Giorno: 10 Marzo 2014

"Parte il nuovo Fondo di garanzia per le Pmi", di Giulia Pilla

Il credit crunch è uno delle conseguenze peggiori della crisi, se non altro per l’effetto domino che suscita nelle vita di un’impresa. Una risposta viene dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che da oggi inizia una nuova fase dopo le novità e il potenziamento deciso con il cosiddetto «decreto del fare». Sono stati in- fatti ampliati e semplificati i criteri per accedervi, ampliata anche la platea e alzato il tetto massimo di copertura del debito garantito dallo Stato che può salire fino all’80%. L’obiettivo è sostenere circa centomila pmi. ADDIO ALLA CARTA Questa mattina apriranno gli sportelli telematici attraverso i quali poter presentare le domande. Tra le novità c’è infatti quella del superamento della carta: il portale di riferimento www. fondidigaranzia.it resta lo stesso, del tutto nuova invece la piattaforma online per la presentazione e la gestione delle operazioni che consentirà la «de- materializzazione» dei relativi documenti e permetterà di monitorare in tempo reale lo stato delle richieste. Tutte le comunicazioni da e verso il Fondo dovranno essere inviate esclusivamente tramite …

"L’identikit dell’evasore nell’indagine Bankitalia", di Marco Ventimiglia

In Italia la letteratura sull’evasione fiscale è sterminata, così come, ahinoi, le dimensioni del fenomeno. Ciò non toglie che la conoscenza di un reato così penalizzante per l’intero Paese vada continuamente aggiornata. È quello che fa da tempo Bankitalia che ha da poco diffuso le sue ultime rilevazioni al riguardo. E fra i vari dati, che emergono dalle tavole presentate dai responsabili di Via Nazionale nel corso di un’audizione in Senato, a colpire l’attenzione c’è una sorta di identikit dell’evasore tipo nel nostro Paese: di sesso maschile, con età inferiore ai 44 anni, risiede nel Centro Italia e generalmente vive di rendita o è un lavoratore autonomo/imprenditore; ed ancora, non manca il calcolo del maltolto, che indica in 2.093 euro la somma mediamente sottratta al Fisco. Confrontando i dati dell’indagine di Bankitalia con quelli della Sogei, la società del ministero dell’Economia a cui è affidata la gestione del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, emergono altri dati interessanti. In particolare, viene rilevato che la pro- pensione a evadere l’Irpef in Italia è al 13,5%. La percentuale si …

Quei meriti poco scientifici", di Giandomenico Iannetti e Paolo Quattrone*

Caro direttore, vengono pubblicati in questi giorni i risultati delle abilitazioni per ricoprire il ruolo di professore nell’università italiana. L’idea è rivoluzionaria: garantire una soglia di qualità minima per l’accesso alla carriera accademica. Si tratta di un corretto tentativo di modificare la deplorevole abitudine di selezionare docenti secondo criteri di appartenenza, basati non su meriti scientifici, ma su meriti altri. È difficile non sospettare che, in alcuni casi, l’uso di metodi in apparenza oggettivi possa costituire un mezzo per garantire, al riparo di una pretesa imparzialità, la persistenza di inveterate prassi clientelari. Decisioni basate su criteri di appartenenza altri saranno legittimate da esteriormente oggettive misure di merito. E un’università dominata da mediocri chiamerà mediocri, se non altro per incapacità di riconoscere l’eccellenza. Che l’accademia funzioni per cooptazione è del tutto appropriato in un ambiente corretto e dal forte controllo sociale. In Italia, l’anomalia è la definizione del criterio di appartenenza, dove il merito scientifico è secondario rispetto a quello altro, e l’impermeabilità del sistema a chi non appartiene a una scuola. Se nel Regno Unito …

"Sanità, 1.260 Giorni per una Fattura", di Luigi Offeddu

Raccontata qui a Bruxelles, è una storia che mette un po’ i brividi. Ma è vera, racchiusa in alcuni fogli e tabelle, e sta ora sulle scrivanie della Commissione europea. In questi fogli si parla di sanità: di pace-maker, defibrillatori, valvole cardiache, protesi vascolari, ecotomografi, bisturi e mille altri dispositivi medici che possono salvare una vita. In Italia, in un giorno qualsiasi, un’Asl – Azienda sanitaria locale- può richiederne un’intera fornitura alla ditta o alle ditte private che producono questi materiali: consegna d’urgenza. Le norme Ue dicono che la fattura va pagata in 60 giorni al massimo. Ma se quella Asl è, mettiamo, la «Mater Domini» di Catanzaro, per pagare il suo debito impiegherà in media circa 3 anni e mezzo, per l’esattezza 1.337 giorni (calcolo aggiornato al dicembre 2013); o un po’ di meno, 3 anni e 4 mesi (1.260 giorni), se si aggiorna il calcolo a questi ultimi giorni, nel 2014. In Italia, solo 5 Asl rispettano i termini dei 60 giorni: Asl Provincia di Pavia (48 giorni), AsL 4 Medio Friuli (56), …

"10 milioni di poveri. Altrettanti possono diventarlo", di Carlo Buttaroni

Dieci milioni di poveri. Altrettanti che vivono una situazione finanziaria che li porta ogni giorno a cercare di restare disperatamente aggrappati al ciglio di un piano inclinato che li spinge sempre più verso il baratro. È l’esercito dei disperati, di cui fanno parte, fra effettivi e riservisti, quasi 20 milioni di italiani. Un terzo della popolazione alle prese con debiti cui non riesce a far fronte, bollette da pagare e una quotidianità che ha alleggerito di molto il carrello della spesa. Dall’inizio della crisi, gli italiani diventati poveri sono più di 2 milioni, due terzi dei quali lo sono diventati negli ultimi due anni grazie alle politiche «lacrime e sangue». Non è difficile capire chi abbia versato sia le lacrime che il sangue, visto che i numeri sono spietati: il 10 per cento di quello che fu il nostro ceto medio, fatto di dirigenti, famiglie di impiegati con doppio reddito, commercianti e piccoli imprenditori, è scivolato verso la povertà. Poveri e «quasi poveri» che un tempo costituivano le fasce muscolari di un Paese che improvvisamente …

"Ma io insisto: ridurre l’Irpef", di Nicola Cacace

La possibilità di dare un sollievo ai milioni di cittadini alla base della piramide dei redditi, oppressi da una diseguaglianza eticamente indecente ed economicamente sbagliata, rischia di impantanarsi nel solito balletto italico: contentare tutti, senza risolvere nulla. Dopo anni di disoccupazione crescente, di consumi anche alimentari calanti malgrado l’aumento della popolazione (i consumi pro capite si sono ridotti molto di più), di milioni di operai, impiegati pensionati, lavoratori non dipendenti che non arrivano a fine mese, un provvedimento di taglio dell’Irpef per i redditi bassi (ma tutti i redditti bassi) sarebbe da privilegiare rispetto ad altre soluzioni in ballo come quella di tagliare «anche» l’Irap alle aziende. Quest’ultima ipotesi, infatti, sarebbe inutile e e ingiusta, perchè «dividere il pollo a metà» (un piccolo pollo, tra l’altro) non avrebbe quell’effetto shock sulla crisi che tutti dicono necessario e perché la crisi ha inciso sui salari e sui guadagni dei meno privilegiati più che sugli utili delle imprese medie e grandi. La ferita inferta dalla crisi alle masse è così grave che non servono pannicelli caldi, né …

"Salviamo i soprintendenti", di Andrea Carandini

Caro direttore, le Soprintendenze fanno discutere, sono ottocentesche, a volte fanno perdere la pazienza; ma non vanno abolite, anzi vanno rafforzate (semmai a danno della burocrazia centrale del Ministero), sostenute e ammodernate. A volte fanno perdere la pazienza agli speculatori, e allora fanno bene. Altre volte fanno male, come quando hanno autorizzato un bruttissimo Museo della Città a Palazzo Pepoli a Bologna( nessuno ha fiatato!) o dicono dei no che solo un certo fondamentalismo giustifica, che non risolvono i problemi della Domus Aurea e di Pompei. Delle Soprintendenze è lecito discutere, si può anche criticarle, perché i suoi funzionari, che sono i soldati della tutela e che vanno rispettati e ascoltati, non sono sacrosanti come i tribuni della plebe e sovente fanno qualche errore. Ma lo Stato non può assolutamente privarsene, per ragioni costituzionali, visto che la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale è uno dei principi primi sui quali si basa la nostra Repubblica. Alcuni funzionari hanno una mentalità invecchiata, fanno ogni sorta di difficoltà, servono più le loro idee che i bisogni …