"Giovani talenti in fuga dall'Italia", di Francesco C. Billari
Un vero e proprio “boom” nella propensione dei giovani italiani a esplorare la possibilità di andarsene via. Un segnale, forte, del rischio di una nuova ondata di emigrazione dalle proporzioni d’altri tempi. Proporzioni impreviste, nonostante la crisi, che potrebbero portarci a un modello “polacco”: essere paese di emigrazione (più qualificata) e allo stesso tempo d’immigrazione (meno qualificata). Questo il messaggio proveniente dai dati recentemente pubblicati. Se continuassero le migrazioni come nel 2013 per i prossimi anni, infatti, su 13 giovani italiani uno si trasferirebbe, per cercare lavoro o lavorare in modo esplicito, nel Regno Unito. Quarantaquattromila giovani italiani hanno ricevuto un nuovo NINo (“National Insurance Number”), essenziale per lavorare nel Regno Unito. Nel 2013 l’Italia è, per la prima volta, il terzo paese per nuove emissioni di NINo, dietro Polonia e Spagna. Il nostro è il paese caratterizzato dalla crescita dei numeri più marcata, +66% rispetto al 2012 (con circa 27 mila NINo). Per avere una misura dell’ordine di grandezza demografico di questo flusso possiamo calcolare la dimensione di una “coorte media” dei potenziali italiani …