Mese: Febbraio 2014

"Non lasciamo a Grillo i sogni dei giovani", di Amalia Signorelli

In Italia non scarseggiano gli idioti che esorcizzano le proprie frustrazioni ricorrendo alla violenza verbale – e spesso anche a quella fisica – contro le donne. A nostre spese, noi donne lo sappiamo bene. Ma che un leader politico non solo si comporti così, ma incentivi pubblicamente gli uomini a comportarsi così, questo è una novità. La domanda che la scorsa settimana Grillo dal suo blog ha rivolto ai suoi follower a proposito di Laura Boldrini, offrendo loro per giunta la possibilità dell’anonimato di rete, è ributtante: ripropone l’immagine della donna-preda, della donna-cosa, ma contemporaneamente ha fatto riemergere il tipo dell’uomo viscerale perverso (non voglio definirlo né bestiale, né primordiale, né selvaggio per il sommo rispetto che bestie, esseri umani preistorici e i cosiddetti selvaggi meritano) per il quale il sesso si identifica con il possesso violento. Dopo lo sdoganamento della prostituzione, abbiamo dovuto assistere anche allo sdoganamento dello stupro. Perché su questo punto Laura Boldrini ha ragione: di incitamento allo stupro si tratta. Per quel che riguarda noi donne, è l’ennesima delusione, ma non …

"È il Pd che deve decidere", di Claudio Sardo

Ora però, dopo tante parole, bisogna decidere. L’Italia non può aspettare: ha bisogno di un governo dotato di forza parlamentare ed energia politica per affrontare la drammatica crisi sociale, la troppo fragile ripresa, la sfiducia crescente verso le istituzioni democratiche. E il Pd non può essere spettatore, o arbitro. Non può permetterselo. Nonostante lo smacco elettorale, resta il perno del sistema. Ha le maggiori responsabilità davanti ai cittadini: e, se possibile, queste responsabilità sono aumentate con la vittoria di Matteo Renzi alle primarie e con le speranze che ha suscitato. Nessun governo nella legislatura avrà la forza necessaria, se il Pd non scommetterà su di esso. È finito il tempo di sfogliare la margherita e dire che sì, forse, nascerà un nuovo governo Letta per guidare il semestre europeo e portarci al voto nel 2015; o forse basterà un restyling nel programma e in alcuni ministeri; o forse no, bisognerà giocare subito la carta Renzi affidandogli l’impegnativo mandato di arrivare al 2018. Di certo, un governo non nascerà mai da un referendum tra gli alleati …

"Le paure che muovono l’Europa", di Giovanna Zincone

Il referendum di revisione costituzionale che ha vinto ieri in Svizzera mira a limitare l’immigrazione in generale, ma impatterà in specie su quella dei cittadini dell’Ue. Infatti, non si limita a introdurre la possibilità di programmare i flussi migratori imponendo tetti massimi, ma prevede pure la revisione degli accordi internazionali in contrasto con questa politica: di fatto, quelli con l’Unione Europa, rispetto ai quali vigeva una politica di libera circolazione. Il referendum promosso dal partito di destra Udc ha visto avversi il governo federale e il mondo imprenditoriale. Il copione classico si ripete: le imprese sono favorevoli all’immigrazione, così come lo sono i governi più ragionevoli, ma una ampia parte della popolazione, non solo in Svizzera, vede l’immigrazione come una minaccia e una somma di problemi. La vittoria non è quindi, nonostante i sondaggi che l’hanno preceduta, una grande sorpresa. Semmai dovrebbe positivamente sorprendere il fatto che si tratta di una vittoria di stretta misura (50,3%). Anche in Paesi membri dell’Unione, in tempi recenti, non sono mancate minacce di restrizione alla libera circolazione: Cameron in …

"Generazione Boomerang così la crisi spinge i 30enni a tornare dai genitori “Impossibile farcela da soli”, di Maria Novella De Luca

Il nuovo fenomeno mentre l’Istat avverte: 7 milioni di giovani a carico della famiglia Alcuni dicono che è come avere le ali spezzate. Altri non disfano mai la valigia. Altri invece, più ottimisti, parlano di “scalo tecnico”, di pausa obbligata, di momentanea sosta. Per tutti però, a venticinque, a trenta, addirittura a quarant’anni, l’approdo è lo stesso: la casa dei genitori, il welfare sicuro di mamma e papà, il luogo da cui si era andati via per tornare al punto di partenza. I sociologi l’hanno definita “generazione boomerang”, ti lanci fuori e vieni ributtato dentro, ma il dato ancora più nuovo è che tra i boomerang sono ormai anche le classi dell’età adulta, chi ha perso il lavoro, chi si è separato, chi non ce la fa più a pagare l’affitto. Un (mesto) gioco dell’oca che riguarda oggi in Italia uno spropositato numero di giovani, il 70% degli under 30, che dopo aver provato a farcela da soli sono costretti a ripiegare sul nido domestico. E così si fa marcia indietro, a volte addirittura in …

"Migliorano i conti maper la ripresa c’è da aspettare", di Carlo Buttaroni

Se la prima ondata della crisi economica, tra il 2008 e il 2009, è stata dura, la seconda, arrivata nel 2011 dopo una parziale ripresa economica, è stata devastante. Basti pensare che nel2009la spesa delle famiglie italiane è diminuita a 843miliardi di euro, rispetto agli 863 miliardi di due anni prima. Nel 2010, la temporanea ripresa ha ridato ossigeno ai consumi (+12 miliardi), ma nel 2011 si è registrata una nuova contrazione, prima modesta (-2miliardi), seguita da un vero e proprio crollo nei due anni successivi (-35miliardi nel 2012 e -20 miliardi nel 2013). Una crisi da vero e proprio ko, come testimoniano proprio i dati sui consumi delle famiglie: -20miliardi tra il 2007 e il 2009 e -55 miliardi tra il 2011 e il 2013. Un andamento che si traduce in un balzo indietro di quindici anni. Anche l’occupazione ha seguito un percorso analogo: tra il 2007 e il 2009 il saldo è stato di 200mila unità in meno, mentre tra il 2011 e il 2013 gli effetti si sono triplicati con la perdita …

"Effetto Volterra. Nella città che resiste all’Italia che frana", di Adriano Sofri

Volterra, il gioiello dalle mura fragili “Così resistiamo nell’Italia delle frane” La voragine dei giorni scorsi ha svelato un mondo di artisti e artigiani di talento, un fervore di festival e teatri Palcoscenici negli ex manicomi e nelle carceri, laboratori di restauro, caffè culturali. Un argine a crolli e degrado. Viene giù una strada e si scopre un mondo. I vigili del fuoco fanno entrare brevemente Carlo Bigazzi nel palazzo evacuato sulla frana a prendere qualche indumento, e mi lasciano affacciare alla finestra, che ora dà sullo strapiombo. «Quelli sono i soffioni di Larderello, vedi come li piega il libeccio, domani piove; e oltre c’è l’Elba del monte Capanne, e la Capraia e in fondo il dito della Corsica». Il pavimento è ondulato e ha delle crepe: qualcuna vecchia, qualcuna no. Anni fa gli abitanti raccolsero firme chiedendo di chiudere il traffico nel vicolo interno, intitolato a Persio Flacco: per proteggere anziani e botteghe, e c’erano crepe, se ne discusse in comune, non se ne fece niente. Un pompiere guarda giù e borbotta: «Qui rifrana». …