Giorno: 26 Aprile 2014

"Gli occhi strabici dell’Occidente", di Federico Rampini

CON un attacco russo all’Ucraina sempre più probabile, Obama convoca un “G7 telefonico” d’emergenza. All’ordine del giorno: le nuove sanzioni contro Putin, che l’America vorrebbe dure e veloci, mentre l’Europa continua a tergiversare. LA TENSIONE è alle stelle anche sul fronte economico, dopo che Standard & Poor’s ha declassato il rating della Russia quasi al livello “junk” (titoli “spazzatura” ad alto rischio di default) e le fughe di capitali da Mosca accelerano. Ma l’unità dell’Occidente è piena di distinguo. Inoltre, anche la Casa Bianca è tutt’altro che convinta che le sanzioni possano dissuadere Putin. Unica nota leggera nel crescendo di allarme: Obama conferma che «sì, si butterebbe in acqua per salvare Putin se lo vedesse affogare», in risposta ad un apprezzamento non si sa quanto convinto da parte del leader russo (era stato Putin alla tv russa a definire Obama «una brava persona che non esiterebbe a buttarsi in acqua per salvarmi», ma nel suo caso non è sicuro se fosse un complimento, o invece un’allusione a debolezza e ingenuità dell’americano…). Obama è costretto a …

"La memoria per il futuro", di Paolo Di Paolo

«Pensavo a tutto quel che era accaduto in quella lunghissima giornata, ma pensavo soprattutto al domani»: sono le parole con le quali Ada Gobetti commentava, nel suo Diario partigiano appena ripubblicato, la grande giornata del 25 aprile 1945. Fate attenzione a questa frase: «pensavo soprattutto al domani». La donna che era stata accanto al giovane, intransigente antifascista Piero Gobetti proiettava subito l’esperienza resistenziale su un orizzonte futuro. Questa mi sembra la lezione più essenziale: «Non ci sarebbero più stati bombardamenti, incendi, rastrellamenti, arresti, fucilazioni, impiccagioni, massacri. Questa era una grande cosa», scrive ancora Ada. Poi aggiunge: «Si trattava di non lasciar che si spegnesse quella piccola fiamma d’umanità solidale e fraterna che per venti mesi ci aveva sostenuti e guidati». Tocca ancora a noi tenere viva quella fiamma: e non come esercizio retorico o di conservazione istituzionale del passato, ma appunto come una storia che implica ancora e sempre il presente, se siamo disposti a proteggere quelle conquiste, a non tradirle. Le manifestazioni di ieri e di ogni 25 aprile in tutta Italia sono un …

"Tutti i contendenti del 25 aprile ", di Michele Serra

È stato un 25 aprile nervoso, e questa non è una novità. È almeno dai primi anni Settanta che la festa della Liberazione è (anche) occasione di attrito tra “ufficialità”, vera o presunta. EVIVACI movimenti che valutano di essere “i veri partigiani”, a volte rubando la scena ai reduci sempre più vecchi, sempre più fragili e sempre meno numerosi di quella guerra giusta e vittoriosa. Ma quest’anno il nervosismo ha assunto le forme, davvero molto contemporanee, di uno sbriciolamento tipicamente “local”, che nel nome delle cause più varie, alcune nobili alcune abbastanza stravaganti, ha inteso rivendicare la Resistenza come una cosa propria, indegnamente usurpata dalle varie autorità sui vari palchi cittadini. A Roma è stata la questione mediorientale a prendersi la scena, con scontri verbali molto aspri tra “brigate ebraiche” e simpatizzanti della causa palestinese, entrambe le fazioni ovviamente arciconvinte di essere “i veri partigiani”. A Torino alcuni No Tav hanno contestato l’Anpi, colpevole di “essere nel Pd”, mentre si sa che “i veri partigiani” eccetera eccetera. A Palermo è stata molto percepibile la causa …

Liberi

L’ultima intervista a Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel dicembre 1943, di Gianni Sartori. “Avevo intervistato Maria Cervi (figlia di Antenore, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel dicembre 1943) nel giugno del 2007 per una serie di articoli in vista del convegno “Il sapore giovane della resistenza” e ci eravamo lasciati con l’impegno di rivederci in quella occasione (domenica 24 giugno 2007). L’incontro era stato organizzato a Vicenza nell’ambito di Festambiente, ma purtroppo Maria ci aveva lasciato pochi giorni prima della manifestazione vicentina”. Inevitabilmente questa sua testimonianza (forse la sua ultima intervista) ha finito per acquistare un valore particolare”. Gianni Sartori. Qual è a suo avviso, l’importanza, l’attualità della Resistenza per la democrazia nel nostro paese? Per me la Resistenza è ancora, nei fatti, il momento della nascita della Repubblica, della rifondazione democratica. Non sono invece convinta che questa consapevolezza sia presente in tutta la popolazione. A volte mi sembra venga dato per scontato. Forse non è stato fatto abbastanza per conservare la memoria …