” delle centinaia di archivi in cui possono essere depositate informazioni utili. Quel che conta è che «una mole enorme di documenti sarà presto a disposizione degli studiosi, degli organi di informazione, di tutti i cittadini», rivendica il premier. COSA CAMBIA E COME Con buona pace poi …