"Prodi: «Letta rischi di più. La mia staffetta non si ripeta»", di Alessandro Barbano
Professore Romano Prodi, la Consulta tedesca ha rinunciato a decidere sulla legittimità dello scudo della Bce, cioè sull`acquisto dei titoli di Stato dei paesi indebitati, e ha rinviato gli atti alla Corte di giustizia europea. È una svolta? «Una svolta non so, ma una decisione inaspettatamente positiva sì. E mi ha fatto piacere che sia venuta da una Corte tanto influente quanto venerata in Germania. La quale, rinunciando a deliberare su una controversia sovranazionale, riconosce che c`è un giudice in Lussemburgo, cioè in Europa, e non solo a Berlino. Di questi tempi, non è poco». E una tregua concessa dalla tecnocrazia alla politica? «Lo vedremo più in là, ma certo il rinvio a una giurisdizione superiore è indirettamente una manifestazione di riconoscimento politico dell`entità che la sostiene, cioè l`Europa». Nel merito è anche un modo di riconoscere l`autonomia della Bce? «Nel merito deciderà la Corte europea, ma il messaggio politico di questo rinvio è chiaro e positivo». Che vuol dire? Che, dopo gli appelli di Giorgio Napolitano al Parlamento di Strasburgo e di intellettuali come …