"La carica dei candidati tra inquisiti e abbuffate ", di Gian Antonio Stella
Tira una strana aria, su queste prime elezioni del «dopo». Dopo l’irruzione di Renzi. Dopo la cacciata di Berlusconi dal Senato. Dopo la rottura del Pdl. Dopo la rinuncia a correre dei grillini. Dopo l’inquisizione di gran parte dei vecchi consiglieri. Fatto sta che metà dei sardi, alle Regionali di domenica, non sa ancora chi votare. Nell’incertezza generale manca perfino quello che, nei ricordi di Mario Segni, era il segno dominante delle campagne elettorali: «Pecora bollita, pecora bollita, pecora bollita: sempre così finivano, i comizi: “non mi faccia torto, onorevole, un po’ di pecora bollita!”» Ora, più che mai, dominano i porcetti. Simbolo dello «scandalo rimborsi» grazie al pidiellino Sisinnio Piras, ammanettato un mese fa per avere messo in nota spese, tra l’altro, costosi convegni finti organizzati nella palestra della moglie tra i quali uno dal titolo «L’obesità nella società moderna» concluso con una trimalcionica abbuffata di maialini arrosto pagati dalla Regione (cioè dai cittadini) e forniti dall’azienda di famiglia. Maialini peraltro probabilmente importati: la peste suina e la «Bluetongue», che sta facendo stragi fra …