«Doppiamente sgradevoli gli insulti di Grillo…». Trentotto anni, a Montecitorio dal 2008, Alessia Mosca guiderà il Pd nel Nordovest alle Europee del 25 maggio. «È stata una sorpresa spiega Non mi aspettavo di essere capolista e mi ha piacevolmente stupita la scelta al femminile compiuta dalla direzione». Immaginava una candidatura la deputata lombarda del Pd. «La mia storia politica e personale, come la mia formazione, sono indissolubilmente legate all’Europa spiega Molti mi chiedono: “Ma come, lasci Roma per Strasburgo?” Vorrei ricordare che il 70% della legislazione nazionale è di derivazione europea…». Nata a Monza, tesi di dottorato sul Parlamento europeo, Alessia Mosca è espressione della prima generazione Erasmus. Poche settimane fa ha pubblicato un instant book «l’Unione in pratica, un’Europa a misura d’Italia» che racconta la sua concezione dell’Ue.
Nell’Università prima, l’attuale capolista Pd nel Nordovest si è impegnata successivamente nell’Arel di Enrico Letta. Durante il governo dell’ex premier ha lavorato nello staff tecnico della presidenza del Consiglio. «La più grande soddisfazione da parlamentare è stata l’approvazione della legge sulle quote femminili nei consigli d’amministrazione delle società quotate, la cosiddetta Golfo-Mosca ricorda E il fatto che io sia capolista Pd, con le altre capolista, mette insieme due grandi pezzi della mia vita: l’impegno per le donne e quello per l’Europa».
Cinque «veline» alla guida delle liste Pd, secondo il solito Grillo…
«Gli insulti di Grillo hanno un duplice effetto di cui mi vergogno. Da un lato viene fuori l’aspetto più gretto della nostra cultura, quello che ricade nell’offesa sessista e che mi fa orrore. Pensiamo di essere un Paese moderno e poi emergono i rigurgiti di vecchie abitudini che non vengono superate. Dall’altro lato fa tristezza il fatto che un leader politico ricorra a questi strumenti per celare un’evidente carenza di argomenti. Il Partito democratico ha compiuto una scelta politica di grandissimo coraggio, ed è questo che ha spiazzato Grillo…».
C’è chi ipotizza liste Pd guidate da donne per bilanciare il no alla parità di genere nell’Italicum che avrebbe minato il patto Berlusconi-Renzi…
«Si tratta di una falsa polemica. Vorrei ricordare che il 25 maggio, esprimendo le preferenze, per la prima volta ogni elettore sceglierà almeno un candidato di genere diverso. Un passo avanti normativo importante frutto dell’iniziativa del Pd. Dello stesso partito, cioè, che decide cinque donne capolista. Per quanto riguarda l’Italicum, poi, noi abbiamo fatto la battaglia e la direzione ha preso l’impegno di modificare la legge in Senato. Una conferma dell’ispirazione fondativi del Partito democratico»
Un’altra donna, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, rifiuta la candidatura in polemica con le scelte del Pd…
«Non voglio entrare in vicende che mi sembrano legate a fatti regionali che non conosco a sufficienza. Non mi sento di esprimere commenti. A me sembra che le elezioni europee rappresentino un momento in cui tutto il partito deve lavorare unito, in cui finalmente si determini una volontà di investire molto forte. In Europa, ancora più che in Italia, è necessario esprimere grande compattezza, sia come delegazione italiana sia come Partito democratico che ne costituirà sicuramente la maggioranza e che dovrà far valere la propria idea di Unione europea»
Qual è la sua idea di Europa, e di Italia in Europa, onorevole Mosca?
«Non abbiamo sufficientemente utilizzato le opportunità messe a disposizione dall’Unione, poco sfruttate perché poco conosciute. Un esempio? Abbiamo utilizzato appena il 45% delle risorse che possono essere spese dai Comuni, dagli enti o dalle associazioni per fornire servizi ed essere più efficienti. Io appartengo a quella generazione che ha visto nell’Europa un sogno e un’opportunità. Questo sogno è stato tradito negli ultimi anni perché ci si è arroccati dentro l’idea di un’Europa di pochi Stati e di pochi interessi economici. Il nostro impegno deve essere quello di andare verso l’Europa di tutti. Per tutti i cittadini, per tutti i diritti, un’Unione accessibile in cui si stia meglio tutti».
I socialisti europei e il Pd dentro il Pse puntano su un’altra Europa che promuova lavoro e crescita.
«L’Europa deve garantire crescita, lavoro, benessere. Questa Ue non ha semplificato la vita ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese. Serve più Europa, ma un’altra Europa. Non temiamo che gli Stati perdano un pezzo di sovranità, non ha senso che ci siano ventotto normative diverse sul lavoro o ventotto tipi diversi di welfare. Il sogno grande è quello degli Stati Uniti d’Europa».
Lei propone più Europa, ma c’è il rischio che alle prossime elezioni si affermino le Piste antieuropee e l’astensionismo. L’austerità esasperata ha fatto crescere l’idea di un’Europa nemica causa di crisi. Un onda lunga che in Italia può avvantaggiare Grillo.
«Il rischio vero è che vadano a votare solo gli arrabbiati. Ma c’è la gran parte, soprattutto del nostro mondo di riferimento, che chiede paradossalmente più Europa e non meno Europa. Ho incontrato molte persone, molti gruppi, molte associazioni in questi mesi. Il filo rosso che lega tutti non è “usciamo dall’Europa”. Si scorgono ancora le potenzialità enormi dell’Unione. Si chiede un’altra Europa, certamente. Un’Europa diversa che vuol dire anche di più. Il tema quindi non è andare controcorrente rispetto a un sentimento diffuso che chiede, ad esempio, l’uscita dall’euro. Questo elemento non è maggioritario. Può non diventarlo se rilanciamo la grande Europa dei popoli e dei cittadini»
L’Unità 11.04.14
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Europee, PD: “Grillo in affanno, non ha argomenti e insulta”
Le affermazioni di Grillo rivelano l’idea che lui ha delle donne. Noi abbiamo un’idea diversa e vogliamo donne sempre più protagoniste”, così Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD
“Un Grillo sempre più in affanno e spiazzato, rispolvera commenti sessisti contro i suoi bersagli preferiti: le donne. Poi se del PD ancora meglio. Non stupisce quindi la reazione scomposta del M5S all’ennesima grande prova di cambiamento dimostrata dai democratici con le cinque donne capolista per le europee.
L’unico argomento della campagna elettorale del M5S è il Partito Democratico, ormai una vera e propria ossessione per Grillo. La stessa minestra riscaldata ogni giorno, fatta di invettive e insulti. Comprendiamo la disperazione di rincorrere il PD, ma Grillo continua a non avere altri argomenti da proporre se non le solite, becere offese”. Lo dice Francesco Nicodemo, responsabile Comunicazione del Partito democratico.
“Le affermazioni di Grillo rivelano l’idea che lui ha delle donne. Noi abbiamo un’idea diversa e vogliamo donne sempre più protagoniste”, così Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD.
Roberta Agostini, coordinatrice nazionale Conferenza donne PD, ribadisce il sostegno delle Democratiche ad Alessia Mosca, Alessandra Moretti, Simona Bonafè e Pina Picierno: “Quando non si hanno argomenti si usano gli insulti. Grillo non ha ragioni concrete per attaccare il Pd e allora prova a prendersela con le donne che guideranno le liste dei democratici per le prossime elezioni europee. Le quattro deputate offese da Grillo hanno dimostrato impegno e competenze sul campo e da anni si dedicano all’attività politica.
Queste affermazioni fanno il paio con gli insulti pronunciati da esponenti del Movimento 5 stelle nei confronti delle parlamentari e della Presidente Boldrini in occasione della discussione sulle norme per la parità di genere nella legge elettorale. E’ il caso che Grillo si sforzi di stare sui temi invece che offendere usando i soliti toni maschilisti”.
Dello stesso avviso Anna Finocchiaro, presidente Commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, che commenta: “Grillo non ha davvero più pallottole in canna, è preoccupato per le elezioni e il nervosismo gli gioca brutti scherzi.
Comprendiamo che, a chi è abituato a selezionare i candidati attraverso le poche migliaia di voti raccolte sul web, possa apparire indigesta la decisione di Renzi di candidare 5 dirigenti politiche giovani e autorevoli come capolista alle europee, ma cadere nel più becero maschilismo, al quale peraltro non è nuovo, non fa onore alla sua intelligenza e impoverisce il dibattito politico. Per quanto ci riguarda, prendiamo il positivo e consideriamo queste sue dichiarazioni bene auguranti, visto il grande e pluriennale successo di Striscia la notizia”.
“Ormai a corto di argomenti Grillo non fa altro che lanciare accuse prive di fondamento utilizzando un linguaggio, come al solito, sessista e offensivo. Comparare a quattro veline donne che da tempo si occupano, con serietà e passione, di politica ancor prima che un insulto è un’assurdità”. Così la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, che continua: “L’unico requisito di Bonafé, Picierno, Mosca e Moretti non sarebbe né la loro competenza né il loro lavoro, ma appartenere al sesso femminile e il far parte di una corte che ruoterebbe intorno a un uomo, il ” Caro leader Renzie”! Una convinzione che denota la visone maschilista del leader del Movimento cinque stelle e che non ha neanche bisogno di essere commentata.
Il partito democratico ha deciso di puntare sulle donne, sul loro lavoro, sulle loro competenze e la loro capacità di innovazione. Una decisione che ha dato l’avvio a un importante cambiamento dal quale non si torna indietro, con buona pace di Beppe Grillo”.
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