"L'ignoranza e lo sfregio", di Gad Lerner
Ma come sono noiosi questi ebrei. Pretendono di essere intoccabili? Non sanno stare al gioco? Perché sugli altri si può scherzare e su di loro invece no? Immagino che siano questi i pensieri che frullano per il capo di Beppe Grillo davanti alle reazioni indignate che ha suscitato il suo fotomontaggio sull’insegna del lager di Auschwitz e la sua parodia di Primo Levi tirato addosso agli avversari politici, paragonati ai nazisti. Eppure questa non è vicenda che riguardi solo la sensibilità ebraica di fronte alla memoria della Shoah. Bisognerebbe proprio che lo capisse, Beppe Grillo, glielo vorrei dire accoratamente: quello che lui vive come meritorio, trasgressivo assalto al conformismo dei codici del linguaggio politicamente corretto, è invece uno sfregio ai valori condivisi su cui si regge la nostra democrazia. Non è il potere, non è un regime, tanto meno è una lobby che si pretende intoccabile a imporre il divieto di paragoni storici grotteschi, l’abuso di metafore evocative di un male assoluto che tuttora ci risulta indecifrabile. No, ne sia o meno consapevole, ben altro …