Giorno: 20 Aprile 2014

"La sfida di Renzi è agganciare un po’ di ripresa", di Federico Geremicca

Una palla di neve che rotola e diventa valanga. Un’auto spinta in discesa e il motore che finalmente si sblocca e parte. E’ in un effetto così, adesso, che spera Matteo Renzi, il premier che «ha mantenuto la promessa» ma che sa che l’impegno assunto con gli italiani – e alla fine rispettato – potrebbe non bastare. Il giorno dopo il bagno d’orgoglio e d’ottimismo, insomma, il quadro si fa più chiaro per tutti, e il giovane segretario-premier non nasconde nemmeno a se stesso il persistere di zone d’ombra e di preoccupazioni. Quella che riserva agli uomini a lui più vicini, infatti, è un’analisi che per una volta – forse la prima volta – mischia assieme serenità e timore: la serenità di chi ritiene di aver fatto quanto possibile, insomma, ed il timore che anche questo – alla fine – possa non bastare. Sono tante, infatti, le cose che si possono rimproverare a Renzi: ma non l’essere un ingenuo, e neppure il cavalcare l’ottimismo a ogni costo. «Credo che si sia fatto il massimo di …

"Bene comune e interessi privati", di Michele Ciliberto

Il problema più grave dell’Italia sono le diseguaglianze che l’affliggono fin dalla costituzione dello Stato unitario. Ma a quelle classiche – tra Nord e Sud, tra «padroni» e «operai» – se ne sono aggiunte altre, non meno gravi e profonde: ad esempio quella tra nativi e immigrati. Tutte sono state poi accentuate e incancrenite ulteriormente dalla crisi che ci travaglia ormai da anni, lacerando gli equilibri sociali e spingendo gli individui a rinserrarsi ciascuno nel proprio «particulare» per cercare di difendersi di fronte all’incrinarsi delle forme tradizionali della solidarietà. Ma con risultati assai diversi, a seconda del ceto – o della «corporazione» – alla quale si appartiene. Nella crisi ci sono, infatti, ceti e classi sociali che precipitano in una condizione di indigenza sempre più grave, mentre altri non solo riescono a difendersi ma, chiudendosi in logiche strettamente corporative, tentano di conservare l’esistente e riescono a incrementare il proprio potere e ad aumentare la propria ricchezza. Del resto, non è una novità: è sempre accaduto così – e continua ad accadere – quando viene meno …

"L’investimento sul ceto medio", di Paolo Baroni

I gufi almeno per un po’ smetteranno certo di gufare, i rosiconi invece probabilmente continueranno a tormentarsi sostenendo, magari, che la manovra di Renzi non funzionerà. Il taglio del cuneo fiscale però è varato, e a partire da fine maggio regalerà a 10 milioni di italiani 640 euro netti in sette mesi. Sono 80 euro in più al mese e per chi guadagna 1200-1500 euro è come se gli entrasse in busta paga l’equivalente di un rinnovo contrattuale. Non poco di questi tempi. Certo gli incapienti, tutti quelli che stanno sotto la soglia degli 8 mila euro e che non pagando tasse il bonus non lo possono ricevere, sono rimasti a bocca asciutta. Ma per soddisfare anche loro sarebbero serviti almeno altri 2 miliardi e mezzo di euro. Renzi e Padoan, lo si è capito dal tira e molla degli ultimi giorni e dal menù finale delle coperture squadernato venerdì al termine del Consiglio dei ministri, hanno fatto fatica a trovarne 6,9, immaginiamoci dover arrivare a 9,5. Se Renzi avesse seguito le logiche che in …

«Max&Co chiuso, intervenga il Governo», di Maria Silvia Cabri

L’imminente chiusura degli storici negozi Max Mara e Max&Co continua a far discutere. Sul punto è intervenuta anche l’onorevole carpigiana Pd Manuela Ghizzoni, che insieme all’onorevole Davide Baruffi della Commissione Lavoro, ha presentato un’interrogazione al ministro del lavoro Giuliano Poletti, per sollecitare l’attenzione sul tema. «La chiusura dei due negozi in corso Alberto Pio — spiega l’onorevole —, avrà inevitabilmente un riflesso su tutto il tessuto sociale di Carpi. Prendendo spunto da questi eventi, ho sentito il bisogno di lanciare un grido di allarme a livello istituzionale. Specie a fronte di chiusure che così fortemente penalizzano le lavoratrici donne». Quella del punto vendita di Carpi è infatti solo l’ultima in ordine cronologico di una serie di chiusure che rientrano in un più ampio fenomeno di ridimensionamento dell’azienda reggiana, che, negli ultimi due anni, ha portato al licenziamento di una sessantina di addette alle vendite. Dal 2012 sono stati chiusi almeno 16 monomarca Max&Co, a cui potrebbero aggiungersi a breve altre tre chiusure. «Questi licenziamenti, spesso effettuati in deroga alle norme sul preavviso — prosegue la …

"Le scarpe rotte prima della vittoria", d Gad Lerner

Succede di rado, ma succede. Che lo spirito di un’epoca si condensi in pochi versi, indissolubilmente legati a una melodia, per poi attraversare il tempo e farcene rivivere ogni volta l’attualità. Quando abbiamo deciso di sperimentare un racconto televisivo dell’Italia che uscisse dal chiuso dei talk show, il titolo Fischia il vento è venuto naturale: una matrice in cui potevano ritrovarsi due casematte della cultura di sinistra come Feltrinelli e Repubblica, ma in cui soprattutto si ritrova il senso comune popolare di una democrazia che non dimentica di essere nata dalla Resistenza antifascista. Fischia il vento, più ancora di Bella ciao, è il canto per eccellenza della nostra Resistenza perché non la fa facile: ci inchioda a una dimensione tragica. Il nostro canto malinconico della Liberazione non può prescindere da Fischia il vento: memoria in bianco e nero di una guerra civile nella quale c’erano una ragione di civiltà contrapposta a un torto criminale. Ancora oggi siamo chiamati a schierarci. D’accordo, è solo una canzone. Ma, come il vento, la senti arrivare gelida da lontano. …

“Contro la corruzione servono nuove leggi su prescrizione e falso in bilancio”, di Liana Milella

Raffaele Cantone ha finalmente ottenuto i lasciapassare per insediarsi sulla poltrona di commissario anti-corruzione, lì dove lo ha voluto Renzi. Ieri era nella sua stanza di magistrato della Cassazione. È emozionato perché, per la prima volta nella sua ventennale carriera che lo ha visto pm a Napoli contro la camorra e dalla camorra minacciato di morte, da 3 giorni è fuori ruolo. Sulla scrivania i tantissimi messaggi che ha ricevuto dal giorno della nomina. «Mi scrivono via sms, via mail, o per lettera, e c’è un leitmotiv che mi colpisce molto, la comune fiducia nel fatto che una svolta è possibile». La corruzione? «Uno dei mali peggiori della nostra democrazia». L’Italia è redimibile? «Io credo proprio di sì, e ci sono tante energie positive che aspettano solo di essere utilizzate». Le leggi attuali sono sufficienti? «Sicuramente servono delle decisive correzioni». La battaglia di Renzi contro la burocrazia? «La condivido al cento per cento. La cattiva burocrazia è la madre della corruzione». E quella contro gli sprechi? «La corruzione è essa stessa fonte di sprechi, perché …

"Questa volta il premier mi piace ma…", di Eugenio Scalfari

Oggi è Pasqua. Per i cristiani è il giorno dedicato alla Resurrezione, ma il Resurrexit riguarda tutti perché ciascun individuo, ciascun popolo, ciascuna generazione attraversano nel corso della loro vita momenti di pena, di abbattimento, di disperazione e di smarrimento della speranza per il futuro. Gran parte del mondo, l’Europa e l’Italia in particolare, stanno vivendo un momento di crisi profonda e per questo il Resurrexit , incitando a risorgere, rappresenta uno stimolo che va accolto e seguito. Papa Francesco l’ha ricordato ed in molte occasioni ne ha anche indicato gli aspetti morali che riassumo con le sue parole da me direttamente ascoltate: «Ama il prossimo tuo più di te stesso». Questa è l’indicazione, valida per i credenti e per i non credenti. Valida, anzi obbligatoria soprattutto per i Governi, per le istituzioni e per tutti quelli che operano per realizzare una visione del bene comune. Ama il prossimo tuo più di te stesso significa, in politica, aiutare i deboli, i poveri, gli esclusi, i vecchi che trascinano la vita che gli resta e i …