Mese: Febbraio 2014

"Le lacrime sul paese diviso", di Bernardo Valli

In carrozzina, in lacrime, Yiulia Tymoshenko, appena uscita di prigione, ha chiuso una giornata ricca di drammi, non conclusi, tra le barricate di piazza Indipendenza. ATARDA sera l’ex primo ministro e capo dell’opposizione ha ringraziato le centomila persone che l’acclamavano, dicendo che erano state loro a liberarla, e non i diplomatici venuti da fuori. Soltanto allora la “rivoluzione” ha sorriso e ha sparato fuochi d’artificio nel cielo grigio in onore della prigioniera liberata. Prima di quel momento le strade di Kiev erano gremite da una folla più angosciata che trionfalistica. Pesava sulla città, e pesa ancora, la minaccia di una secessione. La soddisfazione per gli avvenimenti della notte era velata dall’ansia. Il detestato presidente, Viktor Yanukovic, aveva lasciato Kiev; il Parlamento l’aveva giudicato «non in grado di adempiere alle sue funzioni» e quindi l’aveva deposto. Alcune radio raccontavano che da Kharkiv, dove era approdato, aveva poi cercato di ripartire in aereo per la Russia, ma che era stato bloccato sulla pista di volo da un gruppo di manifestanti. Mi aspettavo che questi avvenimenti suscitassero canti …

"Capi di Gabinetto e Dirigenti inamovibili il Potere Ombra cresciuto nei Ministeri" di Sergio Rizzo

Non sappiamo ancora se quella lettera partirà mai. Ma che nelle ore precedenti alla formazione del governo fosse circolata l’idea di emanare come primo atto dell’epoca renziana una direttiva per sbarrare la strada verso i vertici dei ministeri ai consiglieri di Stato e ai giudici dei Tar, è garantito. Atto senza precedenti, capace di ribaltare i rapporti fra la politica e un grumo di potere che da decenni ha in mano le leve operative dell’esecutivo con l’egemonia incontrastata sugli incarichi da capo di gabinetto o degli uffici legislativi. Una burocrazia che si sovrappone alla burocrazia, tenendosi per mano e passandosi spesso il testimone da un ministero all’altro. Alcuni casi hanno letteralmente fatto scuola. Uno per tutti, quello di Corrado Calabrò: nel 1963 era già con Aldo Moro a Palazzo Chigi, un trampolino che gli ha consentito in seguito di attraversare tutto l’universo governativo, alla guida dei gabinetti di Bilancio, Mezzogiorno, Sanità, Industria, Agricoltura, Marina Mercantile, Poste, Istruzione, Politiche comunitarie, Riforme… Monumento ineguagliato a una potente stirpe di ministri ombra cresciuta irresistibilmente fino ai giorni nostri, …

"Una sfida da vincere", di Pietro Spataro

Ha fatto in fretta, ma non quanto avrebbe voluto. Ci ha messo quattro giorni per scegliere la squadra di governo e per risolvere le equazioni a più incognite sul programma. Per gli amanti dei numeri: un giorno in più di Enrico Letta. Matteo Renzi ha dovuto toccare con mano in questi primi passaggi la distanza tra le aspettative personali e i tempi della mediazione a cui ti può costringere un governo con una maggioranza troppo «larga». Persino le quasi tre ore di colloquio con Giorgio Napolitano prima di dare il via libera alla lista dei ministri sono la prova che la strada non sarà sempre spianata. Eppure, superata la prova nella quale di solito si scatenano gli appetiti più famelici, bisogna dire che la squadra di Renzi, nonostante alcune fragilità, segna una discontinuità rispetto al governo Letta. Soprattutto nel campo economico che resta il più caldo per il nostro Paese: Pier Carlo Padoan all’Economia e Giuliano Poletti al Lavoro sono due figure di primo piano che fanno prevedere una diversa attenzione al fronte sociale della …

"Chi ha paura del diario di Anna Frank?", di Sonia Renzini

«Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai fatto con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno », scrive Anna Frank nel suo diario. Sono le parole di una ragazzina ebrea di 13 anni appena compiuti, affidati a un quadernetto a quadretti bianchi e rossi avuto in regalo per il suo compleanno. Piccoli ritratti di una quotidianità diventata suo malgrado il simbolo stesso della Shoah e a distanza di anni continuano a essere la testimonianza inconfutabile della nostra memoria che qualcuno si ostina a volere cancellare. In Giappone sono state danneggiate almeno 265 copie del «Diario» di Anna Frank custodite in una trentina di biblioteche pubbliche di Tokyo, insieme ad altri libri sull’Olocausto. Strappate dieci, venti pagine per volume, resi di fatto inutilizzabili, praticamente da buttare. La denuncia è arrivata dal Consiglio delle biblioteche pubbliche della capitale giapponese. «Non sappiamo cosa sia successo e chi abbia fatto tutto questo », dice il presidente del Consiglio Satomi Murata. Scuote la testa Toshihiro Obayashi, vicedirettore della biblioteca centrale della zona di Suginami, dove 119 …

"Il dilemma della leggerezza", di Mario Calabresi

Matteo Renzi voleva che il messaggio fosse chiaro: il suo è il governo più giovane (47,8 anni l’età media dei ministri, 6 anni meno della squadra di Letta, per non parlare del gruppo di Monti più vecchio addirittura di 15), con più donne e tra i più snelli della storia della Repubblica. La scommessa è sulla freschezza, sulla novità e sull’energia, mentre i dubbi non possono che essere sull’esperienza e sulla capacità di incidere sulla peggiore crisi economica che l’Italia abbia conosciuto dal dopoguerra a oggi. Nella lista letta ieri al Quirinale non ci sono colpi di scena, non ci sono quei nomi che fanno rumore che lo stesso Renzi sperava di avere con sé, troppi i no pesanti che ha dovuto ingoiare in questa settimana, figli di un governo nato all’improvviso e non dalle elezioni. Condizioni che devono aver spaventato i compagni di strada del sindaco di Firenze, proprio quelli che erano considerati le colonne del renzismo. Il nuovo premier allora ha scommesso sui volti nuovi, sulla statistica e sulla coesione della squadra. Così …

"A misura di premier", di Ezio Mauro

È un governo Renzi, e poco altro. Molte novità, poche personalità. Molte donne, finalmente, molti giovani. Una qualità politica non troppo diversa da quella del governo Letta, come conferma l’alternanza tra Padoan e Saccomanni. Una piattaforma ministeriale che dopo le avventure carismatiche e tecniche sembra dar vita ad un esecutivo leaderistico. Finita la stagione dei governi del Presidente nasce così un governo del Premier. Il vero sforzo del Presidente del Consiglio è stato quello di non avere un vice, per formare un governo Renzi e non Renzi-Alfano. Questo risultato riduce l’anomalia di un capo della sinistra che guida un ministero con la destra, mentre l’alleanza di necessità proiettandosi sui quattro anni di legislatura diventa quasi una scelta, dunque una contraddizione per il Pd. Ma Renzi sembra puntare tutte le carte su se stesso, sulla sua energia politica, come se affidasse alla promessa di cambiamento il compito di sciogliere i nodi che la politica non sa sciogliere, compresa la scorciatoia scelta per arrivare a palazzo Chigi. Con Padoan e con il pieno appoggio manifestato da Napolitano …

"Quote rosa, poltrone vere", di Alessandra Longo

Otto donne nel governo Renzi. E anche qui i maligni dicono: «Renzi l’ha fatto apposta, ne ha messa una in più di Letta…». Otto donne in ministeri pesanti, pesantissimi, come quello degli Esteri che, sfilato alla pluriqualificata Bonino, va a Federica Mogherini, 41 anni, esperta della materia per il Pd, di casa al Consiglio Atlantico, un dichiarato istinto alla mobilità per carattere: «Amo viaggiare sempre e dovunque ». Mogherini ha seguito «con il cuore e con il pensiero» il dramma di Kiev e non sarà certo la responsabilità della Farnesina a toglierle la dimensione umana. Su Twitter: «Sono soprattutto mamma, moglie e amica». Ieri sera, anche un pensiero per Emma esodata: «Ha fatto un eccellente lavoro, la ringrazio ». Si gira pagina. Ignazio La Russa, poco elegantemente, commenta: «La montagna ha partorito una Mogherini». Otto donne da esibire per dimostrare che, per esempio, la Difesa può andare, per la prima volta in Italia, ad una signora come Roberta Pinotti, 53 anni, caposcout in gioventù, accreditata da sempre come esperta di mondo militare, Legion d’Onore dell’Ambasciata …