Mese: Marzo 2014

"Gli ultimi ultras dell’austerity", di Paolo Soldini

Perchè proprio ora e perchè con tanta forza? La Commissione europea ha messo l’Italia sul banco degli accusati proprio nel momento in cui, si poteva sperare, avrebbe potuto anche decidere di aspettare e vedere che cosa verrà fuori dal cilindro del nuovo governo in fatto di misure per la crescita. E lo ha fatto mettendoci in una compagnia non proprio commendevole: insieme con un Paese in difficoltà serissime come la Slovenia e con uno, come la Croazia, in fase di assestamento dopo la recentissima adesione alla Ue. E nello stesso rapporto, c’è da aggiungere (e non è per niente irrilevante), in cui vengono invece molto stemperate le critiche al Paese che in fatto di competitività sta al polo opposto al nostro: la Germania. Qualche tempo fa pareva che la Commissione avesse quasi dichiarato guerra all’esuberanza dell’export tedesco, accusato di aggravare scientemente il gap esaltando lo squilibrio con i partner. Ora invece la critica resta, ma molto smussata, e soprattutto non più accompagnata da minacce di sanzioni. Ed è chiaro che l’ammorbidimento verso lo squilibrio indotto …

"Rapporto Ue, la violenza colpisce una donna su tre" di Sonia Renzini

Picchiate, minacciate, offese e violentate. In Europa non esistono isole felici per le donne e la parità dei sessi è un mito da sfatare a ogni latitudine. Una donna su tre nell’Unione Europea ha subito abusi fisici o psichici dall’età di 15 anni, percentuale che tradotta in numeri corrisponde a qualcosa come 62 milioni di cittadine europee. A sorpresa, il tasso di violenza si impenna a latitudini insospettabili, non nel profondo Sud come ci aspetteremmo, ma nel lontano Nord dove le donne hanno raggiunto da tempo un alto livello di occupazione: Danimarca (52% di abusi subiti), Finlandia (47%) e Svezia (46%). L’Olanda è al quarto posto con il 45%, seguita da Francia e Gran Bretagna, entrambe al 44%. L’Italia, dove pure le donne che lavorano sono a livelli imbarazzanti, si colloca con il 27% nel settore medio-basso della classifica delle violenze, ma non c’è da esultare. Secondo gli esperti esiste un diverso livello di consapevolezza di quel che costituisce un abuso a seconda dei diversi Paesi e le italiane sono al terzo posto, in compagnia …

"Una riforma che per ora resta a metà", di Elisabetta Gualmini

Aspettavamo una scossa e la scossa c’è stata. Siamo un po’ tutti sotto shock per il mezzo-Italicum che oggi o domani dovrebbe ricevere il primo suggello parlamentare. Con un colpo a sorpresa Matteo Renzi ha dato il via libera (tirandosi dietro, con doppia sorpresa, pure Berlusconi) alla proposta dei soci di minoranza dello strano governo (Ncd e cuperlian-dalemiani) di applicare la riforma solo alla Camera, dando per assodato che il Senato quanto prima scomparirà. Anzi, facendo come se fosse già scomparso. Da ieri l’altro. Game over, direbbe Matteo. L’azzardo è dunque massimo, e pur essendo abituati alle corse senza respiro del Premier e alle vittorie al fotofinish molti elementi della sceneggiatura destano preoccupazioni che forse dovrebbero impensierire lui stesso. Primo. Il Senato c’è ancora. A dirla tutta, dovrebbe anche approvare la non-riforma del sistema di elezione che lo riguarda, prima di decretare la sua buona morte. Con una classe politica caduta al minimo della sua credibilità, cosa ci fa pensare che tra un anno e mezzo (referendum compreso) saremo approdati gioiosi e felici alla Terra …

"Il profitto malato", di Giovanni Valentini

Fra i diritti fondamentali della persona, universalmente riconosciuti, quello alla vita e alla salute è senz’altro il più fondamentale di tutti. E dunque, si può considerare davvero storica la maxi-multa che l’Antitrust italiana ha comminato a due colossi farmaceutici mondiali come Roche e Novartis con l’accusa di essersi spartiti il mercato a danno dei pazienti. n verdetto destinato a segnare una pietra miliare su scala internazionale nella difesa di quel bene indisponibile che è appunto la salute. Bisognerà aspettare necessariamente l’esito dei ricorsi al Tar, già annunciati dalle due multinazionali, per verificare la fondatezza e la legittimità della sanzione. Si tratterà in particolare di stabilire se il farmaco equivalente più economico che il “cartello” avrebbe boicottato, danneggiando così oltre ai malati anche il Servizio sanitario nazionale e le assicurazioni private, ha in realtà la stessa efficacia terapeutica e analoghi effetti collaterali. Ma un fatto intanto è chiaro: d’ora in poi, questa decisione costituirà un precedente e un deterrente. In Italia o altrove, Big Pharma sa che dovrà fare sempre più i conti con le autorità …

"L'Italicum dimezzato", di Roberto D'Alimonte

Alla fine l’ha spuntata chi non vuole che la riforma elettorale si faccia ora. Questo è il senso di quanto sta succedendo in queste ore in Parlamento. Il nuovo sistema elettorale – l’Italicum – verrebbe approvato solo per le elezioni della Camera. In attesa che si faccia la riforma costituzionale per il superamento del bicameralismo paritario resterebbe in vigore per l’elezione dei senatori il sistema di voto uscito dalla sentenza della Consulta. Proprio un bel pasticcio. In questo modo, se si dovesse tornare a votare prima che la riforma del Senato fosse fatta voteremmo con l’Italicum – che è un sistema maggioritario – per la Camera e con un sistema proporzionale per il Senato. Anzi, alla Camera ci sarebbe anche il ballottaggio. E al Senato naturalmente no. Il bello è che questa soluzione è stata proposta da coloro che si oppongono alla approvazione dell’Italicum per entrambi i rami del parlamento in nome della governabilità. Infatti l’argomento utilizzato per mettere i bastoni tra le ruote a Renzi è che un sistema elettorale a due turni potrebbe …

"Condannati a cambiare", di Francesco Manacorda

Che cosa succederà se oggi – come pare probabile – arriverà l’annuncio che Bruxelles è pronta a mettere sotto osservazione l’Italia per le riforme che latitano? L’eterno dibattito su quello che andrebbe fatto e non si riesce mai a fare per riaccendere la crescita e liberare le forze del Paese uscirà forse da una dimensione finora compresa tra l’accademia e i dibattiti politici da talk show per entrare nella concretezza, e nei vincoli, delle procedure europee. È uno scenario realistico, come racconta all’interno del giornale Marco Zatterin. Fino alla scorsa notte, infatti, l’Italia era in fondo alla lista delle riforme attuate, assieme a due partner come la Slovenia e la Croazia, fra i «bocciati» dalla Commissione europea. E oggi, a meno di ribaltoni dell’ultimo minuto, potrebbe vedere sancita la sua grave insufficienza su questo fronte con tutto quello che ne consegue: un periodo da «sorvegliata speciale», il monitoraggio della Commissione sulle azioni intraprese per rispettare le sue richieste, fino all’ipotesi estrema di vedere l’Italia sottoposta a una procedura d’infrazione simile a quella per deficit eccessivo, …

"L’autistico laureato non è autistico", di Gianluca Nicoletti

A Padova si festeggia il primo autistico in Italia ad avere preso una laurea. E’ una bella notizia per tutti, neuro diversi e non. Quello che ritenevano un ritardato mentale, in realtà, è stato capace di laurearsi dottore magistrale in Scienze umane e pedagogiche. Piercarlo Morello di 33 anni per laurearsi però è stato assistito da qualcuno che alle sue spalle guida la sua mano sulla tastiera di un computer, affinché lui possa esprimersi compiutamente. Ha sicuramente colpito tutti noi la frase del neo dottore che i giornali hanno riportato, e che è particolarmente intensa: «La disuguaglianza è la vera disabilità, so che cammino solo. Ho contro un male che rende la vita muta, solitaria, vacua e bisognosa di altri, ma nella mia cesta di parole taciute trovo anche soli e lune, oceani calmi e colori di luce». E’ veramente un’immagine molto profonda, anche troppo perché Piercarlo possa essere definito autistico, infatti l’associazione nazionale delle famiglie dei soggetti con autismo (Angsa) ha subito comunicato di essere strafelice per la notizia, ma su Piercarlo evidentemente era …