"Banda larga, ricerca e innovazione: Italia tra gli ultimi", di Carlo Buttaroni
La crescita del Pil nell’ultimo trimestre del 2013 è una buona notizia. Ma non basta. Non è ancora l’annuncio di una nuova stagione e per diventare almeno un indizio, se non proprio una prova, ha bisogno di ulteriori conferme. Per capirne di più,dovremo vedere se il trimestre incorso registrerà un segno positivo più consistente del precedente. In questo caso,vuol dire che l’economia reale ha ripreso, seppur lentamente, a muoversi. Per adesso,il miglioramento dipende in grande parTe dalle esportazioni,cioè dagli altri Paesi che hanno ricominciato a tirare, mentre sul fronte interno i segnali sono ancora troppo deboli per essere considerati l’inizio della primavera. La debolezza della domanda aggregata riguarda soprattutto i consumi delle famiglie e senza una ripresa dei consumi,con un tasso di disoccupazione in crescita, l’inverno potrebbe essere ancora lungo. Senza contare che una ripresa così lenta significa un Percorso per l’Italia di almeno dieci anni per tornare ai livelli pre-crisi. Per risalire servirà, cioè, il doppio del tempo impiegato per scendere. E nell’economia globale di oggi la velocità non è una variabile trascurabile. Crescere …