"Qualcosa di sinistra", di Guido Crainz
Il decreto che rende consultabili i documenti sulle stragi che hanno insanguinato il Paese ha valore di grande rilievo, concreto e simbolico. Attiene a un vulnus profondo della nostra democrazia, può contribuire a renderla più trasparente su un versante decisivo. È, se è lecito dirlo, una scelta di sinistra: ed è arduo parlare di «facile ricerca di consensi elettorali», come è stato fatto altre volte dopo scelte non scontate del premier. Forse occorre partire anche da qui per chiedersi perché è così difficile valutare non tanto e non solo l’azione specifica di Matteo Renzi ma l’ispirazione generale che lo muove. Nella discussione di questi mesi le critiche motivate alle sue scelte e ai suoi progetti si sono spesso intrecciate a una sorta di chiusura preventiva, quasi a una “riserva di sinistra”. SI SONO accompagnate anche alla mancata valorizzazione del frutto più importante del suo governo: una embrionale ripresa di attese e di speranze da parte di un Paese sin lì sempre più disilluso, quasi “incattivito”. Giunto a livelli di astensione e di antipolitica inimmaginabili in …