"Quei 50 milioni in cassa che Pompei non riesce a spendere", di Francesco Erbani
A Pompei si prova a ripartire. Due milioni di euro per gli interventi urgenti. L’arrivo del nuovo soprintendente, Massimo Osanna. Consolidamento idrogeologico. Per l’ennesima volta, dopo i crolli, il ministero per i Beni culturali tenta di riattivare un motore ingolfato. Tocca ora a Dario Franceschini che, una settimana dopo l’insediamento, ha presieduto una riunione il cui esito era atteso dal commissario europeo Johannes Hahn, che ieri è sbottato: «Ogni crollo per me è una sconfitta enorme. Chiedo con forza alle autorità italiane di prendersi cura di Pompei». L’Unione europea ha destinato a Pompei 105 milioni. Tempi di consegna lavori: fine 2015. Le procedure si muovono lentissime: negli ultimi mesi sono state bandite gare per 9 cantieri, che si aggiungono ai 5 già aperti (su 55 totali). A maggio del 2012 erano stati spesi 588 mila euro. Ora sono stati aggiudicati lavori per 18,7 milioni. Ma i restauri delle domus sono una parte della questione. I crolli avvengono perché è carente il monitoraggio quotidiano, compiuto da piccole squadre di tecnici che, rilevato un problema, intervengono immediatamente. …