Giorno: 29 Aprile 2014

"La banana antirazzista", di Maurizio Crosetti

Il terzino del Barcellona Dani Alves ne ha raccolta una lanciata dagli spalti per insultarlo. L’ha mangiata e la sua squadra ha vinto in rimonta. Ora quello sberleffo ai “buuu” dei tifosi è diventato un simbolo. E una campagna sul web con lo slogan “siamo tutti scimmie”. Siccome l’ironia e l’intelligenza sono più contagiose della stupidità, adesso tutti mangiano banane. E con le banane si fanno fotografare: è il selfie della banana, ultimo grido contro il razzismo. Nel mondo del calcio e non solo, oggi si sta tutti dalla parte del brasiliano Dani Alves del Barcellona, il più forte terzino destro del mondo, al quale un incauto imbecille e tifoso del Villarreal (identificato ed espulso a vita) ha tirato una banana prima che Dani calciasse un corner. Ma lui, grandissimo, invece di indignarsi o andare dall’arbitro piagnucolando, ha raccolto il frutto, l’ha sbucciato e se l’è mangiato, tirando il calcio d’angolo mentre ancora masticava. (Per la cronaca, e siccome le banane contengono potassio, il Barcellona che in quel momento era in svantaggio per 2-1 ha …

"Il Ppe e l’amico imbarazzante", di Paolo Soldini

Forse non sapremo mai che cosa è successo tra Roma, Bruxelles e Berlino nelle 48 ore che sono trascorse tra la disastrosa sparata di Berlusconi sui tedeschi «per i quali i campi di concentramento non ci sono mai stati» e le durissime con- danne arrivate ieri prima da Juncker e poi dal portavoce di Merkel. Eppure sarebbe interessante saperlo perché quel che è accaduto tra il Ppe e l’ancora leader di FI nelle ultime ore potrebbe aiutarci molto a capire che cosa sta maturando nel seno del più grande partito del continente a pochi giorni dalle Europee. Vediamo la sequenza dei fatti. L’ex cavaliere si produce nelle sue scempiaggini alla presentazione dei candidati di Forza Italia sabato pomeriggio a Milano. Immediate le forti reazioni di tutti gli esponenti dei partiti europei, sinistre radicali, socialisti e democratici, liberali e Verdi, con l’unica eccezione del Ppe. Nonostante le sollecitazioni che vengono da ogni parte, e nonostante l’evidentissimo disagio dei pochi popolari che non riescono a sfuggire ai cronisti nonché le voci di una fortissima irritazione alla cancelleria …

"La strategia è abbattere i muri", di Ivan Lo Bello

Laurearsi conviene. In Italia abbiamo ancora troppo pochi laureati. Non è vero che i laureati sono più disoccupati dei diplomati. Sono queste le tre più significative evidenze empiriche che emergono dalle più recenti ricerche dedicate ai laureati e in particolare dal primo Rapporto sullo stato dell’università e della ricerca in Italia realizzato dall’Anvur. Accanto a queste evidenze non bisogna mai dimenticare che negli ultimi anni è stato sottratto all’università italiana un miliardo di euro, mettendo a serio rischio la possibilità di offrire un servizio universitario di qualità. Molti continuano a criticare la riforma del “3+2”, che ha evidenti limiti. Ma non c’è dubbio che oggi, grazie a questa riforma, si laurea il 30% in più degli immatricolati rispetto a dieci anni fa. Anche gli altri Paesi hanno fatto importanti passi avanti e quindi l’Italia continua a restare indietro: siamo il penultimo paese in Europa per numero di laureati. Senza un incremento dei finanziamenti, legato strettamente alla valutazione e alla premialità, il nostro Paese perderà strutturalmente capacità competitiva. La valutazione diventa allora uno strumento di rilancio …