Mese: Marzo 2014

"La ricerca scientifica, le marche da bollo e gli scontrini del toner", di Marco Bella

Una collega ne­gli ultimi cinque anni, ha portato all’Università contratti per mezzo milione di euro, completa­mente reinvestiti nel suo labo­ratorio. Ma, dal momento che la sua produttività scientifica misu­rata con i parametri Anvur sem­bra non essere sufficiente, non ha ottenuto l’abilitazione da profes­sore associato, anche se insegna da anni. L’acquisto di un toner ri­chiede una quantità di tempo enorme e ingiu­stificata: serve un preventivo, il Cig, poi la ricerca del prezzo mi­gliore sul MEPA (Mercato Elet­tronico per la Pubblica Ammini­strazione). Non va meglio quando serve una marca da bollo. Di fronte a questi racconti, i colleghi esteri sono incre­duli. Per met­tere i ricercatori in condizione di lavorare meglio si potrebbe almeno cominciare a rimborsare senza troppa burocrazia gli scontrini del toner. La differenza La differenza principale con l’estero può essere sintetizzata con il rispetto per il lavoro di ricerca e il vedere i ricercatori come una risorsa, non come un problema. Quando un’università estera assu­me un nuovo ricercatore, è con­sapevole di fare un importante investimento: quindi ha tutto l’in­teresse a metterlo in condizioni di lavorare …

"Gli stipendi. Manager di stato 500 milioni in meno tetto 248mila euro senza deroghe", di Roberto Mania

In una delle schede preparate dal commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, c’è scritto che i tagli alle retribuzioni statali dovranno riguardare anche quelle dei dirigenti delle «società pubbliche». Vuol dire allargare la platea, andare ben oltre i dirigenti dei ministeri o delle Regioni, i primari degli ospedali, in vertici delle forze armate. La burocrazia in senso stretto. E d’altra parte solo così si può pensare di raggiungere l’obiettivo indicato dal premier, Matteo Renzi, di ottenere 500 milioni di euro di risorse da utilizzare per finanziare il piano di redistribuzione del reddito annunciato mercoledì pomeriggio da Palazzo Chigi. Perché se è vero che i dirigenti della pubblica amministrazione italiana guadagnano mediamente più dei rispettivi colleghi di Francia, Gran Bretagna e Germania, è anche vero che sono pochi (quelli di prima fascia tra i ministeriali sono circa 300) e che, dunque, per raggiungere un risparmio così imponente bisognerebbe più che dimezzare il loro stipendio. Una strada impervia che permetterebbe di conseguire un risultato del tutto al di sotto delle necessità. Vale la pena ricordare che …

Un premier nell’era della “poli-tainment”, di Giancarlo Bosetti

Il salto di stile nella comunicazione del primo ministro, tra Renzi e i suoi predecessori, tutti, compreso il già disinibito Berlusconi, è molto alto, tanto che qualcuno potrebbe anche farsi male. Le intenzioni dello show “con slides” sono chiare. Ricordano certi cambi di management nelle aziende decotte, quando arriva il tagliatore di costi (e di teste) che vuole dare un segnale scioccante: niente sarà come prima, la “svoltabuona”. L’annuncio della vendita su e-Bay di 1500 auto o la chiusura di sedi regionali Rai sono questo genere di segnali, anche se di problematica realizzazione. È come nei racconti di duri e spietati capitani d’impresa che chiedono a tutti i“quadri”di lasciare sul tavolo dell’amministratore delegato le carte di credito aziendali. Lo shock in quei casi funziona. E anche la battuta più forte di Renzi è chiara: «Il nostro avversario è chi dice: “Si è sempre fatto così”». Il manager che prepara il grande down- sizing di solito ha di fronte una platea di scettici o di increduli, che ritengono che poi tutto si aggiusterà e tornerà come …

Alluvione e sisma, on. Ghizzoni “Importanti passi in avanti, noi non molliamo!”

I nostri territori non sono da soli. Noi del Pd non molliamo! Buone notizie arrivano oggi dal nostro lavoro in Commissione Finanze della Camera durante la conversione del decreto legge che contiene la sospensione delle tasse per le nostre zone alluvionate: sono stati giudicati ammissibili e poi approvati tre emendamenti da me presentati che riguardano sia i territori colpiti dall’alluvione del 19 gennaio che quelli colpiti dal sisma 2012. Andiamo per ordine. Ecco le cose che siamo riusciti a portare a casa: innanzitutto la sospensione delle tasse per le zone alluvionate che avrebbe dovuto scadere il 31 luglio prossimo è stata spostata al 31 ottobre, altri tre mesi che consentiranno a coloro che ancora lottano con il fango e con i suoi danni di avere un altro po’ di respiro. Poi, è stato riconosciuto un aspetto del danno che preoccupava tante persone: da una parte, abbiamo ottenuto che le frazioni di Modena colpite dalla tracimazione del Secchia rientrassero a pieno titolo tra le zone danneggiate, dall’altra, è stato specificato meglio il tipo di danno che …

"Lavoro, nessuna controriforma", di Luigi Mariucci

I titoli del «piano lavoro» di Renzi hanno avuto un primo svolgimento. Di chiaro e positivo c’è la riduzione del prelievo fiscale dei redditi da lavoro e assimilati fino ai 25mila euro lordi. Sono poi annunciate sotto il titolo “semplificazione” alcune misure di immediata attuazione con decreto legge. Sono misure in tema di apprendistato e contratto a termine. Rilevante è in particolare il tema del lavoro a tempo determinato, che è oggi la forma di assunzione largamente prevalente, nonostante che la legge italiana e le direttive dell’unione europea affermino che “il contratto di lavoro a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro”. L’istituto del lavoro a termine è stato soggetto a partire dal 2001 a una serie di innumerevoli interventi che hanno reso la normativa particolarmente aggrovigliata e contorta, a seguito di modifiche di volta in volta orientate nel senso della liberalizzazione ovvero della restrizione o, meglio, della disincentivazione. Tanto da essere oggetto di reiterati interpelli, pareri e circolari ministeriali. L’intervento annunciato introduce due modifiche molto rilevanti: vengono aboliti sia l’obbligo di …

"Benefici in busta paga per oltre 10 milioni di italiani", di Roberto Petrini

Circa 80 euro netti in più dalla busta paga di maggio per 10 milioni di lavoratori dipendenti italiani che guadagnano fino a 1.500 euro netti al mese (25 mila euro lordi annui). L’hashtag è: «Dieci miliardi per 10 milioni di persone». Parola del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ieri, durante una conferenza stampa-show con slides ed effetti speciali, seguita ad un Consiglio dei ministri piuttosto breve, ha annunciato il suo piano di riduzione delle tasse che depositerà 1.000 euro all’anno netti negli stipendi dei lavoratori con redditi più bassi (compresi i cococo e gli incapienti sotto gli 8.000 euro: entrambe le categorie sono state espressamente citate da Renzi). «Con questa operazione ripartirà l’economia», ha annunciato il premier. «Effetti espansivi su crescita e occupazione», ha certificato il ministro per l’Economia Padoan. Conferma dell’ultima ora: l’ingresso del taglio dell’Irap, dopo la pressante richiesta della Confindustria: la tassa sarà ridotta del 10 per cento per un totale di 2,4 miliardi. Novità sulla copertura: l’aumento e rimodulazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento (non i …

"Gli avversari spiazzati", di Federico Geremicca

Come al solito, ha spiazzato più o meno tutti: una manovra «di sinistra» mentre i più, non fidandosi delle anticipazioni, pronosticavano provvedimenti con un segno – lo diciamo così per semplificare – «di destra». Non solo. Una conferenza stampa come non se ne erano mai viste a Palazzo Chigi, pirotecnica, informale, leggera, con foto e disegnini che gli scorrevano alle spalle, ma con un annuncio «pesante», di quelli – appunto – mai sentiti in una conferenza stampa di un premier: se il bicameralismo perfetto non sarà superato – ha infatti annunciato Matteo Renzi – considererò conclusa la mia esperienza politica. Per il presidente del Consiglio – e non solo per lui – questo 12 marzo è una data da cerchiare in rosso. E non solo perché dopo anni di promesse – e a dispetto e nonostante le fortissime tensioni che l’hanno accompagnato nell’aula di Montecitorio – è arrivato il primo sì alla riforma della legge elettorale; ma soprattutto per l’effetto spiazzante determinato dalle misure economiche annunciate. Il rimescolamento di carte, infatti, è stato totale e …