"Il bricolage dei genitori per la scuola Senso civico o sconfitta della politica?", di Silvia Balestra
Da qualche anno, la scuola non è più solo quella dei bambini e degli insegnanti. Esiste anche una scuola dei genitori . I genitori sono spesso presenti (pure troppo, ci raccontano alcune cronache, ma questa è un’altra faccenda): vigilano, contribuiscono, partecipano. Spendono. In un modo senza precedenti, infatti, in questi anni molti genitori italiani si sono abituati a dedicare tempo e denaro a quella che ritengono una opportunità centrale nella formazione dei figli . Un’istituzione che però, anno dopo anno, hanno visto smontare, impoverire, colpire con tagli ingiusti (e non staremo qui a ricordare che sin dalla materna, in alcune zone, fra cui la ricchissima Lombardia, tocca portarsi da casa sapone e carta igienica). Dal 1999, con l’istituzione dell’autonomia scolastica, padri e madri sono stati esplicitamente invitati ad affiancare insegnanti e dirigenti nell’impegno di ampliare l’offerta formativa di ogni singola scuola. Eccoli allora arrivare dopo l’orario scolastico per riunirsi, confrontarsi, concertarsi. Nella gestione ordinaria, i genitori vengono coinvolti nel reperimento dei fondi: se vogliono rafforzare le occasioni di apprendimento e renderle più varie — uno …