"Il Pd nel Pse: fine dell’anomalia italiana", di Paolo Soldini
Sabato il Pd farà il suo ingresso nel Partito socialista europeo. Con il congresso di Roma si aggiungerà un mattone al muro del bipolarismo politico dell’Unione europea. Nelle assise sarà formalizzata la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione Ue. Anche così l’Italia diventa quel «Paese normale » che in passato non è stato, o non è stato abbastanza. Con l’ingresso del Pd nel Partito socialista europeo, che sarà sancito proprio a Roma sabato prossimo, scompare un’anomalia e la scena politica italiana si allinea a quella dei grandi paesi del continente: una sinistra che si richiama ai valori e all’esperienza della socialdemocrazia (rinnovata quanto è indispensabile, va da sé) contro una destra conservatrice che è andata negli ultimi anni allontanandosi dalla matrice cristiana e sociale e ha perso progressivamente l’ispirazione «popolare» di cui conserva il nome. Un sostanziale bipolarismo che costringe allo schieramento a sinistra o a destra le altre forze, pur per nient’affatto marginali, che esistono sulla scena europea. Dall’estrema sinistra ai Verdi alle destre nazionalisteggianti e antieuropee: quelle che potrebbero essere il …