"Un patto tra Governo e Parlamento", di Luigi La Spina
È un passaggio cruciale e molto difficile. Renzi, a tutti i costi, deve rispettare il suo programma di riforme, anche perché gli annunci fatti con uno spiegamento di propaganda mediatica tambureggiante sono stati tali da suscitare nell’opinione pubblica attese quasi miracolistiche. Incoraggiato, da ultimo, persino dal presidente della più importante potenza mondiale, Barack Obama, confortato da un atteggiamento prudente, ma non ostile da parte dei colleghi europei, aiutato dal favorevole andamento del famoso «spread», termometro della fiducia dei mercati internazionali nei confronti dell’Italia, il premier sa di giocarsi, nei prossimi due mesi, la partita decisiva. A fine maggio, le elezioni europee, infatti, diranno se l’onda del consenso popolare, sul quale sta danzando con l’audacia di un surfista oceanico, lo consegnerà alla presidenza del semestre italiano della Unione con gli onori del successo oppure lo travolgerà nella delusione delle promesse mancate. Ed è proprio la consapevolezza del momento che costringe Renzi ad accelerare i tempi con un ritmo febbrile, a rendere più rigidi i margini di compromesso sulle sue proposte, a lanciare ultimatum che evocano scenari …