Mese: Febbraio 2014

"Intelligenti si diventa così. Le capacità critiche per orientarsi nel mare magnum dell'informazione sono meno diffuse di quanto si creda", di James Flynn

Invecchiando, sento una forte spinta a cercare di offrire alle persone un’istruzione migliore di quella che sono stato in grado di fornire ai miei studenti lavorando all’interno di diverse università. Senza dubbio questo stimolo è il sostituto, per un ateo, del desiderio che prova chi ha una fede religiosa di salvare le anime. Non posso promettere una vita dopo la morte, ma posso cercare di salvare le persone dall’ignoranza che paralizza la mente. Anche se un meteorite domani ci eliminasse tutti, quante più persone andassero incontro alla morte avendo realizzato il potenziale che è in loro, tanto più l’esperimento umano su questo pianeta potrebbe dirsi riuscito. Conosco molte persone che hanno fatto sforzi per diventare esseri umani razionali. Leggono molto e sanno qualcosa della varietà e della storia del mondo. Sono diventati filosofi, nel senso che pesano sulla bilancia della ragione le convinzioni circa la religione, gli impegni morali, gli atteggiamenti verso lode e biasimo (libero arbitrio), e la propria idea di una buona società. Tuttavia, si sentono relativamente impotenti ad affrontare la principale minaccia …

"L’amaca", di Michele Serra

È davvero singolare che nel paese detentore del più imponente e spiccio sistema carcerario del pianeta, gli Stati Uniti (vantano il 25 percento della popolazione carceraria mondiale), l’opinione pubblica sia così affranta per la condanna di miss Knox, e così indignata contro la giustizia italiana. Si capisce l’impatto mediatico della ragazza, che è bella e di modi raffinati, non come i tanti poveri ceffi da bassifondi che languono nelle galere americane perché non hanno i soldi per pagarsi un buon avvocato. Assai meno si capiscono i gemiti di orrore per un sistema giudiziario, il nostro, che in virtù del suo bizantinismo e delle sue lungaggini è a volte ridicolo, ma oggettivamente più lasco di quanto possa sperare il più radicale dei garantisti o il più contumace degli imputati. L’impressione è che non tanto la giustizia italiana, ma il resto del mondo in quanto tale sia considerato indegno di giudicare un americano. E che eventuali crimini siano meno crimini se commessi da americani all’estero. Il pilota del caccia che nel 1998 tranciò il cavo della funivia …

"Le nuove tenebre", di Corrado Augias

Mossa calcolata a freddo, sapeva che cosa sarebbe successo. Infatti è successo. Ometto le risposte, fantasie di uomini repressi, oscenità correnti, postribolo. Poi perfino lui dev’essersi reso conto d’aver esagerato e ha fatto sparire la sequela di (banali) oscenità. Battute di quel tipo le sentivamo nei film degli anni Cinquanta, uomini in calore che si sussurravano «Quella bottana è». Lì era satira di costume, qui è in gioco la terza carica dello Stato. Anche il fascismo demoliva gli avversari col ridicolo. Li si imbottiva d’olio di ricino, poi tutti a ridere nel vedere il disgraziato torcersi. Ogni giorno il grillismo scende un po’ più giù, l’attacco alla Boldrini non è certo il livello più basso. Gente di quella risma quando tocca il fondo non ci pensa due volte: comincia a scavare. Davvero non c’è in quelle file di soldatini obbedienti qualcuno che conservi di sé un’opinione un po’ meno umiliante? Quelle faccette pulite, quelle barbette ben curate, quella ragazzette in tailleur, basta davvero così poco a trascinarle a questo livello? Ne ho fatto le spese …

"La scossa di Prodi al premier: non abbia paura, ora tenti una sortita", di Aldo Cazzullo

Professor Prodi, l’Italia vive uno dei momenti peggiori del dopoguerra. E il sogno europeo appare infranto, con la Germania che vuole farla da padrone. «Non è che vuole: la Germania la fa da padrone. E continua per la sua strada, anche se molti osservatori, tedeschi e non tedeschi, pensano che l’eccessivo surplus renda il rapporto di cambio dell’euro insopportabile per gli altri Paesi. Un surplus minore aiuterebbe l’economia di tutta l’Europa». L’euro è troppo forte per noi? «Oggi siamo quasi a 1,40 sul dollaro. Fossimo a 1,10, anche 1,20, saremmo in una situazione ben diversa». L’euro era stato pensato per valere un dollaro? «Più o meno. Ricordo, quand’ero presidente della Commissione europea, gli incontri annuali con il presidente cinese Jiang Zemin. Avevamo dossier alti una spanna, ma a lui interessava solo l’euro. Gli consigliai di comprarne come riserva. All’inizio il valore dell’euro crollò a 0,89 rispetto al dollaro e, quando tornai da Jiang, avevo la coda fra le gambe. Ma lui mi rasserenò subito: “Lei pensa di avermi dato un cattivo consiglio, ma io continuerò …

"Astensione, un doppio rischio", di Gian Enrico Rusconi

Il vergognoso comportamento grillino in Parlamento e la faticosa prosecuzione del dibattito sul sistema elettorale, influenzeranno l’atteggiamento dei molti, troppi cittadini che da tempo si astengono dal voto? In quale direzione? Non è una domanda secondaria. Con il nuovo sistema elettorale infatti gli elettori di ritorno potrebbero fare la differenza decisiva per la conquista del premio di maggioranza. E quindi favorire un nuovo indirizzo della prassi politica. Se così fosse, saremmo al paradosso che il successo del partito vincente, ottenuto per qualche percentuale in più, dipenderà dal comportamento di quei cittadini che hanno seguito con indifferenza se non con disgusto la vita politica di quest ultimi anni. Cittadini che non si sono lasciati coinvolgere in «primarie» o in altre mobilitazioni più o meno fittizie promosse dai partiti. Che hanno avuto simpatia per il movimento di Grillo, ma poi si sono ricreduti. In realtà delle intenzioni degli astenuti e di un loro eventuale ripensamento conosciamo molto poco. Non sappiamo se i potenziali elettori provenienti da quel terzo di aventi diritto al voto che hanno dichiarato di …

“Niente politica, solo protesta. E il M5S va in crisi di consensi”, di Carlo Buttaroni

Non è la prima volta. E c’è da scommetterci che non sarà neanche l’ultima. Gli episodi (gravi) di cui si sono resi protagonisti i parlamentari cinquestelle sono solo l’ennesimo riflesso di quel sentimento che Giovanni Sartori ha definito «liquidismo». Rimuovere, cioè, senza avere nulla da offrire, nessun riscatto, nessun annuncio. Solo risentimento. Un processo dove scompaiono le idee e la capacità di progettare il futuro, mentre prevalgono gli insulti, la delegittimazione, le insinuazioni. Occupando quel territorio grigio al confine fra politica e farsa. L’OSTILITÀ VERSO LE ISTITUZIONI L’Italia ha, in passato, vissuto fenomeni simili. Come negli anni del dopoguerra, con l’Uomo Qualunque di Giannini. Anche allora il qualunquismo, come il liquidismo oggi, anziché un insulto sembrava una virtù. Quasi fosse un istinto incastonato nel Dna del nostro Paese, latente fino a quando circostanze particolari lo fanno riemergere, nutrendosi dei problemi irrisolti e degli stati d’animo più deleteri. Un sentimento che si afferma e si diffonde perché il problema è in quel nichilismo tenue che porta a preferire il nulla anziché il cambiamento e che si …

"La prima crepa", di Alberto Statera

Si narra che i “parricidi”, assassini di padri, affini, congiunti venivano chiusi in un sacco con una bestia capace di martoriarli, come un cane, una scimmia o una vipera e gettati “in mare profundum.” Enrico Letta sfaterà forse l’antica leggenda. Dopo aver suscitato, con stile ma fermamente, le dimissioni del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, collezionista superbo e insolente di poltrone, di onori e anche di denari. Anzi, la sua rapida reazione alle notizie alquanto sconvolgenti sulle multiformi attività del suddetto capo del più grande ente previdenziale d’Europa, coinvolto con tutta la famiglia in attività di ogni genere nelle pieghe di uno Stato corrivo più che distratto, rischia di farne forse un candidato alla qualifica di statista, oggi quasi sempre usata a sproposito. Oltre che ad allentare quella di democristiano a molti carati, che rischia ormai di inseguirlo come una condanna, anche ad opera dell’altro ex democristiano, Matteo Renzi, che per ora governa il Pd con piglio decisionista. Mastrapasqua non è il padre del presidente del Consiglio, né uno stretto congiunto diretto, ma è uno dei …