"La maschera del patriottismo", di Bernardo Valli
Il patriottismo è difensivo; il nazionalismo è aggressivo. I due giudizi, benché non sempre applicabili, sono ormai classici. Samuel Johnson diceva che «il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie», ma sbagliava, pensava in effetti al nazionalismo, espressione che al suo tempo non esisteva ancora. Il patriottismo è comunque vecchio stile. È aristocratico. Mentre il nazionalismo è moderno, sempre attuale, e populista. Marine Le Pen ha confuso i due termini. Non è la sola. Capita a tanti. La presidentessa del Front National, in queste ore ai vertici della cronaca, ha minacciato di querelare chi definisce di «estrema destra» il suo partito, e ha suggerito di chiamarlo «patriottico ». POI, ripensandoci, ha preferito non a torto «nazional-populista ». Il termine ha radici nell’Ottocento (John Lukacs), ma riesumato e ammodernato (P. A. Taguieff) serve a indicare un movimento o una corrente di pensiero che difende il particolarismo identitario (l’individuo e non il cittadino); che si dichiara per il popolo contro le élite; che denuncia il multiculturalismo; e che rifiuta la globalizzazione. Più semplicemente che invoca il ritorno alle …