"Silvio e il lavoro una leggenda tradita", di Filippo Ceccarelli
Frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e così da oggi Silvio Berlusconi, il Cavaliere, non è più Cavaliere del Lavoro. Con ordinaria astuzia e rinomato tempismo si è autosospeso in extremis, poche ore prima che la Federazione lo cacciasse via per indegnità. Sono gli effetti, per certi versi anche un po’ ritardati, di una sentenza definitiva che a 77 anni oscura per sempre non solo l’identità e la cultura, ma anche la stessa leggenda imprenditoriale di Berlusconi. QUEST’ULTIMA precocemente gli valse l’»Ordine al Merito del Lavoro», ma adesso proprio il lavoro, il lavoro senza maiuscole e senza onorificenze, il lavoro di tutti e di tutti i giorni, quei delitti hanno prima offeso e poi colpito al cuore. Per cui basta, via, vade retro, gli altri meno noti Cavalieri non lo riconoscono più come tale, e non è un modo di dire, ma davvero finisce un’epoca. Per vent’anni e più egli è stato in effetti «il Cavaliere», là dove l’articolo determinativo, oltre ad accomunarlo ad …