Mese: Marzo 2014

"Ma la vera partita si gioca in Germania", di Andrea Bonanni

Se si esclude l’ultimo governo di Berlusconi, a cui Sarkozy neppure rivolgeva la parola, tutti i primi ministri italiani degli ultimi anni, Monti, Letta e adesso Renzi, sono arrivati a Parigi freschi di nomina per annunciare una nuova “entente” italo-francese in nome della crescita da contrapporre al rigore della cancelliera Merkel. Nel frattempo, l’unico Paese che sia riuscito a crescere davvero è stata la Germania. Il copione si è ripetuto, con qualche piccola variazione, anche ieri in occasione della visita di Matteo Renzi all’Eliseo. Certo, la tentazione di cercare una sponda francese per arginare lo strapotere tedesco in Europa è non solo comprensibile ma anche perfettamente logica. E il presidente Hollande anche questa volta si è prestato volentieri al gioco ricordando che i programmi dei due governi «hanno molti punti in comune». In effetti da anni Francia e Italia annaspano per non affogare l’una sotto il peso del deficit e l’altra sotto il peso del debito. Ed è vero che, essendo deficit e debito calcolati in rapporto al Pil, solo aumentando la ricchezza prodotta attraverso …

"La differenza che può salvarci", di Claudio Sardo

Dalla dignità delle donne dipende anche quella degli uomini, hanno scritto l’8 marzo le promotrici di Snoq (Se non ora quando?) libere, chiedendo di cominciare un cammino insieme. Sì, donne e uomini insieme. Con le loro differenze, oltre le paure di questi decenni, gli opportunismi, i ritardi, le cadute per «ideare e realizzare un mondo condiviso». Così la più grande rivoluzione antropologica degli ultimi secoli – la libertà delle donne, appunto – potrà continuare a dare i suoi frutti di cambiamento e scongiurare un esito di omologazione. «Il femminismo – sottolinea il documento – ha determinato la fine del patriarcato. Il dominio incontrastato degli uomini, almeno nelle nostre società, non ha più alcuna autorità, ma la libertà conquistata ci dice che la separazione non è più utile a cambiare la realtà esistente. Dobbiamo pensare e sperimentare insieme idee e strumenti per realizzare la condivisione alla pari, nelle relazioni familiari, lavorative, politiche. Le paure e le insicurezze reciproche possono spingere a fare a meno dell’incontro con l’altro o con l’altra. A pensarci come individui onnipotenti pronti …

"Caro Renzi, ecco la scuola che non va", di Adriana COmaschi

Caro Renzi, ecco cosa non va nelle nostre scuole. Famiglie e docenti di Bolo- gna, Modena e Ferrara raccolgono l’invito lanciato dal presidente del Consiglio alla sua prima visita in un aula a Treviso, «segnalate a matteo@governo.it quello che non va». E in attesa di vederlo magari in Emilia, mettono nero su bianco le difficoltà di ogni giorno. Perché la messa in sicurezza degli istituti «non adeguati, talvolta nemmeno dignitosi» è uno dei punti sottoposti al premier. Ma le emergenze hanno anche altri nomi: fon- di per le scuole azzerati, mancanza di in- segnanti di sostegno e per l’alfabetizzazione degli alunni stranieri, classi sovraffollate. I presidenti dei Consigli di Istituto e di Circolo della provincia di Bologna, comitati genitori, coordinamento insegnanti delle medie e associazioni di Modena, famiglie di alcuni centri in provincia di Ferrara mandano dunque un segnale, per ricordare al Miur del ministro Stefania Giannini che i problemi non si esauriscono con il grande piano di edilizia scolastica, che dovrebbe contare come ribadito ieri dal sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi su 10 mila interventi …

"La comunicrazia che spegne il dialogo", di Giovanni Valentini

La scrittura orale è uscita rapidamente dagli sms e dalle chat, per finire sempre più spesso nelle mail, nei blog e nei più disparati generi di siti web, contagiando anche il giornalismo e la letteratura. (da “Introduzione alla semeiotica dei nuovi media” di Giovanna Cosenza – Laterza, 2014 – pag. 161) Sappiamo tutti che il “Quarto potere”, celebrato nel film “Citizen Kane” di Orson Welles del 1941, è quello che il potere economico esercita attraverso i mass media, tradizionalmente la stampa e la televisione, per influenzare l’opinione pubblica nei suoi comportamenti e nelle sue scelte. È la “fabbrica del consenso” che negli ultimi vent’anni ha prodotto in Italia il regime televisivo, fondato sulla concentrazione pubblica e privata del duopolio Rai-Mediaset, a cui abbiamo dedicato tanti articoli in queste pagine. Ma ormai, nella società della comunicazione, si va imponendo sempre più un “Quinto potere”, come s’intitola un film più recente che racconta le vicende di Julian Assange e il caso Wikileaks: il potere dei new media. A differenza dei giornali e della tv, qui si tratta …

Primarie Modena, parlamentari “Si volti pagina, tutti insieme”

Dichiarazione dei parlamentari modenesi Baruffi, Galli, Ghizzoni, Guerra, Pini, Vaccari. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Giuditta Pini e Stefano Vaccari chiedono di voltare pagina tutti assieme, a due settimane dalle primarie, giudicando “inaccettabili” le accuse rivolte ai Garanti del Pd: “Usare il termine “negazionismo” associandolo alla persona di Aude Pacchioni – dicono – è irrispettoso della sua storia e del suo valore, così come certi giudizi sono irriguardosi verso il lavoro continuato, approfondito e meticoloso, che i Garanti – sia quelli comunali che quelli provinciali – hanno svolto nel corso di queste ultime settimane”. Ecco la loro dichiarazione: «Il Pd, a Modena come altrove, ha scelto la partecipazione di iscritti ed elettori per scegliere i propri candidati a sindaco: una scelta di democrazia che ci distingue da ogni altro partito e movimento. Ci siamo dati una cornice programmatica comune, delle regole e degli strumenti di garanzia perché la competizione non fosse il far west, ma un confronto aperto di idee e personalità. Sono passate ormai due …

"Forza Italia teme di finire all’angolo", di Ninni Andriolo

Candidato o no, Berlusconi cercherà di giocare un ruolo centrale nella prossima campagna per le europee. Troppo alto il rischio che l’offensiva di Renzi invada il bacino elettorale della rinata Forza Italia. Facendo proprie parole d’ordine che hanno caratterizzato la tradizionale propaganda del Cavaliere – la riduzione delle tasse innanzitutto – e traducendole in impegni concreti, il premier gioca una partita insidiosa e di forte presa mediatica. Berlusconi deve presidiare il suo campo, quindi. Anche per mantenere la forza contrattuale recuperata dopo la decadenza dal Senato. Grazie a Renzi naturalmente, che ha ritenuto imprescindibile l’apporto di Forza Italia per superare il Porcellum e varare le riforme istituzionali. Ad Arcore, però, il pericolo di una marginalizzazione è perfettamente avvertito. I provvedimenti economici annunciati da Renzi hanno ricompattato una maggioranza che si era divisa sull’Italicum. E l’imbarazzo mostrato sulla riduzione dell’Irpef rende evidente la crisi strategica di Forza Italia: Brunetta sul premier che «andrà a sbattere» da una parte, e Carfagna che aspetta «i testi» di Renzi «per giudicare nel merito» dall’altra. Chiaro che gli azzurri non …

"L’azzardo del premier fa superare le divisioni sull’Italicum", di Ninni Andriolo

L’azzardo di Renzi sull’economia miete consensi dentro il Pd, mentre la maggioranza ritrova unità dopo le divisioni sull’Italicum dei giorni scorsi. Le misure annunciate dal presidente del Consiglio su fisco e lavoro tornano a delimitare i confini tra l’alleanza di governo e l’opposizione, spazio politico dove si ricolloca Forza Italia prendendo le distanze con un certo imbarazzo dal premier-«Mandrake» bersaglio degli attacchi di Brunetta. Lega, Fratelli d’Italia, M5S e Fi chiudono, ma Vendola apre le porte alle misure messe in campo da Renzi e annuncia che Sel è pronta «a sostenere quei provvedimenti che combattono la crisi». Se il premier «ha gettato il cuore oltre l’ostacolo» scommettendo sull’impatto mediatico del suoi annunci shock – senza lasciarsi frenare dai conti che ancora non tornano – la sua maggioranza non affonda il coltello nella piaga delle coperture poco chiare o dei numeri che ballano. Pd, Ncd, Scelta civica, ecc. sostengono il presidente del Consiglio senza lasciarsi impressionare dai moniti della Commissione Ue e della Bce. Alla vigilia delle elezioni europee – come ha ammesso lui stesso l’altro …