Mese: Febbraio 2014

Sisma, Ghizzoni e Vaccari “Decisione grave e incomprensibile”

Domani mattina verrà presentato uno specifico disegno di legge con corsia preferenziale. Il presidente Grasso ha ribadito la cancellazione, per ragioni procedurali, dell’emendamento sulla dilazione fiscale triennale per le aree del cratere sismico. “Una decisione grave e, per molti versi, incomprensibile – dicono i parlamentari modenesi Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari e il senatore bolognese Claudio Broglia – a cui cercheremo, comunque, di porre rimedio immediatamente già da domani mattina approfittando della possibilità, aperta dallo stesso Grasso, della presentazione di un disegno di legge, comprensivo di tutti gli emendamenti stralciati, che avrà una corsia preferenziale”. Il disegno di legge, in questione, infatti, sarà esaminato già a partire da martedì prossimo dalla Commissione Bilancio del Senato in sede legislativa. Ecco la loro dichiarazione: «Una decisione grave e, per molti versi, incomprensibile. Il presidente Grasso, nel tardo pomeriggio di oggi, nonostante la sollecitazione di tutti i gruppi parlamentari, trincerandosi dietro la richiesta che il presidente Napolitano ha espresso a fine anno di una maggiore omogeneità dei provvedimenti legislativi, ha opposto motivazioni procedurali per ribadire la cancellazione …

Sisma, parlamentari Pd “Non vanifichiamo norme tanto attese”

Deputati e senatori sulla necessità di riammettere l’emendamento pro-terremotati. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini, Matteo Richetti e Stefano Vaccari chiedono, con forza, che l’emendamento che allunga i tempi del pagamento delle tasse per le aree colpite dal sisma del 2012 possa essere rapidamente recuperato, nonostante il presidente del Senato Grasso lo abbia stralciato dalla conversione del decreto legge Enti locali per estraneità di materia. “Quello che il Senato sta discutendo – spiegano i parlamentari modenesi Pd “è la conversione in legge di un decreto che nella dicitura parla espressamente “di interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali” e il sisma del 2012 rientra perfettamente in questa categoria”. Ecco la loro dichiarazione: «La dilazione fiscale di tre anni per le imprese e i cittadini dell’area del cratere sismico è norma che è stata condivisa e scritta in stretto rapporto con la Ragioneria dello Stato e con il Governo, ha la necessaria copertura economica, ha avuto l’ok della Commissione Bilancio del Senato ed è attesa …

"Cosa è cambiato e potrebbe cambiare della procreazione assistita", di Margherita De Bac

Diverse centinaia di embrioni sono conservate da oltre dieci anni nei congelatori dei centri di procreazione medicalmente assistita (Pma) e non possono essere più utilizzate per tentare la nascita di un bimbo. Il destino è che restino al freddo per sempre. In Italia è infatti vietato donarli alla ricerca, come invece è previsto in molti Paesi. Una donna, rimasta vedova, non ha voluto accettare quella che ritiene la violazione di un suo diritto. E si è appellata alla Grande Camera della Corte europea per i diritti dell’uomo. I giudici di Strasburgo hanno fissato l’udienza per il 18 giugno, ore 9,15. Se il nostro governo fosse condannato il testo che dal febbraio 2004 regola l’attività della Pma potrebbe ricevere l’ennesima, poderosa spallata. Anche la nostra Corte Costituzionale si appresta (8 aprile) a esaminare il carattere di legittimità dello stop alla sperimentazione sugli embrioni in sovrannumero. E non è l’unico attacco alla legge approvata sotto il governo di Berlusconi, subito criticata come oscurantista, «madre» di 79 mila bambini dal 2005 al 2012: due ogni cento nati. Il …

"Tanto a pochi e poco a tanti, prof compresi nel poco", di P.A. da La Tecnica della Scuola

Lavoce.info fa il punto sulle retribuzioni nel pubblico impiego, dimostrando, dati alla mano, che in Italia le retribuzioni dei parlamentari, dirigenti ministeriali, diplomatici, e dei giudici della corte costituzionale tendono ad essere ben più alte di quelle dei loro colleghi britannici o tedeschi: agli alti livelli, la pubblica amministrazione italiana è una fonte di notevoli privilegi. E le retribuzioni ai bassi livelli? Basse. I confronti internazionali, specificano gli espert della Voce.info, non sono facili, perché è spesso complicato trovare due persone con esattamente le stesse qualifiche e le stesse mansioni. La Voce considera due categorie di dipendenti pubblici i cui livelli stipendiali sono quasi perfettamente comparabili in Italia e Gran Bretagna: insegnanti e vigili del fuoco. Noi riportiamo solo la categoria dei docenti In Italia la remunerazione dipende solo dall’anzianità. In Gran Bretagna vi sono 6 livelli all’interno della “Main Scale”, e 3 livelli all’interno dell’ “Upper Pay Scale”. Al contrario dell’Italia, il passaggio di livello è condizionato a una valutazione. Il confronto è fatto esaminando lo stipendio medio tabellare italiano di un insegnante delle …

"Una patrimoniale per avvicinare le due Italie", di Nicola Cacace

«Siamo pronti a sostenere Renzi se avrà il coraggio di sfidare la rendita», ha scritto Bonanni della Cisl su l’Unità del 18 febbraio. «Se facessi una patrimoniale da 40 miliardi andrebbe bene?», ha detto Fabrizio Barca al finto Vendola. Non sono voci dal sen fuggite ma affermazioni che rimettono alla ribalta il dramma delle due Italie, quella dei poveri e quella dei ricchi. Bankitalia ci ricorda da anni che l’Italia ha una ricchezza privata di 9mila miliardi, 6 volte il Pil, elevata ma concentrata in poche mani, il 10% ne possiede il 46%, quasi 2 milioni di euro a famiglia, E c’è in fondo il blocco dei poveri, l’ultimo 50% delle famiglie, che possiede il 9%, meno di 60mila euro a famiglia. Da queste parti, se si perde il lavoro, si sopravvive qualche mese con i risparmi di una vita, poi dopo è la fine. Malgrado la grave crisi in atto da anni, nessuno degli ultimi governi, Berlusconi, Monti e, spiace dirlo neanche Letta, ha mai preso in considerazione, nei provvedimenti, l’obiettivo di ridurre le …

"Università, immatricolazioni in calo costante: in tre anni 30mila in meno", da repubblica.it

I dati del ministero confermano la tendenza. In un decennio il numero di coloro che decidono di proseguire gli studi dopo il diploma è diminuito di oltre 78mila unità. Pesa la crisi economica, ma anche la sfiducia nell’utilità della laurea. Trentamila immatricolati in meno in appena un triennio e oltre 78mila in meno in dieci anni. Ecco il bollettino di guerra reso noto dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca. I giovani italiani, e forse anche le loro famiglie, non sembrano più credere nell’università. E il numero di coloro che dopo il diploma decidono di continuare gli studi nel nostro Paese si sta assottigliando pericolosamente. A confermare la fuga gli ultimi dati sulle new entry nel sistema universitario italiano relativi all’anno accademico 2013/2014, appena pubblicati. Anche se mancano ancora all’appello una manciata di atenei – alcuni dei quali telematici – il mezzo disastro certificato dai numeri è una realtà. Quest’anno, i giovani che sono entrati per la prima volta all’università sono appena 260.245, il 3,4 per cento in meno rispetto a dodici mesi fa, quando …

"3% Quel numero-feticcio che governa le nostre vite", di Federico Rampini

Siamo vittime del feticismo dei numeri e non ne conosciamo la ragione. Chi sa dire perché siamo soggetti all’implacabile vincolo del 3%, soglia massima nel rapporto deficit/ Pil? L’Italia con Matteo Renzi a Palazzo Chigi vorrà sondare i margini di flessibilità concessi da Bruxelles, rispetto a quel numero magico e crudele. Ma la validità originaria del 3% viene raramente rimessa in discussione. In Europa, s’intende: perché negli Stati Uniti la “dottrina 3%” è stata ignorata da Barack Obama, poi pubblicamente ripudiata perfino dal Fondo monetario internazionale. La storia di quel numero “scolpito nella pietra” è complicata, opaca e misteriosa. Risale al 1991, quando viene firmato nella città olandese di Maastricht l’omonimo Trattato, fondamento per l’unione monetaria da realizzarsi nel 1999. Economisti e giuristi che lavorano a quei testi, sotto l’autorevole influenza di Tommaso Padoa Schioppa, esplorano le condizioni per “un’area monetaria ottimale”. In cerca di criteri di stabilità, finiscono per accordarsi sui seguenti parametri per l’accesso all’euro: inflazione non più alta di 1,5 punti rispetto ai tre paesi con il tasso d’inflazione più basso; deficit …