Mese: Febbraio 2014

"L’azzeramento della politica va in onda con lo streaming", di Sebastiano Messina

Diceva la verità Beppe Grillo quando ha gridato in faccia a Matteo Renzi «io non sono democratico!». Non solo perché non lo ha lasciato parlare neanche per un minuto — e stavolta non è un modo di dire — ma perché con il suo comiziaccio in streaming ha beffato, più del presidente incaricato, quella maggioranza dei Cinquestelle che nel referendum-lampo del giorno prima gli aveva chiesto di andare alle consultazioni. Non per rovesciare una valanga di insulti su Renzi ma per sentire cosa ha in mente, e magari per proporgli qualcosa di buono da fare. Ancor prima della maleducazione istituzionale di un ricco attor comico che non è mai stato eletto da nessuno ed entra a Montecitorio con la prepotenza arrogante di un invasato solo per poter urlare in faccia al futuro premier «non ti faccio parlare perché tu non sei credibile», colpiva l’assoluta indifferenza del guru pentastellato rispetto al mandato che lui stesso aveva chiesto all’unica autorità che dice di riconoscere, «la Rete». Lui non voleva andarci, a quelle che ha definito «consultazioni farsa». …

All’estero l’Italia resta un rischio", di Gianni Riotta

Nella sala riunioni di un istituto internazionale che valuta i «rischi-paese» per le aziende globali che investono all’estero, a New York, si è esaminata 48 ore fa la situazione italiana dopo la staffetta Letta-Renzi. Prima di dirvi qual è stato il giudizio finale degli studiosi sulla nostra nazione, voglio raccontarvi di che cosa «non» hanno parlato gli analisti. Il look di «Matteo», il chiodo, le camicie bianche, il tifo per la «Fiore», lo streaming con Grillo, andare in giro senza scorta, il gossip popolare, il petulante Totoministri, non sono stati citati. Sia governata da un maturo economista come Monti, un tecnocrate come Letta o un giovane ex sindaco come Renzi, l’Italia non impressiona mercati e cancellerie per l’anagrafe o le personalità. I dati che passavano crudi sono Pil, disoccupazione, produttività, tempi della giustizia, mercato del lavoro vischioso, corruzione, burocrazia, tasse elevate, debito pubblico, scuola e ricerca dietro la media europea, Sud, digital gap, frammentazione politica in Parlamento. È un gran bene che, con Matteo Renzi, una nuova generazione prenda il potere in Italia. Si devono …

"Ma il paese rimane lontano dalla scienza", di Piero Bianucci

Nei giorni accelerati che vedono Matteo Renzi alle prese con la sua lista dei ministri, la parola scienza si è sentita poco. In questo non c’è differenza rispetto al passato. Anche il Parlamento che dovrà decidere se dargli la fiducia è culturalmente lontano dalla scienza. Qualche settimana fa Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei, in un articolo per «il Sole-24 ore» ha esaminato le competenze presenti nella Camera dei Deputati, ammesso che i titoli di studio valgano qualcosa. Su 630 parlamentari i laureati sono il 68% e di questi il 78% ha una formazione umanistica con predominanza della laurea in Giurisprudenza. Tra i 96 deputati di formazione scientifica prevale la laurea in Ingegneria (34), seguita da Medicina (20) e poi, con numeri via via più piccoli, da Architettura, Chimica, Fisica, Informatica, Scienze agrarie, Farmacia, Veterinaria, Biotecnologie. In Senato tra i medici spicca Scilipoti, che si batte per l’agopuntura. Registriamo questa situazione in un’epoca caratterizzata da due aspetti importanti: da un lato, intrecci sempre più stretti tra scienza e politica (pensiamo a ricerca e rilancio economico, …

Artigiani e commercianti «Spremuti come limoni»,di Andrea Bonzi

Ci sono i commercianti veneziani che sono arrivati indossando cappellini con orecchie d’asino, perché «Siamo stanchi di fare i muli». Ci sono i loro colleghi padovani, che sfilano compatti al grido di «Basta tasse» in un corteo aperto dallo striscione «Indignados», con in mano cartelli del tipo «Banche, ci avete rotto il tasso» e «Siamo alla derIva». E ancora, gli artigiani con al collo un grido d’aiuto scritto a pennarello («Sono qui per non chiudere») e i piccoli imprenditori modenesi, che sottolineano: «Il terremoto non ha fermato l’Emilia, la burocrazia sì». UNA PIAZZA INEDITA Sono solo alcuni tra le decine di migliaia di volti che ieri hanno invaso pacificamente piazza del Popolo a Ro- ma, per la prima grande manifestazione dei Rete Imprese Italia, l’associazione che riunisce Casa Artigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. «Siamo più di sessantamila», esultano gli organizzatori. Un conteggio sicuramente non distante dalla realtà: la piazza e le vie adiacenti sono totalmente coperte da bandiere bianche, blu e verdi, appartenenti alle varie sigle. Fischietti, trombette da stadio e tamburi improvvisati su …

"Italicum urgente ma senza forzature: il tavolo tra Renzi e i partiti minori", di Francesco Losardo

Le soglie di sbarramento: quelle sì potrebbero cambiare, scendendo dal 4,5 per cento al 4 per i partiti coalizzati e dal 12 al 10 per le coalizioni. Ultime notizie dal fronte Italicum. Il movimento non si vede, ma c’è. Il sussurro dei giorni scorsi è diventato un mormorio: il patto Renzi-Berlusconi potrebbe essere “addolcito” nei confronti dei partiti minori. Non sulle preferenze, però: lì il Cavaliere e il segretario del Pd non cedono di un millimetro. «Renzi non mostra fretta di forzature e, se questo è l’impianto con cui accoglie tutti, è perché vuole traguardare la legge elettorale». «Traguardare», nel politichese della Seconda repubblica in viaggio verso la Terza, significa incassare. In filigrana molti degli interlocutori politici passati per la Sala del Cavaliere di Montecitorio dove il presidente incaricato sta svolgendo le consultazioni per la formazione del nuovo governo hanno colto segnali di pace sull’Italicum. «La legge elettorale Renzi la mette sempre in premessa», raccontano tutti quelli che sono sfilati davanti a Renzi e ai suoi due “corazzieri”, Del Rio e Guerini. Ma è il …

"Il comitato etico di Brescia su Stamina accusa ospedale e agenzia del farmaco", di Mario Pappagallo

Giugno 2011-maggio 2012. In questo arco di tempo Davide Vannoni e Stamina Foundation riescono a mettere piede negli Spedali Civili di Brescia. Nonostante a Torino fosse già stata avviata un’inchiesta per associazione a delinquere, truffa, somministrazione di farmaci pericolosi per la salute pubblica. Di nessun interesse per chi a Brescia doveva decidere. E così passò un trattamento non brevettato, con il sì del Comitato etico che dal giugno 2011 al maggio 2012 si è occupato dei primi 12 pazienti (4 dei quali legati all’ospedale, tra cui un «potente» dirigente regionale)da ammettere alle cure compassionevoli con il «metodo Stamina». Dopo c’è stato il blocco dell’Agenzia del farmaco (Aifa) e altri 22 pazienti trattati per ordine di giudici del lavoro. Francesco De Ferrari, docente di medicina legale, era presidente di quel Comitato etico. Ieri è stato messo sotto torchio in Commissione sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul caso Stamina. Un’ora e mezza all’angolo, tante domande e tant’altre a cui risponderà per iscritto. Un’ora è mezza difficile. Un’ora e mezza di tensione palpabile per Carmen Terraroli (un …