Mese: Febbraio 2014

"Italicum l'intesa regge 25 franchi tiratori", di Silvio Buzzanca

Un respiro di sollievo. Sembra provenire dai banchi del Pd, quando Laura Boldrini annuncia che la Camera ha respinto a scrutinio segreto, con 351 voti contrari, 154 favorevoli e 5 astenuti le pregiudiziali di costituzionalità sulla legge elettorale. Prova tangibile che l’accordo Renzi-Berlusconi regge. E regge anche l’unità dei democratici. Non a caso la dichiarazione si voto contro le pregiudiziali è stata affidata a Alfredo D’Attore, un bersaniano che più si è segnalato nel criticare l’intesa fra il segretario e il Cavaliere. La conta così soddisfa Matteo Renzi che incita i suoi a proseguire su questa strada: «Bene così, avanti tutta», dice il sindaco di Firenze. I suoi, intanto, fanno notare come sia raro che dal segreto dell’urna esca una maggioranza così “bulgara”. E soprattutto, dicono, i “franchi tiratori» sono stati fra 20 e 30. Sono 34, annuncia in aula il capogruppo di Sel Gennaro Migliore. Forse sono meno, dicono gli altri e sono una “quota fisiologica”. E quelli nostri, commentato i democratici, si dovrebbero contare sulla dita di una mano. Contro le proposte di …

"Le ceneri", di Ezio Mauro

Qualcosa sta cambiando nel patto repubblicano che tiene insieme maggioranza e opposizione e le vede divise radicalmente sulle scelte politiche, ma unite nella tutela delle istituzioni e della loro libera funzionalità democratica. Oggi il Movimento 5Stelle esce da questo patto, inaugurando un’opposizione di sistema. Nudi di politica, per il rifiuto ostinato di entrare in relazione con gli altri per un cambiamento possibile, i grillini vivono di campagna elettorale permanente, spettacolarizzando la decadenza del Paese fino a scommettere su un collasso istituzionale, indifferenti ai rischi per la democrazia. Tutto ciò porta a privilegiare i mezzi sui fini riducendo la politica a conflitto, lo Stato a nemico, il Parlamento a teatro eroico dell’opposizione. È il rifiuto dell’atto politico (faticoso, ma utile a smuovere le cose) in nome del gesto politico che consuma se stesso mentre si compie, in un salto permanente nel cerchio di fuoco. Questa trasfigurazione estetica punta sul superamento di ogni distinzione tra destra e sinistra, perché tematiche tradizionalmente progressiste possano essere emulsionate in format nichilisti: proponendo al cittadino esasperato un corto-circuito permanente capace soltanto …