L’on Ghizzoni ha presentato una interrogazione con l’on Baruffi della Commissione Lavoro. Prendendo spunto dal caso carpigiano, la parlamentare Pd Manuela Ghizzoni ha deciso di portare sul tavolo del ministro del Lavoro Poletti il progressivo ridimensionamento dei negozi Max&Co, del gruppo Max Mara, che, negli ultimi due anni, ha portato al licenziamento di una sessantina di addette alle vendite. “Questi licenziamenti sono avvenuti nella disattenzione generale – spiega l’on. Ghizzoni – Da un gruppo così affermato nel mondo ci si sarebbe aspettati almeno un tentativo di più efficace difesa del marchio e, di conseguenza, del personale occupato”.
L’ultimo a chiudere, in ordine di tempo, in maniera improvvisa è stato il punto vendita in centro a Carpi, ma il ridimensionamento del numero dei negozi di abbigliamento del monomarca Max&Co è un fenomeno molto più esteso che sta, però, passando nella disattenzione generale: a lanciare l’allarme è proprio la deputata carpigiana del Pd Manuela Ghizzoni che, con una interrogazione firmata anche dal collega Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro, ha posto il tema all’attenzione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Nel 2011 i negozi Max&Co, che fanno capo al Max Mara Fashion Group, distribuiti sul territorio nazionale, erano 55. Dal 2012 sono iniziate le chiusure: ad oggi risultano essere state almeno 16, a cui potrebbero aggiungersene a breve altre 3. La conseguenza è stata il licenziamento, tra l’altro spesso effettuato in deroga alle norme sul preavviso, di circa una sessantina di addette alle vendite. “Questi licenziamenti – spiega Manuela Ghizzoni – sono avvenuti per lo più nel silenzio e nella disattenzione generali, nonostante la crudezza delle cifre: da una parte perché i punti vendita sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e quindi non vengono percepiti come appartenenti allo stesso gruppo industriale e, dall’altra, forse perché in un periodo di crisi e di contrazione dei consumi come quello attuale, si tende ad accettare come ineludibile la chiusura di un esercizio commerciale, laddove desterebbe sconcerto e preoccupazione la cessazione dell’attività di un’azienda con lo stesso numero di addetti”. Ad aggravare ulteriormente la situazione pesa il fatto che tutti i licenziamenti riguardano personale femminile che, come ribadiscono tutte le ultime ricerche, è tra le categorie più penalizzate sul mercato del lavoro italiano. “Da un gruppo così affermato nel mondo – considera Manuela Ghizzoni – ci si sarebbe aspettati almeno un tentativo di più efficace difesa del marchio e, di conseguenza, del personale occupato. E’ vero che nella fascia dell’abbigliamento giovane la concorrenza è molto agguerrita, ma qui siamo di fronte a un nome conosciuto nel mondo. La strada da percorrere era forse quella della innovazione del prodotto e dell’offerta per intercettare una domanda che è al contempo massiccia nei numeri, ma debole sul fronte della capacità di spesa. Le chiusure e i licenziamenti non possono che rappresentare l’ultimissima opzione”. E’ per questo insieme di ragioni che la parlamentare modenese del Pd chiede al ministro Poletti “se sia a conoscenza della situazione dei punti vendita del monomarca Max&Co e come intenda attivarsi per tutelare le lavoratrici coinvolte”