Giorno: 26 Febbraio 2014

"Scuola, due miliardi per ristrutturare le aule", di Corrado Zunino

Nel primo Consiglio dei ministri dell’era Renzi entrerà la scuola. Su indicazione del premier, in quella sede il ministro dell’Istruzione avvierà un vasto piano per l’edilizia scolastica. Non una novità in valore assoluto: una novità, tuttavia, per le cifre messe a servizio del grande cantiere e per il percorso ipotizzato per sbloccare subito i finanziamenti. L’investimento da due miliardi servirà a curare 2.300 scuole oggi fuori norma, pericolose, nella maggior parte dei casi senza certificazione anti- sismica. Secondo un “rapporto sicurezza” in mano al precedente governo sono 15 mila gli edifici pubblici per l’istruzione con “urgente necessità di rilevanti interventi”, quasi un terzo dell’intero patrimonio scolastico. Lo stesso dossier spiega che per 10 mila istituti è stata ipotizzata la demolizione. L’arco di tempo previsto per la grande operazione è di due anni, fino alla primavera 2016. Renzi ha chiesto investimenti e progetti immediati per poter aprire cantieri già dal prossimo 15 giugno, a scuole appena chiuse, e riconsegnarne pronte alcune centinaia — meno compromesse — al rientro di studenti e insegnanti a metà settembre. Il …

"Si chiama capitale cognitivo e ci farà ricchi", di Gilberto Corbellini

In occasione nel dibattito televisivo tra i candidati alla segreteria del Pd il nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi indicava nella ricerca, nell’istruzione e nella cultura le risorse da valorizzare, cioè i settori su cui avrebbe investito politicamente per stimolare l’azione del governo, allora presieduto da Enrico Letta. Anche nel chiedere al Parlamento la fiducia ha caricato la scuola e la cultura di un valore socioeconomico nuovo per un Paese che, proprio per aver ignorato il valore dell’istruzione, della ricerca e della cultura negli ultimi decenni è vertiginosamente retrocesso rispetto ai parametri che contraddistinguono la dinamicità produttiva e sociale di una democrazia vitale. Chi ha governato l’Italia negli ultimi 30 anni e più sembra fosse all’oscuro che i livelli d’investimento in istruzione, ricerca e cultura sono i più predittivi (più delle risorse naturali) della capacità di un sistema economico e politico di migliorare il benessere sociale. In termini non solo di reddito pro capite, ma anche di tasso di disoccupazione, di eguaglianza, di salute e di felicità percepita. Perché si traducono in un maggior numero …