Otto donne nel governo Renzi. E anche qui i maligni dicono: «Renzi l’ha fatto apposta, ne ha messa una in più
di Letta…». Otto donne in ministeri pesanti, pesantissimi, come quello degli Esteri che, sfilato alla pluriqualificata Bonino, va a Federica Mogherini, 41 anni, esperta della materia per il Pd, di casa al Consiglio Atlantico, un dichiarato istinto alla mobilità per carattere: «Amo viaggiare sempre e dovunque ». Mogherini ha seguito «con il cuore e con il pensiero» il dramma di Kiev e non sarà certo la responsabilità della Farnesina a toglierle la dimensione umana. Su Twitter: «Sono soprattutto mamma, moglie e amica». Ieri sera, anche un pensiero per Emma esodata: «Ha fatto un eccellente lavoro, la ringrazio ». Si gira pagina. Ignazio La Russa, poco elegantemente, commenta: «La montagna ha partorito una Mogherini».
Otto donne da esibire per dimostrare
che, per esempio, la Difesa può andare, per la prima volta in Italia, ad una signora come Roberta Pinotti, 53 anni, caposcout in gioventù, accreditata da sempre come esperta di mondo militare, Legion d’Onore dell’Ambasciata francese per la sua battaglia contro le mine antiuomo, già sottosegretario con Mario Mauro. E’ lei che si dovrà occupare dei marò («Sono nel mio cuore, dobbiamo riportarli a casa») e sarà lei, in quanto ministro della Difesa, a salire a bordo della Lancia Flaminia quirinalizia con il capo dello Stato se, com’è nelle intenzioni di Renzi, questo governo riuscirà ad arrivare alle celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica, e anche oltre. Ieri il succitato La Russa, oggi Pinotti che dice: «Non ci sono frontiere insuperabili. Ce la metterò tutta».
Aumenta la quota femminile nei governi, si spera non solo per battere record. Già Mario Monti riconobbe ampio potere al Genere affidando ad Elsa Fornero la riforma lacrime e sangue delle pensioni, la Giustizia alla Severino e gli Interni alla Cancellieri, allora tenuta in gran spolvero oggi caduta in disgrazia per i suoi rapporti con i Ligresti. Ma quelle erano figure femminili di lunga esperienza, i curricula spessi come tomi, persino nonne nella vita. Qui, con Renzi, è diverso, come già in parte lo è stato con il governo Letta, da Josefa Idem alla novità di Cecile Kyenge (a proposito: che ne è del ministero dell’Integrazione? Davvero non serve più o c’era da dare un segno alla Lega?). L’età media si abbassa ancora. Ecco Maria Elena Boschi, 33 anni, che smentisce l’immagine a volte un po’ polverosa degli esperti di Riforme Costituzionali. Grazie Quagliariello, tocca a me. Da casa, nell’Aretino, la famiglia della Ministra Infanta segue orgogliosa.
Ed ecco Marianna Madia, 34 anni, una storia davvero unica per progressione. Se Renzi può affermare: «Io premier dimostro ai giovani che si può sognare » che cosa dovrebbe dire allora lei, ormai all’ottavo mese di gravidanza, approdata in queste ore al Ministero per la Semplificazione?
Dalla sua «straordinaria inesperienza», ammessa con candore all’indomani dell’approdo in Parlamento, alla più recente sbadataggine (si recò dal ministro dello Sviluppo Economico pensando di parlare con quello del Lavoro), Madia ha il raro dono — non necessariamente femminile — di uscire indenne dalle gaffes, e persino rafforzata, nella considerazione altrui. Renzi punta su di lei e le affida una grana non da poco. Così come lo è, una grana, il ministero della Sanità ma Beatrice Lorenzin, 42 anni, unica femmina sopravvissuta della precedente gestione, si è già ambientata.
Otto donne che, in queste ore, avranno il prioritario pensiero di non sfigurare, nessun riferimento alla scelta del tailleur. Una imprenditrice come Federica Guidi, per esempio, già presidente dei Giovani Industriali, molto gradita a Berlusconi, sa di non poter fallire alla sua prima grande prova. Guidi avrà per le mani lo Sviluppo in un Paese fermo, piegato. «Mai dire mai», aveva prudentemente risposto a chi avanzava l’ipotesi di una sua carriera politica. Ora è arrivato il momento di cimentarsi.
Guidi, classe ‘69, ama molto la prima Thatcher, quella che annientò i minatori di Arthur Scargill. Sarà davvero interessante vederla interagire con i colleghi ministri delle nuove larghe intese.
Otto donne. E se Stefania Giannini, 53 anni, glottologa di Scelta Civica, già intuiva che le sarebbe toccata l’Istruzione nel complicato risiko 2014 («Sono onorata»), Maria Carmen Lanzetta, 59 anni pasionaria antimafia, non l’aveva mai nominata nessuno. Renzi le ha affidato gli Affari Regionali (forse una passeggiata dopo aver fatto il sindaco nella Locride), sfilandoli al troppo prezioso Del Rio. Otto donne, un plotone che farà il suo ingresso oggi alla cerimonia del giuramento. Manca, nel nuovo governo, il ministro per le Pari Opportunità. Ma forse Renzi pensa di aver già dato abbastanza.
La Repubblica 22.02.14