"Società di Stato a peso d’oro. Dove gli amministratori sono più dei loro dipendenti" di Sergio Rizzo
Il buonsenso ci fa domandare se per gestire una società pubblica al 100% sia sempre necessario un consiglio di amministrazione con indennità multiple, gettoni e rimborsi spese, o invece non basti un più sobrio amministratore unico. Sempre che poi l’esistenza della medesima società abbia una reale giustificazione. Interrogativi ineludibili, di fronte a casi come quello della Ram: Rete autostrade mediterranee. Trattasi di una società interamente posseduta dal Tesoro creata pomposamente nel 2004 dal secondo governo di Silvio Berlusconi per il grandioso progetto delle autostrade del mare. Dieci anni dopo ha il compito di gestire le istruttorie per i contributi agli autotrasportatori che caricano i tir sui traghetti. Con cinque consiglieri di amministrazione e due impiegati, secondo i dati comunicati alla Camera di commercio. Nel 2012 i dipendenti erano ben quattro, di cui tre a tempo determinato. Vero è che li aiutavano una dozzina di co.co.co. Ma è pur vero che i compensi degli amministratori, pari a 312.500 euro, superavano di gran lunga gli stipendi di tutto il personale: 258.560 euro. Somma, quest’ultima, di poco superiore …