Mese: Febbraio 2014

"«La barca è piena», i populismi insidiano l’Europa", di Paolo Soldini

«La barca è piena». Chissà chi la inventò questa metafora che da decenni fa il giro d’Europa. Forse la Cdu tedesca, quando decise che per vincere le elezioni era arrivato il tempo di liberarsi dei tabù del passato che non passa. O forse la Csu, la ancor più conservatrice sorella bavarese che irresponsabilmente ci ricama sopra ancor oggi. O forse proprio gli svizzeri: quelli del Partito popolare, alias Unione democratica di centro (che non è né democratica né di centro) rifondata sullo scheletro d’un vecchio partitello semirurale da un industriale di Sciaffusa che si chiama Christoph Blocher ed è stato anche ministro federale della Giustizia e della Polizia. I «liberali» austriaci della Fpö che fu di Jörg Heider ed ora è di Heinz-Christian Strache l’hanno fatta propria, mentre il Front National francese e il National Front dei fascisti britannici accarezzano suggestioni più «alte»: Anima, Tradizioni, Foyer, Home. E Popolo, che non manca mai dal tempo in cui i Romantici tedeschi riscoprirono il Volk e – senza saperlo né volerlo, va da sé – ne trasmisero …

"Scuola, comparare non conviene", di Benedetto Vertecchi

Mentre di continua a discettare sulla posizione modesta (per usare un eufemismo) che le nostre scuole occupano nelle graduatorie messe a punto in base ai risultati delle rilevazioni comparative dell’Ocse, non sembra suscitare altrettanto interesse la ricerca delle ragioni del malessere del sistema educativo. Tutti si affannano a dichiarare la centralità dell’educazione per lo sviluppo del Paese, ma pochi si sforzano di superare interpretazioni di breve momento per individuare le radici di un malfunzionamento sempre più evidente. Accade anche di peggio, e cioè che si pretenda di superare la crisi con annunci sempre meno credibili di innovazioni che starebbero per essere introdotte, senza peraltro mai indicare elementi obiettivi che dovrebbero giustificare un atteggiamento di fiducia. Si direbbe che ormai si sia rinunciato a spiegare le ragioni della crisi e si utilizzino cascami interpretativi presi a prestito da altri settori della vita sociale, o si sfruttino gli aloni positivi associati a elementi di razionalità impliciti nello sviluppo tecnologico, per coprire l’assenza di interpretazioni e progetti originali per lo sviluppo del sistema educativo. Eppure, proprio cercando di …

"Bando di 15 milioni di euro alle scuole per progetti didattici contro la dispersione", di Andrea Carlino

Punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno degli abbandoni precoci dei percorsi di studio, a ridurre le ripetenze e i debiti formativi Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha firmato il decreto ministeriale, prot. n. 87, previsto dall’articolo 7 del decreto legge ‘L’Istruzione riparte’ che punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno della dispersione scolastica Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, a seguito dell’accordo in Conferenza Unificata, ha firmato il 7 febbraio il decreto ministeriale, prot. n.87, previsto dall’articolo 7 del decreto legge ‘L’Istruzione riparte’ che punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno degli abbandoni precoci dei percorsi di studio, a ridurre le ripetenze e i debiti formativi. Il programma è finalizzato alla riduzione del numero di abbandoni non formalizzati nel corso dell’anno scolastico e nel passaggio da un anno scolastico all’altro, nonché alla riduzione del numero di ripetenze e debiti formativi nella scuola secondaria di secondo grado (soprattutto nelle discipline fondamentali quali italiano, …

"Questione morale e austerità. Quel che resta di Enrico", di Jolanda Bufalini

A giugno sono trent’anni che è morto Enrico Berlinguer, significa che una giovane donna di trent’anni, o un giovane uomo, non ha il ricordo fisico della sua presenza. A novembre sono venticinque anni che è crollato il Muro di Berlino. Dunque per una ragazza o un ragazzo appena usciti dalla scuola il mondo diviso in due, la guerra fredda, il comunismo sono un periodo appreso sui libri, piuttosto complicato e difficile da immaginare nelle sue tensioni, nelle sue passioni. Non c’è da stupirsi se alla domanda «Chi era Enrico Berlinguer?» solo il 25% degli intervistati dà la risposta giusta «il capo del Partito comunista italiano» mentre il 30 per cento non sa proprio chi fosse (il 26 non sa, il 4 risponde in modo non pertinente). Golpe in Cile, Salvador Allende esce dalla Moneda con il mitra in spalla. Gli articoli di Berlinguer sul compromesso storico. Vietnam, grappoli umani appesi ai pattini dell’elicottero militare Usa in fuga da Saigon. Italia, il referendum conquista la legge sul divorzio. Europa, crollano le dittature in Grecia, Spagna, Portogallo. …

"Le bandiere dell'isolamento", di Lucio Caracciolo

IERI in Svizzera, domani in Italia e nel resto d’Europa? Il voto popolare con cui il nostro vicino alpino ha approvato l’idea di contingentare l’immigrazione e di privilegiare la mano d’opera autoctona è un segnale d’allarme per tutti gli europei. È probabile che se analoghe consultazioni si svolgessero nei paesi dell’Unione Europea il risultato sarebbe simile, se non ancora più drammatico (quasi la metà dei votanti elvetici si è comunque espressa contro). Le reazioni a Bruxelles e nelle principali cancellerie europee non riescono a celare lo sconcerto per un risultato che mette a repentaglio i rapporti euro-svizzeri. Ma apre soprattutto un varco nel quale si infileranno le formazioni xenofobe e protezionistiche in Francia come in Germania, in Gran Bretagna come in Italia. Già alle imminenti elezioni per il Parlamento europeo potremmo trovarci di fronte al trionfo del riflusso particolaristico, con conseguenze imprevedibili sulla legittimazione delle istituzioni comunitarie. Nulla di straordinario in tempi di declino e d’incertezza. Ma una ragione di più per cercare di decifrare il messaggio svizzero. Di cui occorre tenere a mente almeno …

"La politica della paranoia", di Massimo Giannini

C’È UN tratto di surrealismo pynchoniano, nella sindrome da complotto che accompagna da vent’anni le avventure di Berlusconi. Una paranoia che ricorda «L’incanto del lotto 49», le manie ossessive di «Oedipa Mass», le trame oscure ordite dal «Tristero ». Ogni disfatta del Cavaliere si spiega secondo la teoria del nemico esterno. Tutti complottano contro di lui, le toghe rosse, i mercati finanziari, le cancellerie europee. E naturalmente Giorgio Napolitano, «regista occulto » del ribaltone che nel novembre 2011 portò Mario Monti alla guida del governo. Tra tutti i teoremi complottistici che ingombrano la mente del Cavaliere, quello che riguarda il presidente della Repubblica è, al tempo stesso, il più ridicolo e il più drammatico. È il teorema più ridicolo, perché le «clamorose rivelazioni» raccontate da Alan Friedman nel suo libro sono note da tre anni a qualunque italiano medio che abbia letto un giornale. Nell’estate 2011 il governo Berlusconi è già alla frutta e la maggioranza che lo sostiene è già in frantumi. La caduta sembra imminente, già allora. Che in quella fase Monti sia …

"Attacco al Colle: Forza Italia contro M5S nella competition anti-Palazzo", di Francesco Maesano

Le ragioni dell’attacco sferrato al Quirinale dal partito di Berlusconi sono almeno due: l’operazione di maquillage del Cavaliere e la competizione con i Cinquestelle Debutta così la strana alleanza. Ieri Forza Italia ha messo la freccia e superato il M5S nel livore dello scontro con il Quirinale. L’innesco per le polemiche l’hanno dato le ricostruzioni di Alan Friedman comparse ieri sul Corriere della Sera nelle quali si spiega che Mario Monti era stato contattato dal presidente della repubblica per verificare la sua disponibilità ad accettare l’incarico di formare un nuovo governo già nell’estate del 2011, quattro mesi prima dell’arrivo del professore della Bocconi a palazzo Chigi. I Cinquestelle hanno messo agli atti le anticipazioni del Corriere e hanno chiesto un rinvio del voto di archiviazione “per manifesta infondatezza”. La capigruppo della camera si è riunita per decidere solo ieri in tarda serata. «Non siamo assolutamente dell’idea di chiudere la discussione affrettatamente – spiegava ieri Lucio Malan di Forza Italia dando man forte al M5S –quando si è in presenza di un elemento nuovo, molto importante …