“Non confondiamo valori e fatti o la libertà muore”, di Gabriele Beccaria
«Gli italiani devo fidarsi di più dei loro scienziati! Non dimenticate che avete una grande storia scientifica, non solo artistica». John Harris, direttore dell’«Institute for Science, Ethics and Innovation» dell’Università di Manchester, confessa di avere un debole per i monumenti e i cibi italiani e a Roma – al terzo incontro del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica organizzato dall’Associazione Coscioni – ha spiegato in che cosa sbagliano i suoi amici italiani, quando affrontano le sfide e i dilemmi della scienza. Titolo della lezione: «Esiste una scienza della moralità?». Professore, in Italia molti sono rassegnati all’idea che la scienza generi scontri continui e insanabili. Esiste una soluzione? «Penso che, se si vuole che l’opinione pubblica cambi idea ogni volta che sbaglia, sia fondamentale che la scienza diventi più comprensibile». E gli scienziati devono impegnarsi di più, spiegando meglio le loro scoperte? «Assolutamente sì. Prendiamo il caso degli embrioni e di cosa succede al loro interno. È un processo così sofisticato che non è plausibile credere - come molti fanno – che nelle fasi iniziali …