Mese: Marzo 2014

"Europa, è arrivato il momento dell’autocritica", di Paolo Soldini

L’avanzata del Front National di Marine Le Pen alle elezioni amministrative francesi non è certo una sorpresa, pur se essa pare aver assunto dimensioni peggiori delle più previsioni più nere. Così come appariva largamente pre- vedibile la stangata elettorale che ha colpito i socialisti del presidente Hollande, i quali hanno affrontato questa tornata elettorale con la zavorra di un malcontento per l’operato del governo che non era mai stato tanto alto. Il segnale che arriva dalla Francia è inquietante. Lo è tanto più perché arriva a due mesi da elezioni europee sul- le quali grava già la minaccia di una affermazione di partiti e movimenti populisti pronti a portare nell’unica istituzione europea diretta espressione della volontà democratica dei cittadini la massiccia testimonianza del rifiuto dell’Europa che si sta facendo strada in larghi settori dell’opinione pubblica in tutti i Paesi dell’Unione. Non è il momento delle recriminazioni, ma la sinistra e più in generale tutte le forze democratiche e europei- ste non possono non riflettere, con urgenza, sui motivi che stanno al fondo di questa deriva. …

«Via Fani, gli 007 proteggevano le Br», di Massimo Solani

Trentasei anni dopo la strage di via Fani e con una nuova commissione di inchiesta che potrebbe vedere la luce presto, l’agguato in cui venne rapito Aldo Moro e trucidati i cinque uomini della scorta, si arricchisce di un nuovo mistero. Rivelazioni che sollevano nuove ombre su un presunto coinvolgimento di uomini dello stato e su coperture di cui le Brigate Rosse avrebbero goduto. Un mistero che ruota attorno alla misterioso moto Honda blu presente sulla scena dell’agguato la mattina del 16 marzo del 1978 e i suoi due passeggeri che aprirono il fuoco contro l’ingegnere Alessandro Marini, uno dei testimoni della strage. Due persone che secondo i brigatisti Mario Moretti e Valerio Morucci non avrebbero avuto nulla a che fare con le Br. A sollevare i nuovi dubbi è Enrico Rossi, ispettore di Polizia in pensione per anni all’antiterrosimo. È lui, dopo un lungo silenzio, a raccontare all’Ansa la nuova «verità». «Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall’uomo che era sul sellino posteriore». Secondo Rossi i due appartenevano ai servizi segreti, e …

"I giovani in fuga dalle università del Sud", di Pietro Greco

I giovani stanno lasciando il sud. E quelli che restano, stanno lasciando gli studi. La nuova divaricazione è drammatica, perché è sia tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, sia tra il Mezzogiorno e l’alta formazione. La conferma viene dal Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2013 reso pubblico nei giorni scorsi dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e la ricerca. La crisi dell’università riguarda l’Italia intera. Perché se il numero di laureati dal 2005 al 2011 è stabile intorno ai 300.000 l’anno, il calo delle immatricolazioni è netto. Dalle 338.000 raggiunte nell’anno accademico 2003/2004 si è scesi ad appena 270.000 nel 2012/2013, con una perdita sec- ca del 20%. È un’autentica fuga dall’università. Un dato allarmante per l’intero Paese. Vi- sto che, secondo l’Ocse, il numero dei laureati in Italia raggiunge appena il 20% della popolazione in età compresa contro i 25 e i 34 anni; contro il 40% della media Ocse; il 60% circa di Giappone, Canada e Russia; il 64% della Corea del Sud. Certo, la frase …

"Solo una matricola su due arriva a conquistare la laurea", di Walter Passerini

È stata una settimana di passione per l’istruzione italiana. Prima l’insoddisfazione dei diplomati (il 41% dichiara di aver sbagliato a scegliere la scuola; dopo un anno gli stessi si dichiarano pentiti della scelta nel 44% dei casi, spiega il Rapporto AlmaDiploma). Poi i ritardi e il disorientamento dei laureati, che chiamano in causa orientamento e servizi di accompagnamento. Questa a volta ad affermarlo è il primo Rapporto biennale sullo stato del sistema universitario e della ricerca, realizzato dall’Anvur, l’ente di valutazione del sistema universitario, che ci spiega la drammatica dispersione tra immatricolati e laureati italiani: quasi uno su due non ottiene la laurea. Troppi dottori? Il Rapporto segnala che negli ultimi vent’anni c’è stato un aumento di laureati. “Tra il 1993 e il 2012, infatti – spiega Roberto Torrini, direttore generale Anvur e coordinatore del Rapporto – la quota dei laureati sul totale della popolazione in età da lavoro è salita dal 5,5 al 12,7%; tra i giovani in età compresa tra i 25 e i 34 anni si è passati dal 7,1 al 22,3%”. …

"Il nostro patrimonio artistico in bilico tra pubblico e privato", di Salvatore Settis

A chi tocca tutelare e promuovere il nostro patrimonio artistico? Lo svuotamento di risorse degli uffici di tutela e le conseguenti disfunzioni hanno fatto venire di moda la diceria che le Soprintendenze sono enti inutili, da eliminare. Quando la nave affonda, tutti se ne accorgono ma nessuno si prende la colpa: si fa prima a cercare un capro espiatorio. Così da una settimana all’altra la patria è salva se si aboliscono le Province, se chiude il Senato, se si smontano i Beni Culturali. Questa voglia di rottamare tutto e tutti, spacciata per moderna, non ha niente di nuovo: è del 1950 un intervento alla Camera del liberale Epicarmo Corbino su «l’enorme discredito» che getta sullo Stato chi dice «se si vuol fare una cosa seria, serviamoci di tutto, tranne che degli organi dello Stato». L’ultimo libro di Sabino Cassese ( Governare gli italiani. Storia dello Stato), appena pubblicato dal Mulino, offre un lucidissimo sguardo di lungo periodo sul tarlo che rode l’organizzazione della cosa pubblica. Da sempre chi ci governa gonfia l’amministrazione di nuove funzioni …

"Ricordare via Tasso e Fosse Ardeatine. Dovere comune per Sinistra e Destra", di Dino Messina

Oggi ricorrono settant’anni dal massacro delle Fosse Ardeatine, la rappresaglia con cui i nazisti che occupavano Roma risposero all’attentato di via Rasella del giorno precedente. Il 23 marzo 1944 uno studente di medicina travestito da spazzino aveva portato un carrettino della nettezza urbana carico di 18 chili di tritolo e spezzoni di ferro in via Rasella, dove ogni giorno passava l’XI compagnia del III battaglione SS Bozen. L’azione era stata decisa in gran segreto dal comando dei Gap (Gruppi di azione patriottica), presente in forze sul luogo, il compito più difficile era stato affidato dal comandante Carlo Salinari allo studente Rosario Bentivegna, che riuscì a far esplodere il carrettino e a fuggire. Le vittime nel battaglione Bozen furono 32. Per i tedeschi un’onta da cancellare subito. Dopo convulse telefonate con Berlino si decise per dieci italiani ogni tedesco ucciso. I solerti esecutori andarono oltre e gli italiani condotti alle Fosse Ardeatine furono 335. Più volte è stata smentita la leggenda secondo la quale sui muri di Roma vennero affissi manifesti che invitavano i partigiani responsabili …

"Nel 2013 hanno lasciato le superiori in 160 mila", dal Corriere della Sera

È come se fossero scomparsi, nell’ultimo anno, tutti gli abitanti di una città grande come Livorno o Ravenna. Ha infatti queste dimensioni il buco nero della dispersione scolastica nel quale, nel 2013, sono precipitati 160 mila studenti che hanno abbandonato la scuola secondaria superiore statale. Più di uno su quattro non ce l’ha fatta a reggere il passo con i compagni di classe. A ritirarsi è stato il 27% di chi aveva iniziato il ciclo formativo dei cinque anni. Un piccolo miglioramento rispetto alla precedente rilevazione con 20 mila drop out in più, pari al 29,7%. Ma resta intatto l’allarme per una emergenza formativa che colloca l’Italia in fondo alla media Ue, con ben due milioni e 900 mila studenti — più degli abitanti di Roma — che negli ultimi 15 anni hanno lasciato istituti tecnici e licei senza diploma in tasca. I calcoli di questa emorragia che «indebolisce il sistema Paese» li ha fatti Tuttoscuola , elaborando i dati del Miur. Solo una parte dei dispersi — osserva il report — ha continuato gli …